TUORO SUL TRASIMENO (PG) – Castello di Montegualandro
Questo luogo fortificato occupa
un’eccellente posizione strategica e segnala un ulteriore confine del
territorio perugino. Il forte si erge a circa 450 metri sul livello del mare e
la sua postazione privilegiata di vedetta (esso si trova, infatti, all’estremo
confine del territorio perugino dominante sulla strada che collegava Perugia ad
Arezzo e Firenze e su tutta la piana aretina) cela, al suo cospetto, le vicende
storiche che lo hanno caratterizzato con continui scontri per detenerne il
controllo tra Perugia e le città toscane. L’origine della struttura, come
testimonierebbe la famosa Stele del luogo (tuttora conservata al Museo
Archeologico dell’Umbria a Perugia), viene fatta risalire agli Etruschi, che
avrebbero eretto questa splendida fortezza per difendersi dagli attacchi
nemici. Le mura di cinta raccontano: di Annibale, che qui pose il suo campo
nella battaglia del Trasimeno per combattere il Console Caio Flaminio nel 217
a.C.; di Carlo Magno, che ne fu il primo illustre proprietario; del Signore di
Santa Maria, al quale poi egli lo diede in dono; di Federico Barbarossa che lo
conquistò ai Perugini e dei Marchesi Ranieri, allora signori del luogo. Il
poeta e umanista Matteo dall’Isola Maggiore cita Mons Gualandrius e fa derivare
il suo nome dall’abbondanza di latte (dal greco gala, latte appunto)
prodotto in grande quantità dalle greggi che qui pascolavano. Di una località
con il nome di Montegualandro si hanno notizie sin dal X secolo ma solo al XIII
secolo risalgono le parti architettoniche più antiche oggi conservate. La cinta
muraria, dotata di 4 torri ed una sola porta situata a levante, fu costruita
nella seconda metà del XIII secolo. La notizia più antica di una località detta
Montegualandro risale al 917, quando se ne conferma la signoria al marchese
Uguccione II. Il primo vero signore del Castello fu però Andrea di Giacomo
Montemelino, Potestà di Perugia, investito dal Papa Gregorio IX e la cui
omonima famiglia mantenne il dominio del Castello sino al 1678. Il Conte
Montemelino, di origini tedesche, ospitò nel Castello Federico II dandogli un
notevole appoggio contro i Perugini, che, a ragione di ciò distrussero il
Castello. Ma non finì qui: il popolo perugino, inviperito contro i Montemelino,
datisi nel contempo alla fuga, dopo aver distrutto l’edificio ne disperse i
mobili e estrasse dal sepolcro il cadavere di Andrea de Giacomo (padre dei
Montemelini), trascinandolo per le vie di Perugia. Nel 1334 i Tarlati, signori
di Arezzo,conquistarono il Castello e nel 1383 vi dimorò il famoso Braccio
Fortebraccio da Montone. Cinquanta anni dopo i Casali, signori di Cortona lo
acquistarono per 400 fiorini d’oro per poi perderlo nel 1408, quando il Re
Ladislao di Napoli, detto il re "guastagrano" per le sue
devastazioni, conquistò il Castello e Cortona. Nel giro di un anno il Castello
passò dalle mani di Ladislao alle truppe Fiorentine prima ed ai Montemelino
poi. Nel 1643 Ferdinando II de’ Medici, granduca di Toscana, lo occupò nel corso
dell’invasione dello Stato Pontificio. Infine Papa Innocenzo XI mise in vendita
la Contea di Monte Gualandro assieme al titolo che finì nelle mani di Ruggiero
Ranieri ("cum titulo" per 13.000 scudi) e dei suoi eredi che lo
possedettero sino a pochi anni fa. Le vicende poi sono numerose. Il Castello
divenne persino fortezza dell’Impero Napoleonico per poi ritornare definitivamente
nella mani dei Conti Ranieri che ne fecero una tenuta agricola sino al 1953. La
vecchia strada che conduceva da Roma a Firenze passava proprio di qui
tanto che artisti del calibro di Goethe, Byron e Hawthorne visitarono il
Castello. Forse molte parole potrebbero essere spese per decantare la bellezza
del posto, ma è assai più eloquente l’espressione usata dal Carducci, che
nel 1877 definì questa " rocca tedesca appollaiata si come falco a meditar
la caccia". Pur avendo subìto diverse rivisitazioni nel tempo, dovute
anche agli eventi storici di cui fu testimone, il castello conserva ancora la
classica struttura circolare con mura alte e possenti (altezza media 8 mt),
merlature, feritoie, un fossato che costituisce ancora la principale difesa da
eventuali incursioni esterne, una splendida chiesa ad una sola navata in
arenaria e cotto, torrioni di avvistamento con strutture militari litiche e
muri a scarpa, una prigione. Le modifiche apportate alla struttura (quali
l’apertura di ampie finestre e la sostituzione del ponte levatoio con un grande
portone in ferro) hanno permesso al castello di trasformarsi da fortezza
militare a lussuosa residenza nobiliare, quale è oggi. Tutte le opere di
restauro sono state fatte sotto la supervisione del Ministero dei Beni culturali
ed in accordo con le più moderne tecniche anti sismiche. I solai sono stati
rinforzati tramite un cordolo in cemento armato che garantisce all’intera
struttura la solidità di una costruzione moderna pur non avendo modificato
l’aspetto originario. Tutto il complesso è oggi di proprietà privata, perciò di
norma non visitabile all’interno ma vale ugualmente la pena effettuare una
passeggiata panoramica attorno alla cinta muraria e godere della splendida
vista sul lago e sulla pianura toscana. Il maniero si compone di 5 edifici: il
palazzo principale, la foresteria, la Chiesa di S. Niccolò, la prigione e la
rimessa auto. Tutte le costruzioni sono in pietra serena tipica del luogo. Disposto
su cinque piani, il palazzo principale comprende: ampia hall, appartamento del
custode, laboratorio, cantina e due bagni per gli ospiti a piano terra. Al
primo e al secondo piano si trova l’appartamento del proprietario, mentre al
terzo l’ampia biblioteca con galleria dei ritratti. Il castello è raggiungibile
prendendo alle pendici del paese la statale 75 bis del Trasimeno verso Arezzo e
seguendola per circa 2 km. e mezzo, subito dopo la quale si imbocca la strada
sulla destra. Dopo circa 1 km e mezzo, tenendosi sempre sulla sinistra, si
giunge ai piedi del castello fortificato. Altro link che vi suggerisco, inerente
il castello: http://www.ldcarchitettura.com/index.php?option=com_content&view=article&id=53&Itemid=104,
Fonti: http://www.tuoro.movimentolento.it/it/resource/poi/castello-di-montegualandro/,
http://www.umbriaonline.com/Tuoro_Montegualandro.phtml,
http://www.prolocotuorosultrasimeno.it/index.php/tuoro-sul-trasimeno/cose-da-vedere/80-gualandro,
http://casatoranieri.blog.tiscali.it/2008/02/02/montegualandro__un_castello_dei_ranieri_1854992-shtml/?doing_wp_cron
Foto: la prima è presa da http://www.umbriaturismo.net/wp-content/uploads/2015/05/gualandro.jpg,
la seconda è di VacationEngineer su https://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/01/03/52/4f/castello-di-montegualandro.jpg
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