SAN FELICE SUL PANARO (MO) - Rocca Estense
Un documento dell'anno 927 cita
il villaggio fortificato di San Felice ("Castellum Sancti Felicis"):
questa viene ad essere la prima menzione del toponimo, che solo dopo l'Unità
d'Italia ha assunto l'appellativo di "sul Panaro" per essere distinto
da altri omonimi comuni dello Stato italiano. Con le invasioni barbariche, fu
eretto a scopo difensivo un fortilizio che, con il passare del tempo, venne in
seguito trasformato in un vero e proprio castello, dotato di una cinta muraria
e di un fossato. Tale castello divenne poi feudo di Matilde di Canossa durante
la lotta per le investiture ed in seguito le sorti del borgo furono per molto
tempo legate in maniera alterna al dominio degli Este ed a quello dei Pio,
signori di Carpi. La cittadina, divenuta poi caposaldo di frontiera del Ducato
di Modena, fu devastata durante il Rinascimento da invasori spagnoli e
francesi. In quei secoli si sviluppò il "Sanfeliciano", che fa parte
del dialetto mirandolese e che è tuttora parlato dalla maggioranza dei
Sanfeliciani (anche se l'italiano lo sta sostituendo negli ultimi decenni,
specialmente tra i giovani). La Rocca Estense è il principale monumento di San
Felice. Caratterizzata dalla tipica pianta quadrilatera e da quattro torri
angolari, fu costruita tra il 1332 ed il 1340 su ordine del marchese Obizzo III
d'Este. Scavi archeologici effettuati nel 1987-88,
in occasione dei primi lavori di restauro, hanno
dimostrato che almeno l'imponente maschio, la torre più alta dell'intero
complesso, risale sicuramente alla metà del XIV secolo. E' verosimile che nella
fase originaria anche la Rocca
avesse forme piuttosto semplici e fosse costituita da un recinto fortificato di
forma quadrata, con un'alta torre di avvistamento (il maschio appunto) al quale
si raccordava una cortina muraria dotata di due ingressi, uno sul lato nord e
uno sul lato sud. Anche se non si ha una documentazione certa al riguardo, è
probabile che l'attuale aspetto architettonico del fortilizio risalga per
buona parte a un intervento degli inizi del XV secolo, tradizionalmente
attribuito all'opera di Bartolino da Novara che, stando alla testimonianza
dello storico sanfeliciano Giuseppe Costa Giani, nel 1406 si recò a San
Felice "per porre il castello in istato di migliore difesa" su ordine
del marchese Niccolò III d'Este. In effetti, la pianta quadrilatera, con torri
angolari e porta-torre al centro del lato di ingresso, e la diffusa presenza
dell'apparato a sporgere, sia sulle torri che sulle cortine murarie trovano
significativi riscontri in numerosi altri fortilizi dell'area padana degli
inizi del XV secolo e in particolare in alcuni castelli progettati e fatti
costruire proprio da Bartolino. Documenti d'archivio ci documentano che
lavori di "affortificamento della Rocca" vennero effettuati pochi
anni dopo, nel 1421. In tempi più recenti nel cortile interno della Rocca sono
stati elevati, in diversi momenti, alcuni edifici ora utilizzati come sedi
culturali e istituzionali. Sul lato nord fu costruita la cosiddetta
"casamatta". Addossato al muro perimetrale ovest è stata innalzata, a
seguito di interventi successivi, una grande fabbrica che è sede della Sala del
Consiglio Comunale e della Sala di Cultura "Quinto Tosatti". Nel
centro storico, lungo via Terrapieni, sono conservate anche tre delle quattro
torri che facevano parte della cinta murata dell'abitato (il vero e proprio
"Castello"). La costruzione non fu mai dimora estense, ma sede
di guarnigione militare e dei fattori ducali; dal 1870 è proprietà comunale. La
Rocca è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 20 maggio 2012 che ha
provocato il crollo delle coperture delle torri e gravi lesioni al maschio
ulteriormente aggravate dal successivo sisma del 29 maggio 2012. A tal
proposito suggerisco la visione del seguente video di Ambrogio Ponzi: https://www.youtube.com/watch?v=O-hFvfILVlk,
oltre che la visita del seguente sito per approfondire: http://www.roccaestense.dicam.unibo.it/home.
La rocca viene soprannominata "Girone",
non si sa con certezza per quale motivo, probabilmente perché sorgeva sulla
cinta muraria di San Felice sul Panaro.
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la
seconda è di Tizianok su https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/31/San_Felice_SP_La_Rocca_Estense_2.JPG,
la terza (dopo il sisma) è presa da http://www.lettera43.it/it/articoli/cronaca/2016/10/29/cultura-i-siti-danneggiati-in-20-anni-di-terremoti/204600/
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