mercoledì 16 settembre 2015

Il castello di mercoledì 16 settembre






CASTEL DI TORA (RI) - Castello Del Drago di Antuni

Questo borgo di grande fascino situato nell'omonima penisoletta prospiciente Castel di Tora ed a questa collegata da un sottile istmo, si protende nel lago. La storia è parallela a quella di Castel di Tora, dal 1092 di proprietà dell'Abbazia di Farfa poi rimase ai Brancaleoni di Romania sino al 1583, quindi dei Cesarini e poi dei Mattei sino al 1676. La proprietà passò quindi ai Lante della Rovere sino al 1720, poi al Marchese Filippo Gentili e nell'ottocento ai Del Drago e dal 1992 al Comune di Castel di Tora. Ma oramai Antuni e lo svettante castello con le sue 365 finestre, saloni affrescati, scalinate sontuose di pietra, giardini pensili era solo un cumulo di macerie e di rovine: bombardato nel 1944 e totalmente abbandonato dagli ultimi abitanti, di patronimico per lo più Franchi o Federici, in chiara memoria del caposaldo imperiale, nel 1945, dopo cinquanta anni di incuria, saccheggi ed azioni sismiche, il borgo era considerato ormai morto. La vita è ora ritornata: dal 1990 ad Antuni funziona un Centro spirituale della Comunità Incontro di Don Gelmini e dal 1996 ha preso avvio il restauro ed il recupero del castello Del Drago e della corte bassa, grazie all'intervento ed ai contributi, del Ministero dei Lavori Pubblici, Segretariato Generale del Comitato per L'Edilizia Residenziale, sotto l'alta sorveglianza del Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Lazio e della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici del Lazio. Nel dicembre del 1999 sono stati completati i lavori di ricostruzione del "Palazzo Del Drago" e dei circostanti insediamenti abitativi con miglioramento della strada "mulattiera" di accesso all'antico borgo, grazie anche ad un contributo attinto ai fondi del Giubileo 2000. Successivamente sono state restaurate le mura di cinta nella parte destra, la torretta ed altri insediamenti abitativi. L'opera attraverso l'attento restauro dell'esistente e il ripristino "leggibile" degli spazi e delle forme perdute, mira al recupero e alla riappropriazione di un patrimonio importante per l'arricchimento civile e culturale della comunità locale. Tecniche antiche di muratura ed interventi aggiornati di consolidamento stanno ridando forma e resistenza ai ruderi divenuti nel tempo inaccessibili, rendendoli di nuovo spazi agibili e godibili. In più, gli studi elaborati, le ipotesi sperimentate e i lavori già eseguiti, hanno permesso di individuare un metodo specifico di lavoro che è anch'esso un patrimonio acquisito importante e tale da rendere praticabile, oltre che auspicabile, l'estensione degli interventi all'interno del borgo, così da giungere al recupero dell'intero insieme urbanistico del complesso. L'intero Monte è incluso nella Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia. Per accedere al castello è necessario percorrere una strada sterrata in salita, per almeno 15-20 minuti. Il percorso è molto panoramico e suggestivo. D'obbligo sono scarpe e vestiti comodi per poter affrontare il breve cammino. La storia del castello è legata da sempre a quella del borgo di Castel di Tora. L'archetto d'ingresso è uno degli elementi che è rimasto allo stato originale e non ha subito modifiche durante i lavori di ristrutturazione. E' possibile visitare l'esterno del castello, ammirando le mura e i panorami. Va tenuto conto, però, che l'aspetto odierno della struttura non corrisponde a quello originale, poiché durante i lavori di ristrutturazione sono state apportate numerose modifiche architettoniche. La particolarità di questo palazzo è rappresentata dalle 365 finestre, dagli affreschi nelle numerose sale e dai giardini belli ed eleganti. Il castello abbandonato divenne solo un rudere, finché non venne restaurato ed i lavori principali terminarono nel 1999. Il panorama che ammirano gli odierni visitatori, non è lo stesso spettacolo che poteva guardare chi ci viveva, nei secoli prima del 1939 circa, perché il lago del Turano è stato realizzato grazie ad una diga. Pertanto, prima di quegli anni, c'erano nella vallata pascoli e coltivazioni, che costituivano la principale fonte di vita per gli abitanti della zona. Altro link suggerito: http://divisare.com/projects/216393-spira-srl-borgo-di-monte-antuni
Fonti: http://www.comune.castelditora.ri.it/index.php?option=com_content&view=article&id=114&Itemid=115, http://www.sulletracce.it/sito/localita-del-lazio/il-castello-del-drago.html,

Foto: da http://iluoghidelcuore.it/luoghi/rieti/castel-di-tora/borgo-monte-antuni/20436 e di Spirasrl su http://divisare.com/projects/216393-spira-srl-borgo-di-monte-antuni

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