domenica 17 gennaio 2016

Il castello di domenica 17 gennaio






MORDANO (BO) – Torrione Sforza a Bubano

La prima testimonianza dell'esistenza di un paese chiamato Bubano risale all'anno 783; si trattava all'epoca di pochi campi coltivati in un territorio di boschi e paludi. In seguito avvenne una lenta e dura opera di bonifica ad opera dei monaci di S. Maria in Regola di Imola che già verso la fine del XIII secolo qui avevano costruito una piccola rocca, nei pressi dell'attuale piazzale della chiesa. Questa prima rocca fu presa e saccheggiata molte volte nel corso del XV secolo, poichè in quegli anni avvenivano aspre lotte fra le città comunali e i signorotti locali che volevano ampliare i propri territori. Allo stesso modo la rocca di Bubano cambiò sovente proprietario: prima fu degli Alidosi, signori di Imola, in seguito fu venduta agli Estensi, poi fu conquistata da Bartolomeo Colleoni e in seguito da Taddeo Manfredi. In seguito Bubano passò sotto il dominio degli Sforza, signori di Milano; il suo castello, assieme a quello di Mordano e quello di Imola, furono dati in dote a Caterina Sforza, nata nel 1463 e data in sposa a Girolamo Riario a soli dieci anni. Questi ricevette dallo zio, papa Sisto IV, la signoria di Forlì. Alla morte del marito, ucciso in una congiura nel 1488, Caterina si trovò a reggere le città di Imola e Forlì in nome del figlio. Decise, grazie al suo forte temperamento, di rafforzare il suo Stato e di restaurare i suoi castelli. Il castello di Bubano, inutilizzabile a causa dei molteplici assalti subiti, fu ricostruito poco lontano dalle fondamenta del precedente. Il vecchio castello, detto Castellari o Rocazza, fu adibito a scuderia ed ospitava oltre trecento cavalli. Caterina era profondamente legata a questo castello: ne seguì personalmente la costruzione e gli diede il nome di Castello della Contessa; addirittura mise una multa per chi l'avesse chiamato Castello di Bubano. Qui soggiornò per alcuni periodi; nel 1497 ad esempio vi ricevette Lorenzo de' Medici, suo futuro cognato (Caterina sposò infatti Giovanni de' Medici, da cui ebbe un figlio che diventò il famoso condottiero Giovanni Dalle Bande Nere). Inoltre, visto il pericolo immediato di guerra, Caterina voleva portare a termine i lavori di costruzione il più velocemente possibile, pertanto costrinse i contadini a lavorare gratuitamente e fece confiscare alla popolazione bubanese tutto ciò che poteva servire ai soldati. Questa fretta era motivata: nel 1494, l'anno seguente alla costruzione, il re di Francia Carlo VIII scese in Italia diretto a Napoli. L'esercito francese assediò il castello di Bubano, allo scopo di convincere Caterina ad allearsi con i francesi. Bubano oppose una difesa talmente salda che, temendo di subire troppe perdite, le truppe ripiegarono su Mordano, che fu occupata e pressocchè distrutta. La Rocca di Bubano rimase agli Sforza fino al 1499, anno in cui fu conquistata dal duca Cesare Borgia, detto il Valentino, condottiero spietato. Dopo che ebbe persa la funzione difensiva, non fu mai oggetto di lavori di ristrutturazione ed andò progressivamente in rovina. Nel 1836 fu in gran parte demolita e i mattoni furono venduti a basso prezzo a ricchi possidenti terrieri e riutilizzati come materiale edilizio per la ristrutturazione di vecchie case coloniche nelle campagne circostanti. Tuttavia rimane una piccola parte delle scuderie, un torrioncello che, privato dei suoi merli, coperto di tetto, ammodernato, mostra ancora l’origine antica. Si trova in uno spiazzo confinante con il piazzale della chiesa sul lato ovest. E' rimasta inoltre una parte del maschio, quasi sepolto dalle case vicine, con l’antico pozzo cavato nello spessore del muro. I Bubanesi chiamano questo rudere “il torrione”, e di qui ha preso il nome il Palio. È stato oggetto di un piano di recupero, avviatosi nel dicembre 2011. L’opera di restauro è stata finanziata con 210 mila euro derivanti dai fondi europei del Piano di sviluppo rurale, e da risorse private, circa 250 mila euro, giunte dall’accordo con la Florim, proprietaria della ceramica Cerim. La Fondazione Cassa di risparmio di Imola ha invece contribuito con 15 mila euro alla progettazione e all’avvio dell’allestimento del Centro museale e didattico. L'inaugurazione del Torrione sforzesco restaurato si è tenuta il 29 marzo 2014. L'edificio è stato adibito in parte a museo. Altri link suggeriti: http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=5129&pagina=3,

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Mordano, http://www.sabatosera.it/restaurato-il-torrione-di-bubano-628831/, http://www.paliodeltorrione.it/cenni%20storici/storia.html,

Foto: la prima è presa da http://www.sabatosera.it/restaurato-il-torrione-di-bubano-628831/, la seconda da http://www.sabatosera.it/wp-content/img/628871-1.jpg

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