E' un'antica fortificazione dominante la valle di Latte e del Roia. Secondo antiche tradizioni la denominazione Appio deriverebbe dal console dell'Impero romano Appio Claudio, colui che nel 185 a.C. riuscì a sottomettere la popolazione dei Liguri Intemeli nella conquista romana nel ponente ligure, ponendo una guarnigione per la difesa dei territori. Sarebbe quindi un nome derivato dalla gens Appia, da collegare a quello della Via Appia o a toponimi come Predappio - Pietra d'Appio - (presso Forlì). La prima documentazione ufficiale risale al 1140, quando il castello fu eretto per volere della Repubblica di Genova poco dopo la prima occupazione di Ventimiglia. I dati più antichi sul castello sono stati rinvenuti e ricavati grazie ai rogiti del notaio Amandolesio che nel 1200 stendeva atti per il pagamento dei soldati nonché inventari dei suppellettili e dei materiali presenti all'interno della fortezza. Nel 1318 l'improvviso attacco di Roberto d'Angiò contro i Ghibellini della città intemelia costrinse i secondi ad asserragliarsi all'interno del castello, cedendo poco dopo alla vittoriosa avanzata dei Guelfi. Fra il XVI e il XVII secolo Castel d'Appio fu abbandonato a favore del sottostante Castelvecchio, quest'ultimo acquistato dalla repubblica genovese nel 1562. Castelvecchio, l'odierno Forte San Paolo (http://castelliere.blogspot.it/2016/02/il-castello-di-lunedi-15-febbraio.html), fu scelto rispetto all'originario castello poiché situato in una posizione più conveniente, a ridosso della città di Ventimiglia. Castel d'Appio ritrovò un ruolo durante la guerra di successione austriaca nel 1746-1747 tra l'esercito austro-sardo e i soldati franco-genovesi. Nel 1746 i francesi, già impegnati a valle nella difesa del Forte San Paolo, decisero di inviare a Castel d'Appio 4.500 soldati per proteggere il forte dalla parte del monte. La pressione dei soldati d'oltralpe fu vana perché il generale Balbiano, comandante delle truppe austro-sarde, riuscì ad impadronirsi subito del caposaldo. Il castello perderà negli anni successivi sempre più importanza, tanto da venire poco dopo quasi del tutto smantellato. Dell'antico castello rimane un residuo muro angolare a sud, molto probabilmente delimitante l'allora perimetro della cinta difensiva. Della torre pentagonale rimangono visibili quattro dei cinque lati originali, mentre all'interno della cinta del castello sono ancora oggi conservati i resti dell'ampia cisterna attribuita - secondo la tradizione - all'epoca romana. All'interno dell'irregolare cinta muraria - risalente al XIII secolo - sono conservati i ruderi del mastio poligonale che costituiva il principale elemento di difesa. La passione di un architetto olandese, Eldert Ovèrzee, sta portando Castel d’Appio ad una nuova vita. Ed è il caso di dirlo, alla “bella vita”. Lo ha comprato da un’impresa di Panama due anni fa e da un anno sta realizzando dei lavori d’urgenza per verificare e relazionare alla Sovrintendenza quello che la storia ha preservato. Intanto, in attesa di poterlo sistemare completamente per consegnarlo al suo antico splendore e renderlo in un rinomato e polivalente centro culturale, lo ha trasformato nei mesi più caldi in una discoteca a cielo aperto dal sapore antico. In particolare d’estate vengono organizzati romantici party sotto le stelle. Qualcuno però ha storto il naso. Fare ballare la gente sui cornicioni di antiche mura medievali e romane forse non giova alla stabilità del castello e rischia di danneggiarlo. Ma in ogni caso i progetti futuri e in cantiere possono far dormire sonni tranquilli a chi si lamenta: Castel d’Appio diventerà un museo a cielo aperto per accogliere mostre ed esposizioni e un teatro per concerti di ogni genere. Questa è il pensiero del proprietario:" La mia idea è quella di ristrutturarlo del tutto, lasciandolo all’esterno come è ora e farlo vivere dal punto di vista culturale e artistico. In questo momento portiamo a termine lavori di somma urgenza e come richiesto dalla Sovrintendenza stiamo eseguendo alcuni scavi per poter documentare lo stato di salute della zona con una relazione storica: spiegando gli eventuali reperti presenti. Le Belle arti vogliono avere tutti i rilievi che fotografino nel dettaglio la situazione della pietra e il materiale rinvenuto. Per il momento la fortezza è stata utilizzata nei mesi estivi da alcuni miei amici per feste a tema. Ma questo è un utilizzo del tutto provvisorio. La mia idea è quella di restaurare le due torri e creare all’interno una struttura in grado di ospitare mostre ed esposizioni, concerti, opere liriche, rappresentazioni teatrali. Insomma l’obiettivo è quello di avere non solo un castello bello da vedere ma, lasciandolo esattamente come ora è all’esterno, recuperare una sorta di museo – teatro da sposare poi con ogni forma d’arte. Ventimiglia non ha niente del genere. Castel d’Appio deve rivivere ed essere valorizzato come merita". Altre interessanti immagini della fortificazione sono visibili qui, nella Galleria Fotografica: http://www.icastelli.it/castle-1235684801-castel_dappio-it.php
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_d%27Appio, articolo di DIELLECOM su http://www.sanremo.it/mare-territorio/territorio/ventimiglia-castel-dappio-teatro-di-feste-e-festini-1.html,
Foto: la prima è di Alessandro Collet su http://www.panoramio.com/photo/105489183, la seconda è presa da http://www.sanremo.it/mare-territorio/territorio/ventimiglia-castel-dappio-teatro-di-feste-e-festini-1.html
Nessun commento:
Posta un commento