CASTELLINA MARITTIMA (PI) – Rocca
Forse villaggio di origini etrusche come documentano alcuni reperti
archeologici, Castellina fu castello signorile, documentato dal 1276, facente
parte della pieve di San Giovanni di Camajano (Castelnuovo della Misericordia).
Il castello fu venduto alla Repubblica di Pisa da Ildebrando di Sovana. Nel
1406 si sottomise a Firenze con il resto della campagna pisana. Nel 1628 i
Medici la elevarono a feudo granducale col titolo di marchesato concesso a un
ramo collaterale degli stessi Medici, la cui estensione andava dal fiume Fine
fino a Monte Vaso con il centro di Pomaia. Nel 1860, dopo il plebiscito indetto
da Bettino Ricasoli in tutta la Toscana, venne annesso al Regno di Sardegna
che, nel 1861, divenne Regno d'Italia. Storicamente ebbe attività eminentemente
agricole con la produzione soprattutto di cereali, impoverendo gran parte del
suo territorio ricco di foreste di cerri e boschi. All'inizio del XIX secolo fu
aperta un cava di alabastro. Situata al centro del borgo la rocca si affacciava
verso il mare, ed era costruita sulla roccia viva. Oggi è appena leggibile
sotto gli edifici che vi si sono sovrapposti o sono stati costruiti davanti.
Probabilmente era corredata da una più ampia cerchia di mura, che sembra di
riconoscere nella forma dell’agglomerato che la circonda, e al quale si accede
dalla strada attraverso un ampio arco.
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