CREVOLADOSSOLA (VB) - Castello dei Silva
Con il nome Crevoladossola non si
intende un centro abitato, bensì un complesso di frazioni, che anticamente
facevano parte dell’antica Crebula, che significa fenditura. Il territorio del
comune di Crevoladossola data la sua posizione tra le due valli, Divedro e
Antigorio, ebbe grande importanza come via di comunicazione. Sotto il ponte
napoleonico vi sono ancora le tracce del vecchio ponte, testimonianza
dell’importanza di Crevola che si trovava nel mezzo tra la strada del Sempione
e quella proveniente dalla valle Antigorio. Altri due ponti, risalenti al
periodo romano, permettevano il passaggio attraverso le gole alpine: il ponte
maglio, sulla Toce, e il ponte dell’Orco, sulla Diveria.
La strada romana proveniente da
Vogogna fungeva da nodo importante proprio al ponte di Crevola, dal quale si
diramano le strade per le valli Antigorio e Divedro. Anche in età napoleonica,
si sottolineo la rilevanza di Crevola come territorio strategico in funzione
commerciale poiché fu costruita la strada che doveva unire Parigi a Milano
attraversando il passo del Sempione, e inoltre, si cercò di attuare uno
sviluppo economico nel campo della vetreria. Fu culla del ramo
principale della nobile famiglia dei Silva (Gio Antonio de Rido della Silva,
padre di Paolo I, anche se pretendeva discendere dalla illustre stirpe dei
Signori di Clermont del Delfinato, apparteneva a una vecchia famiglia ossolana
stabilitasi a Crevola almeno dalla metà del XIII sec.). In frazione Selva
sorgeva il castello di famiglia che Paolo I della Silva, condottiero di
Francesco I Re di Francia, eresse a propria residenza (citata in antichi testi
per i contenuti artistici e affreschi attribuiti a Fermo Stella da Caravaggio) ma
che alla sua morte subì barbare devastazioni, non avendo egli lasciato
discendenza diretta. Sfortunatamente questo bene architettonico,
che qualche secolo fa si presentava imponente, sta sempre più per scomparire,
poiché il paese “nuovo” è sorto sulle sue rovine. Il castello, infatti, dopo
essere stato abbandonato, subì numerosi incendi e saccheggi e i suoi resti
suddivisi in luoghi di possibili costruzioni che si trasformarono
successivamente in abitazioni, magazzini, stalle. Di esso rimangono poche tracce originali salvo il portale gotico in
marmo bianco e nero, un pozzo, qualche affresco, tracce di un luogo di culto
(visibili all’interno di un locale adibito a cantina) e stemmi di famiglia; del
resto molte parti dello stesso col tempo sono state adattate ad abitazioni civili,
lo stesso municipio insiste in quella che una volta era la torre del castello.
Fonti: http://domodossola.awardspace.com/Crevoladossola.htm,
http://www.comune.crevoladossola.vb.it/Guidaalpaese/tabid/10768/Default.aspx?IDPagina=4289
Foto: la prima è di marilena57 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/205751,
la seconda invece è presa da http://www.mondimedievali.net/Castelli/Piemonte/verbania/selv02.jpg
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