mercoledì 15 marzo 2017

Il castello di mercoledì 15 marzo






CASTIGLIONE DEL LAGO (PG) - Rocca del Leone

La cittadina deve il suo nome al simbolo della famiglia che anticamente vi dominava; infatti Castiglione deriva da Castellum Leonis (castello del leone), volgarizzato poi in Castellioni. Castiglione del Lago si trova lungo quella che un tempo era un'importante via di comunicazione, stretta tra Orvieto al sud, Chiusi ad ovest ed Arezzo al nord. La sua posizione in una zona così contesa, prima tra gli Etruschi ed i Romani, in seguito tra le cittadine toscane e Perugia, causò in numerose occasioni la distruzione delle fortificazioni originali, ricostruite a più riprese. Fondata dai romani col nome di Novum Clusium (Nuova Chiusi), sorge su di un colle che in epoca antica costituiva la quarta isola del lago Trasimeno (le tre isole ancora esistenti sono la Maggiore, la Minore e la Polvese) prima che la striscia d'acqua che la separava dalla terraferma fosse riempita. Nella struttura urbanistica del borgo antico è facilmente riscontrabile, nelle tre strade parallele che tagliano longitudinalmente il paese (decumani), l'origine romana. Solo durante il regno di Federico II (agli inizi del XIII secolo), Castiglione visse un periodo di relativa stabilità. Più tardi il paese cadde sotto il controllo di Perugia, divenendo feudo della potente famiglia dei Baglioni. Nel 1550, papa Giulio III concesse il feudo a sua sorella Giacoma Ciocchi del Monte. Il 19 novembre 1563, il figlio di lei, Ascanio della Corgna, divenne marchese di Castiglione e del Chiugi per volere di Pio IV, insieme al fratello cardinale Fulvio. Nel 1617 Paolo IV concesse il titolo ducale a Fulvio II. Ad Ascanio I succedettero Diomede, Ascanio II e Fulvio II, al servizio dei quali operarono il poeta burlesco Cesare Caporali e il severo segretario di corte, nonché scrittore politico, Scipione Tolomei. Il duca Fulvio II morì nel 1647 senza lasciare eredi e così il feudo tornò sotto il dominio dello Stato della Chiesa. Il marchesato aveva una superficie di ca. 200 km² e importanza come "zona cuscinetto" tra granducato di Toscana e territori pontifici. Era un feudo pontificio con potere di imperio e diritto di battere moneta. Ascanio della Corgna emanò nel febbraio 1571 gli statuti, completati poi dal cardinale Fulvio e dal nipote Diomede: costituivano un'ampia raccolta di norme giuridiche civili e penali per disciplinare quanto avveniva nello staterello. Il marchesato era anche rinomato per fatti culturali ed artistici: nel palazzo castiglionese il marchese organizzava riunioni dell'Accademia degli Insensati, con la partecipazione di insigni letterati, nobili ed artisti; il Pomarancio ed altri pittori affrescarono la prestigiosa residenza, progettata dal Vignola e da Galeazzo Alessi. La rocca è un'interessante struttura pentagonale irregolare, dominata da un torrione triangolare alto 39 metri; agli angoli, quattro torri fortificano le mura merlate. Delle torri, quella fallica e quelle quadrata a sud sono del XIII secolo, coeve alla Rocca; le altre due rotonde sostituirono quelle precedenti nel XV e nel XVI secolo, poichè la superficie tonda dava maggiori sicurezze in seguito all'avvento dei cannoni. La fortezza fu fatta erigere dall'imperatore Federico II di Svevia nelle prime decadi del 1200, come obiettivo nel dislocamento delle truppe, sui resti di una più antica costruzione, corredata di una pieve, dedicata ai SS. Filippo e Giacomo, della quale rimangono pochi ruderi. La vera rocca è costituita dall'estrema appendice del baluardo che serra la piccola penisola sul Trasimeno. Il maschio esercitava attività di accurata vigilanza sul lago e sulle terre limitrofe, rappresentando l'ultima fortificazione cautelativa. Il palazzo ducale, voluto dal marchese di Castiglione del Lago Ascanio della Corgna nel 1563, è in comunicazione con il fortilizio tramite un suggestivo camminamento coperto (con feritoie sul lago) per il quale si accede da una porta ubicata nella sala del trono. Il fortilizio è stato sovente trasformato: Federico II quasi sicuramente incaricò Elia da Cortona di ricostruirlo. Ascanio della Corgna, esperto in architettura militare, lo rese inattaccabile e per questo motivo famoso in Europa. Nel 1325 l'architetto Lorenzo Maitani accettò di ristrutturare la rocca. Il complesso fu migliorato e ingrandito nel 1503 dai signori di Perugia Giampaolo Baglioni e Malatesta IV che vi fissarono la residenza estiva. I lavori, come detto, proseguirono fino al 1571 con Ascanio della Corgna che sostituì alcune torri con bastioni cilindrici e fece realizzare, all'interno del recinto, un giardino all'italiana. I successori di Ascanio I, Diomede, Ascanio II e Fulvio Alessandro si occuparono maggiormente di impreziosire il palazzo, curandosi poco della fortezza. Questa fu assaltata, nel 1642, con scarsi risultati, dall'esercito del duca di Parma Odoardo I, per ottenere il passaggio nel feudo corgnesco, durante la cosiddetta Guerra Barberina per l'occupazione del farnesiano ducato di Castro (1641-1644) ed i soldati, pertanto, in assenza di Fulvio II, penetrarono nel borgo con altri sistemi. La rocca, infine, dopo la devoluzione del ducato castiglionese allo Stato della Chiesa, in seguito alla morte, nel 1647, del duca FulvioII, privo di eredi, passò sotto la giurisdizione pontificia e, nel 1860, al locale comune. Attualmente è utilizzata per spettacoli folcloristici e teatrali durante l'estate. Sul web c'è un sito dedicato alla rocca, che è il seguente: http://www.roccamedievale.it/. Altri link suggeriti: http://www.trasimeno.ws/rocca_leone_it.html (con varie foto), scheda redazionale su http://www.mondimedievali.net/Castelli/Umbria/perugia/castiglionlago.htm, http://www.fortezze.it/rocca_leone_it.html.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castiglione_del_Lago, https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_del_Leone, http://www.castiglionedellago.eu/it/fortezza.htm

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da http://www.lagotrasimeno.net/pg.base.php?id=17&cat=4

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