SORIANO NEL CIMINO (VT) – Torre di Pasolini in frazione Chia
L'antico nucleo risalente circa
al 1100 d.C., anche se attualmente in avanzato stato di degrado, conserva
ancora la sua pianta originale ed ha notevole interesse storico. I boschi sono
disseminati di antiche tombe rupestri, e furono abitati fin dal periodo pre-etrusco
(case ipogee, tombe a grotta, pozzi, ecc.). Non lontana è la zona archeologica
di Santa Cecilia. È arduo individuare l'origine della denominazione del borgo
di Chia. Una nota leggenda vorrebbe che Chia prendesse nome da una nobile
longobarda stabilitasi qui con il suo seguito, forse al tempo delle scorrerie
dei Longobardi stessi nel Lazio. Il vocabolo sembra di origine etrusca. Notizie
più precise compaiono dal 1260 in poi. Nel borgo fortificato di Chia, come
riferisce Edoardo Martinori, nel 1260, un feudatario di nome Cappello, signore
anche del vicino castello di Colle Casale, venne processato per eresia dai
viterbesi, e il papa Alessandro IV gli confiscò tutti i beni che andarono a
beneficio della camera apostolica, la quale nel 1298 investì del feudo il
vescovo di Orte. Nel 1301, Chia ritornò, poi, alla camera apostolica, la quale
nello stesso anno, per volontà di Bonifacio VIII, ne cedette l'investitura ai Guastapane
per compensarli della perdita della rocca di Soriano. Nel 1321 Napoleone
Orsini, figlio di Orso, acquistò Chia dai Guastapane, con il permesso della
Santa Sede. Nel 1369, Urbano IV dette il borgo in feudo a Simeotto Orsini; ma Martino
V lo tolse a quella famiglia per passarlo alla sua. Successivamente Chia passò
nel 1427 ad Antonio Colonna, nel 1431 nuovamente agli Orsini; e in epoche più
recenti appartenne ai Lante Della Rovere che lo vendettero ai Borghese nel 1836.
Fino al 1942 era frazione del comune di Bomarzo; in tale anno passò a Soriano
nel Cimino. La Torre di Chia, o castello di Colle Casale, alta 42 metri, ha una originale
pianta
pentagonale. Aveva ovvie funzioni di avvistamento, segnalazione
e difesa. La sua altezza permetteva di comunicare visivamente con Soriano.
Difendeva poi, insieme al castello vero e proprio e ad un sistema di mura
merlate di stile ghibellino, uno sperone tufaceo già ben difficile da
conquistare. Alla base dello sperone sono ancora ben visibili i resti di
abitazioni e mulini. Sul lato orientale del recinto difensivo sorge ancor oggi
un edificio ridotto a rudere munito di bassa torre e feritoie che rappresentava
il caposaldo difensivo, ovvero il vero e proprio castello. Chia era
particolarmente amata da Pier Paolo Pasolini, che l'elesse sua seconda dimora
restaurandone l’antica torre. Mentre girava le prime sequenze del film “Il
Vangelo secondo Matteo”, Pasolini visitò il fortilizio medioevale abbandonato.
Se ne innamorò. Era la primavera del 1964. Nel 1966 scrisse che avrebbe voluto
andare a vivere dentro quella Torre che non poteva comprare, "nel
paesaggio più bello del mondo, dove l'Ariosto sarebbe impazzito di gioia nel
vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e botri". L'acquisto
della Torre si realizzò nell'autunno 1970. Pasolini provvide al restauro con la
collaborazione dell’amico scenografo Dante Ferretti, e vi soggiornò spesso
negli ultimi anni di vita. Costruì ai piedi della Torre una casetta con grandi
vetrate, mimetizzata fra le rocce e nel verde di un dirupo, con un luminoso
studio e una cucina. Negli ultimi tre anni della sua vita visse sempre più
spesso a Chia, lavorando ad un romanzo, “Petrolio” (Einaudi), rimasto
incompiuto. Spedì da lì non poche delle sue “Lettere luterane”. Ecco un video
attinente trovato sul web (di Emanuele Carioti): https://www.youtube.com/watch?v=6p5WQrRVWrw
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Chia_%28Soriano_nel_Cimino%29,
https://matteidottgraziella.wordpress.com/2013/01/15/la-torre-di-chia-e-pier-paolo-pasolini/,
http://www.tesoridellazio.it/pagina.php?area=I+tesori+del+Lazio&cat=Castelli+e+fortezze&pag=Soriano+nel+Cimino+%28VT%29++fra.+Chia++Castello+e+Torre+di+Chia
Foto: da http://www.canino.info/inserti/tuscia/luoghi/chia/Chia-8.jpg
e di Robert Barone su https://www.flickr.com/photos/barbaresco/6330279640
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