sabato 6 dicembre 2014

Il castello di domenica 7 dicembre






MAGIONE (PG) – Castello di Zocco (in collaborazione con Silvia Polvani)

Il Castello di Zocco si erge, sulla provinciale San Feliciano-Magione, nei pressi della località di Monte del Lago, su di una collinetta, a circa 260 metri s.l.m., di fronte al Lago Trasimeno. Venne edificato probabilmente nel 1274 su di un preesistente insediamento religioso. Incerta l'origine del nome, che potrebbe derivare dalla forma a "zocco" o "zoccolo" (dal latino soccus, calzare antico) dell'insediamento oppure legata al fatto che Zoccus in barbaro latino definisce un "tronco", che potrebbe aver caratterizzato il luogo. Se ne ha indiretta notizia anche nel XIII secolo, dal momento che tra i magnati residenti nel contado perugino compariva tale dominus Broncio de Çocho, e, ancora, nel 1361 era chiamato villa, per la mancanza di opere difensive, che, invece, dovevano essere presenti al 1438, poiché da quel momento assunse l'appellativo di castrum. Nel 1479 subì un violento assedio da parte delle truppe fiorentine, come lo subirono numerose rocche della zona, tra cui anche la vicina rocca Monaldi. Qualche anno più tardi, nel 1486 (con la spesa di venticinque fiorini), venne costruito all’interno del Castello di Zocco un pozzo per il presidio insediato a difesa. In effetti nei secoli successivi rappresentò uno fra i più imponenti insediamenti militari della zona, disponendo di ben sette torri (di cui oggi ne rimangono cinque nel versante nord, dove è tuttora situato l’ingresso principale), di tre porte e della poderosa cinta muraria che in origine si estendeva per circa 320 metri. La costruzione della cinta muraria è di oltre un secolo successiva a quella del castello ed iniziò nel 1403 per terminare verso il 1430. Zocco era il castello più grande della poderosa linea difensiva del Trasimeno orientale che alla sua destra vedeva i fortilizi di Monte del Lago e Montecolognola mentre alla sua sinistra quelli di San Feliciano e San Savino, tutti posti ad una distanza di circa due chilometri l’uno dall’altro, andando così a costituire un vallo inespugnabile. A partire dal XVI secolo ebbe inizio una lenta decadenza del castello, probabilmente male amministrato dai camerlenghi del lago. In epoche successive l’innalzarsi delle acque fece sì che il Castello di Zocco si venisse a trovare sulle rive del lago. Collegato al castello un piccolo porto, si creò subito un’operosa comunità di pescatori, che però, con il passare del tempo, diminuì gradualmente. Furono probabilmente la comparsa della polvere da sparo e l’evoluzione delle tecniche militari, ma soprattutto la fine della repubblica perugina e della sua politica territoriale, a provocare il lento decadimento della fortificazione che divenne una “cava di pietra” di cui si poteva usufruire per la costruzione di altre case. Nei primi anni del Novecento era abitato da una piccola comunità di contadini. A quell'epoca il castello era di proprietà della famiglia Pompilj. Vale la pena, al riguardo, ricordare i versi con cui la poetessa Vittoria Aganoor, moglie del deputato Guido Pompilj, descriveva nella poesia Castel di Zocco, le suggestioni che su di lei aveva il bel castello di proprietà del marito, sull’alto di una collina da cui si ammira un incantevole panorama del lago Trasimeno:
La barca mi portò tra le alte canne
verdi, presso le mura ammantellate 
d’edera, cui piovea sogni l’intenta
luna. Io sentii levarsi ai primi passi
il fresco odor del timo e della menta
già dell’approdo tra la réma e i sassi.
Purtroppo lo stato attuale della costruzione, di proprietà privata, è quello di rudere. Al suo interno, di tutti gli edifici che erano presenti, sono rimaste due case coloniche in discreto stato di conservazione, uno dei due vecchi frantoi e la chiesa, originariamente di Santa Maria, poi conosciuta col nome di San Macario. Tale edificio costituisce quell'originario nucleo religioso intorno al quale si è detto sorse il castello. Sulle pareti della chiesa, sino alla metà del XVIII secolo, si poteva leggere in caratteri gotici la scritta: Donna Elena fe fare questa opera per una devozione l’anno MCCXXV, e per essa nell’anno 1294 Anton Maria Garbi, pittore perugino, in età di anni 76 dipinse il quadro rappresentante San Macario. Per approfondimenti consiglio la visita della seguente pagina: http://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-zocco-magione/


Foto: da http://www.lacostaest.it/it/territorio.htm e da http://www.magionecultura.it/default3.asp?active_page_id=168&idL=29

Nessun commento: