VOGHIERA (FE) - Delizia Estense di Belriguardo
La Delizia di
Belriguardo è una delle 19 prestigiose residenze (chiamate delizie)
degli Este. Nel secolo scorso venne definita la Versailles degli Estensi, termine che ancor oggi viene talvolta
usato, magari senza pensare che Belriguardo in realtà ebbe fama almeno tre
secoli prima della celeberrima residenza dei reali di Francia. Invece che
rocche, come altrove, i signori estensi vollero realizzare una serie di
residenze fastose che in seguito furono definite "Delizie", la più
sontuosa tra tutte fu Belriguardo che
aveva anche la funzione di reggia estiva. Decine di saloni affrescati dai
maggiori artisti delle varie epoche ed incredibili enormi giardini
caratterizzavano questa vera oasi di bellezza.
Certo che il paragone con Versailles - confrontando entrambe
le realtà - oggi non regge, ma è un dato di fatto che i favolosi giardini “all’italiana”, che
occupavano oltre trenta ettari della reggia di Belriguardo, furono sicuramente
gli antenati di quelli che in seguito avrebbero abbellito le più importanti
residenze europee. Con Belriguardo che, come ricordato, fungeva da sede della
Corte Estense per tutto il periodo estivo, i vari duchi come Borso, Ercole o
Alfonso intendevano stupire gli illustri ospiti e - a quanto si evince dalle
cronache del tempo - ci riuscivano sempre. È ubicata nel territorio di Voghiera,
Strada Provinciale n. 274 e fu la prima ad essere edificata al di fuori dalla
città di Ferrara, da cui Voghiera dista circa 15 km. L'edificio fu voluto
dal marchese Niccolò III d'Este e venne utilizzato come residenza estiva di
tutta la corte estense e come villa di rappresentanza. La posa della prima
pietra risale al 1435, anche se la struttura subì continue rivisitazioni ed ampliamenti
nel corso degli anni, ad opera dei successivi duchi di casa d'Este. Vi
soggiornò sovente Lucrezia Borgia. La particolarità della residenza estiva di
Belriguardo era di presentare un ingresso stretto (quello presente ancora oggi,
sotto il torrione), il primo cortile porticato su tre lati ed il secondo
cortile porticato su quattro lati: è la pianta di una villa greco orientale
edificata secondo il gusto tardo medievale. Di fronte alla maestosa torre
d’ingresso, superato il primo grande cortile, era la cosiddetta alta corte,
residenza del principe, interamente realizzata su due piani (oggi la vediamo
purtroppo solamente a metà della sua altezza originale) con logge e portici
ovunque, i muri erano intonacati e dipinti con le armi estensi e sul retro si
aprivano sterminati giardini scanditi da perfetti ritmi geometrici con corsi
d’acqua, fontane, ponticelli, piante esotiche e labirinti di siepi, per rendere
più ameno possibile il soggiorno degli ospiti e della Corte Estense. Per fare
qualche esempio va ricordato che Ludovico
il Moro chiese alla moglie, che soggiornava a Venezia, di raggiungerlo
al più presto per godere delle amenità di Belriguardo; il principe Vincenzo Gonzaga venne appositamente
da Mantova per nuotare nella peschiera (ancora esistente) ricavata sul fronte della
reggia, dove i signori ed i loro ospiti organizzavano addirittura delle
battaglie navali dal vero con navi da guerra, spettacoli cui assistevano dalla
terrazza della torre d’ingresso del complesso. Ma, forse, il più bel
complimento in assoluto venne da un Papa,
quel Clemente VIII che,
purtroppo, nel 1598 riprese possesso del feudo ferrarese dopo che Alfonso II
non ebbe più eredi legittimi da presentare per il proseguimento del dominio
estense su Ferrara. Il Papa affermò che avrebbe gradito avere una simile
residenza nei dintorni di Roma e, a quanto ci è dato di sapere, non è che
mancassero luoghi di un certo richiamo e prestigio nella zona papalina, come
Tivoli o Castelgandolfo, tanto per citarne due. Si favoleggiava poi sui grandi giardini che stavano sul retro:
oltre trenta ettari di verde ordinato, percorso da canali geometricamente
disposti, in cui il genio estense aveva convogliato le acque del fiume Sandalo
(ramo principale del Po in età classica) tramite chiuse e sistemi idraulici
assolutamente all’avanguardia, tanto che quella del paraduro (paratoia o
chiusa idrica) fu una delle “imprese” araldiche nelle armi dei principi Estensi.
Tra palazzi e giardini, Belriguardo aveva una superficie complessiva di almeno
quaranta ettari. Nella seconda metà del Cinquecento nella Delizia di
Belriguardo ha dimorato anche il poeta rinascimentale italiano Torquato Tasso,
il quale visse diversi anni tra questa delizia estense, dove amava ritirarsi, e
Ferrara, dove risiedeva la corte. Da notare che proprio in questa residenza
estense è ambientata l'opera teatrale di Johann Wolfgang von Goethe chiamata,
appunto, "Torquato Tasso". La magnificenza della Delizia di
Belriguardo subì un brusco arresto quando gli Estensi furono costretti a
lasciare Ferrara nel 1598. Belriguardo fu lasciata in enfiteusi a proprietari
terrieri del luogo i quali la utilizzarono principalmente come fattoria,
trasformando sale affrescate dai maggiori maestri del Cinquecento ferrarese in
stalle e granai. Tutto ciò che c'era di prezioso e ormai inutile al nuovo
utilizzo del complesso fu venduto. Belriguardo è giunta fino a noi malgrado
progressivi crolli, riadattamenti e demolizioni grazie al fatto che venne
frazionata in numerose abitazioni private. Ciò che è rimasto di Belriguardo è
ancora visibile, ma la lettura del complesso originale risulta talmente
compromessa da non essere quasi più individuabile. I resti dell'antica delizia
ancora oggi visibili sono i seguenti: la torre al centro, dalla quale gli Estensi osservavano gli spettacoli nella
peschiera sottostante alimentata dall'acqua del fiume Sandalo; le sei finestre
gotiche della fine del Quattrocento; la Sala della Vigna, l'unico ambiente che
ha restituito qualche testimonianza dell'antico splendore. Altri link per
approfondire: http://old.castelloestense.it/delizie/ita/delizie/belriguardo.html,
http://www.cittadarte.emilia-romagna.it/luoghi/ferrara/delizia-di-belriguardo
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Delizia_di_Belriguardo,
http://www.ferraraterraeacqua.it/it/voghiera/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/ville-dimore-teatri-storici/delizia-di-belriguardo
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la
seconda è presa da http://old.castelloestense.it/delizie/i/delizie/belriguardo/belriguardo8.jpg
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