VILLIMPENTA (MN) - Castello Della Scala-Gonzaga
Il castello-recinto di Villimpenta, una delle più belle
fortificazioni medievali della pianura Padana, sorse nell'XI secolo (entro il
1047) come monastero fortificato sede antica della Chiesa di Sant’Andrea, sotto
il diretto controllo del monastero di San Zeno di Verona al quale l'imperatore Berengario
I donò una vasta area prettamente paludosa. Il castello venne ristrutturato e
potenziato dagli Scaligeri agli inizi del XIV secolo, divenendo di loro proprietà
e divenendo importante caposaldo del loro sistema difensivo. Agli Scaligeri è
dovuto l'attuale assetto del complesso, legato alla tradizione
dell’architettura fortificata veneta tassello del sistema difensivo fortificato
che si estendeva, sin dal Medio Evo, dal Po fino al lago di Garda, tra Mantova
e Verona. Il fiume Tione, che scorre a fianco, veniva utilizzato a difesa del
maniero che originariamente ne era circondato su tutti i lati. Nonostante gli
interventi di restauro più importanti siano merito degli Scaligeri, venne da
loro utilizzato per breve tempo. Nel 1391 il castello venne acquistato da Francesco
I Gonzaga, signore di Mantova, che ne esaltò la struttura a difesa del suo
stato da est. I Gonzaga, intuita immediatamete la valenza difensiva e
territoriale del castello, ne fecero immediatamente un loro baluardo difensivo,
lo dipinsero con le loro insegne e ne mantennero un ferreo possesso fino alla
fine della signoria. La costruzione della villa gonzaghesca ad esso adiacente
ne è testimonianza. Entrando nel castello dopo aver attraversato un lungo
androne si possono osservare le tracce del "ponte levatoio" e le
tracce dell’antica porta pusterla. Alla sinistra dell’ingresso rispetto
all’osservatore, vi è una costruzione più recente che nel passato era adibita
ad abitazione ai custodi, che il comune fece costruire nel 1713 dentro il
castello, a spese proprie, come prima osteria pubblica del paese, ed è
documentato che nella prima metà del XVIII secolo il maniero fosse ancora
intatto. Il castello, a pianta pentagonale irregolare, della quale si
conservano due torri poligonali ed una massiccia torre d’angolo, il mastio,
storicamente riservato ad ospitare l’appartamento del capitano della guardia,
alta 34 metri, che ne caratterizza l’imponenza e la solidità. Il lato
lungo occidentale, con il mastio ed altre due torri si conserva quasi intatto,
mentre degli altri lati restano i basamenti ed è dunque possibile
individuarne per intero il tracciato. Il castello era munito di una torre
ad ogni angolo più una lungo i lati maggiori, per un totale dunque di sei.
Tutte erano quadrilatere, anche se con angoli non esattamente retti, soltanto
quella a sud-ovest può dirsi pentagonale. Il mastio, coronato da merli e
piombatoie e avente base quadrata di 9 metri con spessore di 2,30 della
muratura, doveva costituire la parte più possente e solida del castello. Nel
1967, nella muraglia di cinta di levante, vennero portati alla luce antichi
graffiti cristiani, probabilmente riferibili all’esistenza di un antico
oratorio di Sant’Andrea del Castello. Durante il restauro del 2011 è stato
riportato alla luce un affresco del 1200 raffigurante una Madonna con Bambino
attorniata da due angeli. I recenti lavori lo restituiscono oggi al pubblico,
dopo quasi mille anni di storia, più in forma che mai. Ecco un interessante
video (di ConanVeneto): https://www.youtube.com/watch?v=rzZdhVFXdGc
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Villimpenta,
http://www.scaligeri.com/index.php/villimpenta, http://www.sistemamusealeprovinciale.mantova.it/index.php/risorse/scheda/id/933,
http://reggedeigonzaga.it/catalogo/it/sirbec/nome=castello_di_villimpenta%7Cid=29%7Ctipo=MSCH_ARCH%7Ccomune=villimpenta
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, mentre
la seconda è presa da http://mapio.net/a/75981082/
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