CANALE MONTERANO (RM) - Palazzo baronale Altieri
La rocca tufacea su cui sorge Monterano fu sede di un abitato dell'età del
bronzo, di cui sono noti ed editi materiali archeologici riferibili alla fase
finale (età del bronzo finale, sec. XI a.C.); successivamente venne abbandonata
ma dal VII secolo a.C. la presenza di un florido centro etrusco vi è attestata
in primo luogo dalle numerose tombe che occupano i poggi retrostanti tra cui
Palombara e Pezzo Tufo, e quelli prospicienti posti oltre il Mignone: Gatta
Pelosa, Larghe della Bandita e Ara del Tufo.
Manturanum, identificata
con Monterano, fu di nuovo fiorente in epoca alto medievale: diventò sede
episcopale della potente diocesi che comprendeva le terre tra il Lago di
Bracciano e i monti della Tolfa. Nell'XI secolo divenne proprietà dell'abbazia
di San Paolo in Roma che dotò il borgo di una torre quadrangolare in seguito
inserita nel palazzo ducale. Monterano nell'epoca dei comuni mantenne la
propria importanza, dato che si trovava strategicamente su una via consolare e,
nel XIII secolo, era, insieme ad altri territori vicini all'Urbe, territorio
ambito sia dal Papato che dal Prefetto di Roma. L'abitato divenne feudo degli Anguillara
nel XIV secolo, quindi ducato in mano a famiglie vicine al Papato che si
succedettero nel tempo, tra cui gli Orsini. Nel XVII secolo venne realizzato l'acquedotto
che emerge in superficie proprio nei pressi del borgo, ancora ben conservato
anche grazie a un recente restauro della Provincia di Roma. L'edificio più imponente al centro di Monterano è il
Castello, probabilmente risalente all'epoca vescovile dell'VIII secolo. La
roccaforte, che porta le testimonianze di numerose modifiche architettoniche
succedutesi nei secoli, subì una notevole trasformazione in epoca barocca. Nel 1679,
per volere del Principe Altieri, Gian Lorenzo Bernini riprogettò la
Fortezza
Monteranese trasformandola in un palazzo ducale, decorando la parete
esterna su Piazza Lunga con una fontana sulla quale domina la statua di un
leone, da cui il nome di
Fontana del Leone. Man mano che Monterano perse
importanza commerciale si spopolò a poco a poco, il convento divenne proprietà
dei Secolari e in seguito dell'eremo di Monte Senario. Nel 1799, a seguito di
una disputa per il grano tra monteranesi e tolfetani, un saccheggio da parte
delle truppe francesi decretò il declino del borgo di Monterano, da cui era
destinato a non riprendersi, concausa la malaria, e quindi il suo abbandono:
gli ultimi abitanti si trasferirono nelle vicine località di Canale e di
Montevirginio. La malaria, a cui è stato attribuito l'abbandono del paese, non
è cosa chiara, in quanto non esistono acquitrini o paludi nei dintorni. La città
fantasma, per la sua bellezza e la relativa vicinanza a Roma, e quindi a Cinecittà
e all'industria cinematografica, è stata ed è ancora set di numerosi film. Il
castello sorge nella parte più alta dell'abitato, probabilmente nacque già come
roccaforte nel secolo VIII, quando Monterano era sede vescovile, ma si ridusse
sicuramente più volte in stato di rudere subendo varie ricostruzioni e
rimaneggiamenti; lo testimoniano i resti di finestre ad arco a sesto acuto,
probabilmente bifore, e varie feritoie che, dopo la costruzione del porticato, si
sono venute a trovare all'interno del fabbricato. I recenti scavi promossi dal
Comune di Canale hanno permesso di portare alla luce la vera pianta del
castello: in questa si nota come il piano terra è suddiviso chiaramente in due
zone: una di servizio (scuderia, deposito, cucine, dispensa e cantina) e
l'altra a disposizione del principe (sale, corridoio); al piano nobile sono ben
riconoscibili la sala con il camino centrale e ampie finestre che davano sulla
piazza, nonché una serie di stanzette; quando il Principe risiedeva a
Monterano, l'ultimo piano in genere era riservato alla servitù. Ma questo
accadde per pochi anni perché il principe Altieri preferì risiedere nel più
comodo palazzo di Oriolo. Anche gli Orsini non avevano mai abitato nel castello
di Monterano. Le torri che cingevano il Castello furono costruite in sassi,
prima o subito dopo la comparsa della polvere da sparo; ipotesi questa avallata
dalla convinzione propria dell'epoca, che le torri a pianta circolare
garantivano una maggiore inespugnabilità da parte del nemico. Convinzione
caduta sotto i colpi delle armi da fuoco che modificarono non solo i costumi ma
anche l'architettura dell'edificio. Successivi lavori di ristrutturazione e
modifica risalgono al 1679 allorché il Principe Altieri, già soddisfatto della
costruzione della Chiesa di S. Bonaventura, pensò bene di affidare al Bernini
anche la sistemazione del Castello, il quale si arricchì così anche di un
portico in finto rudere che imitava il vicino acquedotto e la fontana. È
possibile presupporre la forma del Castello così come era stato voluto dal
Principe Altieri alla fine del ‘600, dal dipinto che ne fa il Barberi nonché
dall'analisi dei ruderi - ancora oggi visibili, poiché ben conservati - e dal
registro delle uscite del fattore di Monterano. Dall'ultimo documento citato,
conservato nell'archivio degli Orsini, si deduce come l'interno del
Castello fosse formato da due piani con stanze sovrapposte, da un salone per
ricevimenti e un corridoio. Da notare che le aperture ad arco del porticato
sono sfalsate rispetto alle aperture del fabbricato preesistente, tipico
accorgimento scenografico questo a cui il Bernini ricorse per accentuare la
prospettiva e quindi la profondità del porticato, visto il poco spazio a
disposizione. In questo modo otteneva una dilatazione dello spazio per chi lo
osservava dal basso della piazza.
A differenza delle due torri circolari, il materiale usato per la costruzione
del Castello e la torre quadrata era essenzialmente costituito da blocchi
regolari tufacei. Altri link suggeriti: http://www.archilovers.com/projects/60131/canale-monterano.html,
https://www.youtube.com/watch?v=FRw12Zssqcs (video di RomaePiu), http://www.canino.info/inserti/tuscia/luoghi/monterano/index.htm
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Monterano, articolo di Giacomo Mazzuoli
su http://www.canino.info/inserti/tuscia/luoghi/monterano/castello.htm
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è di Dedo ed
è presa da http://www.canino.info/rubriche/tuscia_cielo/canale_monterano/index.htm
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