venerdì 12 dicembre 2014

Il castello di sabato 13 dicembre






MIGLIONICO (MT) – Castello del Malconsiglio (di Mimmo Ciurlia)

Dei tre castelli di Miglionico questo è certamente il più importante, perché occupa una parte di rilievo nella storia d’Italia. Costruito a partire dal VIII-IX secolo, si trova in una posizione strategica, sulla sommità di una collina da cui si domina tutta la valle del Bradano, su un terreno roccioso isolato chiamato Cencre. Nel corso degli anni appartenne al conte Alessandro di Andria, ai Sanseverino di Bisignano, ad Ettore Fieramosca, ai Pignatelli, ai Caracciolo ed alla famiglia Revertera, duchi di Salandra. Ebbe due successivi ampliamenti, il primo nel 1110 ed il secondo nel 1400. Le mura perimetrali hanno la forma di un parallelogramma, con torri circolari ai vertici e quadrangolari intermedie. L'entrata attuale è posta a nord-est, mentre quella originaria - distrutta dal terremoto del 1857 - era rivolta a sud. Attraverso una lunga e larga gradinata si accede, per un’angusta porta di ordine teutonico a sesto acuto, al piano superiore dove erano le stanze dei signori, l’androceo, la parte dei reggenti, gli ambienti del governo tra cui la Sala del Malconsiglio (così chiamata per le ragioni che citeremo in seguito) il cui pavimento crollò durante il sisma del 1857. Alle sale dell’androceo i signori potevano accedere anche a cavallo, considerata l’ampiezza delle scale e delle porte. La parte più bella del castello è la Sala della Stella o degli spiriti (che ha affacci sulle vallate circostanti), poiché in essa vi sono delle nicchiette intagliate molto belle (praticamente degli scrigni), nelle quali venivano custoditi gli ori, i tesori, la zecca delle monete, i libri preziosi, i documenti. Sulla parte esterna degli scrigni sono scolpiti dei pavoni, simboli di lunga vita e di eternità. L’importanza e la bellezza della stanza, però, è proprio nell’architettura (soffitto a stella, simile a quelli presenti nella Martorana di Palermo). La Sala della Stella era la parte più segreta del castello cui potevano accedere solo i fedelissimi. Era anche la più munita e difesa. Nell’anticamera della Sala della Stella venivano ricevuti i confidenti e veniva anche consumato il diritto-delitto dello ius primae noctis. Ogni sposa, la prima notte di matrimonio, la trascorreva insieme al barone il quale, l’indomani mattina, le donava un gioiello, prendendolo da uno degli scrigni murati sulle pareti  della stanza. Qualche volta al posto della sposa si presentava lo sposo vestito da donna, approfittando dell’oscurità. In una di queste occasioni un barone venne massacrato e ucciso in un locale che si trova nei pressi del castello che fu chiamato "La vergogna del barone". Il loggiato per accedere al salone dall’esterno è settecentesco, mentre il camminatoio è molto più vecchio, del 1400. Ogni sala del castello aveva un camino che aveva una duplice funzione: di riscaldamento e via di fuga essendo dotati di scale che conducevano ai terrazzi; in caso di assalto i castellani salivano sui terrazzi per mettere in salvo la loro vita. Per un’altra gradinata si accede al gineceo, l’abitazione delle donne (nel passato abitato dalla famiglia Stancarone). Il gineceo aveva le porte basse, come il suo portone d’ingresso, proprio perché era riservato alle donne. Stando sul ballatoio e guardando verso Nord (verso la strada Quaranta), si vede una torre della prima fase di costruzione del castello. Il maniero di Miglionico risale ai progetti di Paolo Diacono, uno degli architetti di Carlo Magno, secondo i quali si costruivano i castelli a punta di palo. Il palo veniva spinto in giù e, una volta arrivato al fondo, sull’acqua, si alzavano le mura con delle fortificazioni esterne. Il castello riceveva dall'interno la spinta dell’acqua, dall'esterno quella delle fortificazioni per cui non poteva mai cadere. Girando intorno al castello, è possibile notare le tre fasi della sua costruzione (anteriore al 1000 la prima, del 1110 la seconda, del 1400 la terza). Si vedono anche le merlature, le feritorie, le arcate. Sulla sinistra, poco prima che finisca il giro, vi è una falegnameria che una volta era la cappella del castello e che aveva porta e finestre lunghe e strette. Alla chiesa si accedeva dal di sotto della gradinata dell’androceo. Durante i recenti lavori di restauro (1994), in alcuni locali interni al maniero sono state ritrovate tracce della Civiltà Pelasgica del X-VIII secolo a.C. (popolazioni provenienti dall’oriente, dall’Umbria e dalle Marche). Si tratta, forse, di strutture aventi la funzione di depositi di grano, di olio, di viveri in genere. Nell’atrio interno del castello vi è l’antico pozzo, grande quanto il cortile, che raccoglieva l’acqua piovana che era una riserva per tutto il paese. Nel XVII secolo ci furono nuovi interventi sul castello per opera dei Revertera, feudatari di Miglionico a partire dal 1607. Nonostante le loro modifiche fossero orientate alla trasformazione della roccaforte in una residenza baronale, l'impianto medievale dell'edificio venne conservato. Risale a questo periodo la costruzione del loggiato. In seguito la proprietà del castello passò al Comune che lo parcellizzò in abitazioni e lo vendette. Dopo la dichiarazione di inagibilità successiva al terremoto dell'80, l’edificio passò nuovamente nelle mani del Comune attraverso degli espropri che risalgono ai primi anni '90. Di lì a poco ebbero inizio i sopracitati lavori di restauro del 1994. Il nome e la fama della fortificazione sono legati all'episodio noto come "congiura dei Baroni" (1485). In quell'anno, a causa dei crescenti contrasti tra feudatari e casa regnante, i Sanseverino assieme ai Del Balzo capeggiarono una rivolta contro Ferdinando I d'Aragona. La riunione dei congiurati avvenne tra le mura del fortilizio, nel Salone che sarebbe poi stato chiamato del Malconsiglio. La congiura si concluse con la sanguinosa strage dei cospiratori nella stessa grande sala al primo piano. Fu proprio nel Salone del Malconsiglio che Ettore Fieramosca, eroe della disfida di Barletta, ottenne la contea di Miglionico nel 1487.


Foto: da http://www.miglionicocalcio.it/camp1011/coppascirea/photo2.html e da http://www.turismoitalianews.it/turismo/index.php/le-piu-belle/3714-basilicata--a-miglionico-rivive-la-congiura-dei-baroni

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