CENGIO (SV) – Castello di Cengio Alto e Torre saracena in
frazione Rocchetta
Compresi nella Marca degli Aleramici dal X secolo e possesso di Bonifacio
del Vasto (quest'ultimo cedette il borgo di Cinglo alla canonica dell'abbazia
di Ferrania nel 1097), i feudi principali di Cengio e Rocchetta Cengio passarono
nel 1142 nelle mani di Ugo del Vasto, marchese di Clavesana e poi del fratello
Anselmo di Ceva. È in questo frangente storico che vennero edificati il
castello di Cengio Alto e la torre saracena di Rocchetta Cengio, entrambi
distrutti nei secoli successivi. Nel 1268 il territorio feudale (comprensivo
anche dei centri maggiori come Millesimo e Saliceto) entrò nelle proprietà del
marchese Corrado Del Carretto che l'anno successivo si mise sotto la protezione
della Repubblica Astese. Negli anni successivi fu sempre assoggettato al
vassallaggio della famiglia carrettesca, ma nelle proprietà del Marchesato del
Monferrato e della Signoria Viscontea. Nel corso delle guerre franco-spagnole
del Seicento Cengio acquisì un importante ruolo strategico: se i Franco-piemontesi
fossero riusciti a impadronirsene, avrebbero potuto utilizzare Cengio come base
da cui minacciare di interrompere il collegamento fra Milano e Madrid lungo la
valle della Bormida di Spigno. Dal 1638 gli Spagnoli finanziarono la
costruzione di fortificazioni moderne a Cengio tramite l'imposizione di dazi
nel Finalese. Nel 1648 gli scontri bellici portarono alla devastazione del
paese e alla distruzione del castello. Nel 1659 i territori tra Cengio e
Millesimo verranno ceduti dalla Spagna al Ducato di Savoia e dal 18 novembre
del 1738, a seguito della Pace di Vienna, annesso al Regno di Sardegna. Sul
finire del XVIII secolo subì la sorte di altri borghi e località della val
Bormida partecipando agli scontri napoleonici del 1796. Il castello di Cengio
Alto, imponente costruzione del Medioevo, fu eretto dai marchesi di Clavesana
nel XII secolo e ampliato in seguito dai Del Carretto. Controllava da una parte
le Valli di Cengio e dall'altra quella di Millesimo, dominando la strada che,
attraverso Bric San Bernardino e Pian del Groppo, proviene da Montezemolo.
Sotto il Castello si trovano alcune fortificazioni, ricavate dalla roccia, con
parete in muratura e feritoie. Distrutto dall'esercito spagnolo nel 1648, ad
oggi ne restano poche rovine.
Sita a Rocchetta e simbolo del quartiere, la torre saracena fu
edificata nel XIII secolo. Nel corso degli eventi bellici della seconda metà
del XVII secolo fu quasi completamente distrutta, lasciando ad oggi in piedi
solo un lato dell'edificio con i segni di un grande caminetto dell'ingresso con
ponte levatoio e un paio di finestre.
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