ORIO CANAVESE (TO) - Castello
Di Orio si hanno notizie nel 1003, quando Arduino cedeva Orio al
diacono di Ivrea. Durante il Medioevo restò dominio eporediese ma anche i
Biandrate e il Marchese di Monferrato vi esercitarono diritti feudali.
Presumibilmente durante il medioevo fu costruito, il cosiddetto
"Castelvecchio", uno dei due castelli che sovrastano la collina. Questo
si trova in direzione Sud-Est dove attualmente rimangono solo i ruderi avvolti
nella vegetazione; il secondo di fine Settecento si trova sulla diagonale in
direzione Nord-Ovest. Nel 1631 in seguito al trattato di Cherasco, Orio passò definitivamente ai Savoia che,
anni dopo, riconobbero una parte della signoria al Conte Compans di Brichanteau
distinta casata di origine francese, che nel 1833 cedette i propri diritti alla
famiglia Sallier de la Tour che acquistava la residenza di Orio,
conosciuta come il "Castello" con il relativo tenimento. Durante
l'Ottocento il conte Vittorio si impegnò a perfezionare la coltura della vite
oltre ad abbellire ed ampliare l'edificio con una nuova ala che costituisce la
facciata principale; la cappella di S.Silvestro in stile neoclassico, ricca di
affreschi ed eleganti stucchi, e la galleria che un tempo custodiva pregevoli
quadri. Fu il marchese De la Tour a impiantare a Orio
vigneti pregiati come il Borgogna e il Bordolese, perfezionandone la coltura e
dando inizio alla viticoltura e alla produzione di vino: passione che vive
ancora oggi nei vignaioli oriesi. Nel 1845 per beneficenza del Conte de la
Tour, governatore di Torino, venne istituita una scuola femminile, a
completamento di quella maschile già esistente. La famiglia de la Tour cedette
il castello all'INPS negli anni venti che lo trasformò in ospedale militare dal
1928 al 1949 quando divenne preventorio per malattie polmonari. Trent'anni
dopo, l'amministrazione decise di cessare l'attività destinando la costruzione
ad archivio dell'U.S.L. prima del suo abbandono definitivo. Costruito nel XVII
secolo, il castello è stato la residenza dei marchesi de la Tour a partire dal
1833. L’attuale palazzo fu iniziato sotto la reggenza di Madama Reale verso la
metà del ‘600, e divenne signoria dei marchesi Birago, cui succedettero.
Lesiona, Granari di Mercenasco, Compans di Brichanteau, conti di Ala, distinta
famiglia di origine francese, la quale nel 1833 cedette il feudo a quello
savoiarda Sallier de la Tour. Il maresciallo d’armata conte Vittorio Sallier,
marchese di Cordon, affidò all’architetto Ernesto Melano di Pinerolo l’incarico
di aggiungere un’ala del palazzo. Successivamente la contessa Marta Sallier de
la Tour fece costruire una galleria al piano terreno, apportando ulteriori
abbellimenti all’interno del castello, già ben decorato. Nel 1928 passò
all’INPS; ed alla bella costruzione sei-settecentesca venne aggiunta, secondo
lo stile dell’epoca, un’ala moderna in netto contrasto con il classicismo della
preesistente architettura. Il grandioso complesso, che dall’alto del colle a
quota 430 m domina l’abitato di Orio e le vallette sottostanti di Barone,
Candia e Mercenasco, è immerso in uno splendido parco con alberi secolari e
conifere stupende. Anni fa lungo la strada di accesso al colle, verdeggiavano i
vigneti che con infinita cura vi aveva impiantato il barone De la Tour, traendo
dai ceppi di Borgogna, e della Spagna quei vini divenuti famosi in Europa ed
anche negli altri continenti; ora invece troviamo una folta pineta. Nel 1949 il
castello fu trasformato in “ Preventorio per convalescenza da malattie
polmonari” e dotato di 160 posti letto per ospitare altrettanti bambini di età
compresa fra gli 1 e 14 anni. Venne anche dotato di moderne attrezzature, ma
nel 1979, essendo diminuito fortemente il numero dei ricoverati, l’Amministrazione
decise di cessare l’attività, mentre il personale veniva assunto in carico
all’USL di Caluso. Il parco che circonda il castello è piuttosto ampio; una
parte è costituita dalla pineta che corre lungo il viale d’accesso, dove anni
fa il conte Sallier de la Tour aveva impiantato il vigneto, un tempo chiamata “
Regione delle Vigne”. Nella parte di parco subito vicino al castello, possiamo
trovare piante piuttosto ricercate come due enormi faggi rossi unici nel
circondario, un cedro del Libano, una sequoia, un pino strobus, dei carpini,
diversi larici, tigli, pini secolari, un pino marittimo, dei bagolari, oltre
tre cespugli di calicanto che fiorisce nel mese di gennaio con un intenso profumo.
Pare che nel parco e dentro al castello ci sia un fantasma che s’aggiri di
notte e pure durante il giorno. Un fantasma? Sì! Il fantasma di un bambino. In
molti lo avrebbero sentito e qualcuno addirittura visto. Per approfondire leggere
qui: http://soprannaturale.it/?p=10743. Ecco lo stato attuale dell'edificio,
documentato da questo video di Albyphoto: https://www.youtube.com/watch?v=m_iYWkQ5voM
Fonti: http://www.comune.oriocanavese.to.it/ComStoria.asp, http://www.comune.oriocanavese.to.it/ComSchedaTem.asp?Id=38187
Foto: la prima è presa da http://lasentinella.gelocal.it/ivrea/cronaca/2011/11/14/news/un-progetto-per-l-ex-dispensario-1.1671286,
la seconda è presa da https://12alle12.it/dizionario-del-turismo-cinematografico-53-castello-dispensario-orio-canavese-to-218618
Nessun commento:
Posta un commento