ARSITA (TE) - Castello Bacucco
Posto a circa 30 km a sud di Teramo, le sue
origini risalgono al periodo preromano (come testimoniano i
ritrovamenti archeologici effettuati nel 1985: tombe, corredi e monili vari),
ma la sua attuale configurazione urbanistica la si può far risalire al tardo medioevo-inizio
rinascimento. Il territorio di Arsita segnava, nel periodo
italico, il confine tra il territorio dei Vestini e quello dei Petruzi (“Petruzi” è il nome da cui deriva l’attuale nome
“Abruzzo”); lo stesso nome del Fiume Fino, nella terminologia
alto-medievale, era indicato come “In Fluvio Fine” cioè “fiume” del
confine. Il centro storico si sviluppa a partire dal cosiddetto “castello Bacucco”,
di cui sopravvivono alcuni resti sulla piccola collina ad ovest, per poi
estendersi verso est lungo la strada principale denominata Corso Vittorio
Emanuele. Fino agli inizi del secolo, infatti, Arsita era chiamata Bacucco,
termine utilizzato ancora nel dialetto locale, che secondo alcuni significa
“castelletto” o “insediamento di capanne di frasche”, mentre secondo altre
fonti potrebbe derivare dalla sua forma ovale (“quasi un bel cucco”), oppure
dal dio Bacco, oppure dall’arabo bakok o burqu,
panno che si avvolge sulla testa e sul volto. A partire dal XI secolo,
tuttavia, accanto a Bacucco cominciò a comparire anche il nome di Arsita, che
indica un luogo arso o bruciato: si tratta di un documento relativo alla
cessione di tre castelli, tra cui Bacucco ed Arsita, al monastero di
Montecassino (1085). Nel 1173 Oderisio di Bisento otteneva, dal re Guglielmo in Penne,
il feudo di Bacucco. Nel 1273 furono citati Bacuccum e Arsita cum Podio
nel diploma concesso ad Alife da Carlo I D’Angiò, Nel 1281 la Signoria di
Bacucco risulta essere possesso di Riccardo Acquaviva d’Aragona, mentre le
decime vaticane del 1324 parlano sia di Bacucco sia della ecclesia S. Iohannis de Arsita.
Come si evince dai documenti, i due insediamenti dovevano essere vicini e,
forse, complementari: il primo corrispondeva all’incastellamento attuale,
mentre il secondo coincideva probabilmente con la cosiddetta “Cima della Rocca”
(quota 923), su un precedente centro italico dei Vestini, e con la sottostante Chiesa di San Giovanni,
che si trova sul “Colle di San Giovanni” ad un’altitudine di 729 m s.l.m.
All’insediamento di Bacucco apparteneva nel Rinascimento anche la vicina
Roccafinadamo (Rocca Filiorum Adami), sopravvivenza della vecchia
Arsita. Successivamente, passò in dominio di Alessandro Sforza e nel 1474 fu
inserita nel demanio reale, ottenendo privilegi propri delle terre demaniali. Nel
1481
il re Ferdinando donò la terra di Bacucco all’Università di Civiltà di Penne,
confermando la donazione fatta da suo figlio Alfonso di Calabria, quale
ricompensa per i danni subiti per essere stata fedele al Re delle Due Sicilie.
Nel 1507 fu posseduta da Cola Gentile. Nel 1600 fu dominata dalla famiglia di Ranuccio Farnese;
a quest’ultimo succedette nel 1623 il figlio Odoardo, che entrò in
possesso dei feudi appartenenti al re delle due Sicilie. Infine, di
Bacucco fu possessore nel 1669 il duca di Parma, il quale aveva nel territorio
diverse case. Il nome di Bacucco fu cambiato nell’attuale Arsita nel 1905, in
seguito ad una relazione del 3 settembre 1905 per Decreto Regio, agli atti del
Consiglio Provinciale di Teramo, che all’epoca, era abitata da circa 48
famiglie. Del piccolo Castello Bacucco rimangono oggi alcune parti del recinto
murario del XII-XIII
secolo, rafforzato da torri ad U e da una torre angolare
circolare posta nel settore nord. Questo complesso fortificato fu ampliato
nella seconda metà del Cinquecento, quando il territorio di Arsita fu incluso
nello Stato
Farnesiano d’Abruzzo. In seguito, probabilmente nel ‘700, esso
fu trasformato in residenza nobiliare (Palazzo De Victoris),
assumendo un aspetto che conserva ancora oggi, nonostante alcune sue parti si
trovino in un grave stato di abbandono. Il Palazzo De Victoris, presenta
al pianterreno due grandi arcate. Di proprietà privata, è attualmente inagibile
in seguito al terremoto del 6.4.2009.
Fonti: http://www.abruzzo-vivo.it/arsita-e-il-castello-bacucco/,
http://www.instoria.it/home/arsita.htm
Foto: la prima è presa da http://www.tuttoteramo.it/site/immagini/foto_arsita2.jpg,
la seconda è presa da http://www.abruzzo-vivo.it/wp-content/uploads/2015/03/arsita-2.jpg
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