sabato 12 settembre 2015

Il castello di sabato 12 settembre






CORTINA D’AMPEZZO (BL) – Castello de Zanna in località Majon

Il castello de Zanna è una piccola fortezza la cui costruzione è legata ad una particolarissima storia di fine Seicento. Costituito di bianche e basse mura perimetrali e da due candide torrette angolari, presenta, su quella che doveva essere la facciata principale, una piccola cappella dedicata alla Santissima Trinità. La cappella è caratterizzata in esterni dal campanile che, in realtà, è una delle due torri della fortezza, e da un porticato su colonnine. L’interno è a navata unica, uno spazio di forma ottagonale, con tre  altari, il maggiore in pietra e marmo, i due laterali in legno di cembro. Nell’altare maggiore il dipinto viene attribuito ad un seguace  di un pittore veneziano conosciuto come Palma il Giovane, discepolo di Tiziano. Interessante, nell’altare di sinistra, notare che nel dipinto sono raffigurati i De Zanna in abbigliamento dell’epoca settecentesca. Il castello fu voluto da Giovanni Maria (o Zamaria) de Zanna che, già nobile per discendenza da Pietro de Zanna (creato nobile nel 1559), fu insignito dall'imperatore Leopoldo I d’Asburgo di una nuova patente di nobiltà, con il titolo di "Nobile di Santa Trinità e Pietra Reale", come riconoscimento per essersi valorosamente distinto nella difesa di Vienna assediata dai Turchi. La costruzione del castello iniziò nel 1694, secondo un documento catastale ma, il 19 agosto 1696 i lavori furono interrotti dalla stessa comunità ampezzana che, temendo conseguenze dal governo centrale in caso di guerra e fedele alle proprie tradizioni di eguaglianza e democrazia, non gli riconobbe la facoltà di potersi costruire una fortezza come dimora, «pel pregiudicio che puol apportare a la Patria». Di qui la pittoresca leggenda degli ampezzani che, come moderne Penelopi, distruggevano nottetempo le stesse mura che avevano costruito durante il giorno. Al nobile de Zanna fu solamente concesso di erigere un palazzo, che nel 1809 venne però saccheggiato e dato alle fiamme dalle truppe napoleoniche che avevano invaso l'Ampezzo, rimanendone parzialmente danneggiato. Da allora il castello non ha subito altri interventi e oggi si presenta ormai inglobato nel paesaggio circostante, affiancato dalle moderne case di abitanti e turisti. Attualmente è possibile ammirare due torri e, sul lato ovest interno, resti della residenza, la casa dei domestici, le rimesse per le carrozze e il cortile.



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