MAGIONE (PG) – Castello di Zocco (in collaborazione con
Silvia Polvani)
Il Castello di Zocco si erge, sulla provinciale San Feliciano-Magione, nei
pressi della località di Monte del Lago, su di una collinetta, a circa 260
metri s.l.m., di fronte al Lago Trasimeno. Venne edificato probabilmente nel
1274 su di un preesistente insediamento religioso. Incerta l'origine del nome,
che potrebbe derivare dalla forma a "zocco" o "zoccolo"
(dal latino soccus, calzare antico) dell'insediamento oppure legata al fatto
che Zoccus in barbaro latino definisce un
"tronco", che potrebbe aver caratterizzato il luogo. Se ne ha
indiretta notizia anche nel XIII secolo, dal momento che tra i magnati
residenti nel contado perugino compariva tale dominus Broncio de Çocho, e,
ancora, nel 1361 era chiamato villa, per la mancanza di opere difensive, che,
invece, dovevano essere presenti al 1438, poiché da quel momento assunse
l'appellativo di castrum. Nel 1479 subì un violento assedio da parte
delle truppe fiorentine, come lo subirono numerose rocche della zona, tra cui
anche la vicina rocca Monaldi. Qualche anno più tardi, nel 1486 (con la spesa
di venticinque fiorini), venne costruito all’interno del Castello di Zocco un
pozzo per il presidio insediato a difesa. In effetti nei secoli successivi
rappresentò uno fra i più imponenti insediamenti militari della zona,
disponendo di ben sette torri (di cui oggi ne rimangono cinque nel versante
nord, dove è tuttora situato l’ingresso principale), di tre porte e della
poderosa cinta muraria che in origine si estendeva per circa 320 metri. La
costruzione della cinta muraria è di oltre un secolo successiva a quella del
castello ed iniziò nel 1403 per terminare verso il 1430. Zocco era il castello
più grande della poderosa linea difensiva del Trasimeno orientale che alla sua
destra vedeva i fortilizi di Monte del Lago e Montecolognola mentre alla sua
sinistra quelli di San Feliciano e San Savino, tutti posti ad una distanza di
circa due chilometri l’uno dall’altro, andando così a costituire un vallo
inespugnabile. A partire dal XVI secolo ebbe inizio una lenta decadenza del
castello, probabilmente male amministrato dai camerlenghi del lago. In epoche
successive l’innalzarsi delle acque fece sì che il Castello di Zocco si venisse
a trovare sulle rive del lago. Collegato al castello un piccolo porto, si creò
subito un’operosa comunità di pescatori, che però, con il passare del tempo,
diminuì gradualmente.
Furono probabilmente la comparsa della polvere da sparo e l’evoluzione
delle tecniche militari, ma soprattutto la fine della repubblica perugina e
della sua politica territoriale, a provocare il lento decadimento della
fortificazione che divenne una “cava di pietra” di cui si poteva usufruire per
la costruzione di altre case. Nei primi anni del Novecento era abitato da una
piccola comunità di contadini. A quell'epoca il castello era di proprietà della
famiglia Pompilj. Vale la pena, al riguardo, ricordare i versi con cui la
poetessa Vittoria Aganoor, moglie del deputato Guido
Pompilj, descriveva nella poesia Castel di Zocco, le suggestioni che su di lei
aveva il bel castello di proprietà del marito, sull’alto di una collina da cui
si ammira un incantevole panorama del lago Trasimeno:
La barca mi portò tra le alte canne
verdi, presso le mura ammantellate
d’edera, cui piovea sogni l’intenta
luna. Io sentii levarsi ai primi passi
il fresco odor del timo e della menta
già dell’approdo tra la réma e i sassi.
Purtroppo lo stato attuale della costruzione, di proprietà
privata, è quello di rudere. Al suo interno, di tutti gli edifici che erano
presenti, sono rimaste due case coloniche in discreto stato di conservazione,
uno dei due vecchi frantoi e la chiesa, originariamente di Santa Maria, poi
conosciuta col nome di San Macario. Tale edificio costituisce quell'originario
nucleo religioso intorno al quale si è detto sorse il castello. Sulle pareti della
chiesa, sino alla metà del XVIII secolo, si poteva leggere in caratteri gotici
la scritta: Donna Elena fe fare questa opera per una devozione l’anno MCCXXV, e
per essa nell’anno 1294 Anton Maria Garbi, pittore perugino, in età di anni 76
dipinse il quadro rappresentante San Macario. Per approfondimenti consiglio la visita
della seguente pagina: http://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-zocco-magione/
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