CARPANETO PIACENTINO (PC) – Torre Confalonieri in
frazione Celleri
Sulla riva destra del Vezzeno, in zona interna rispetto alla strada
provinciale che conduce a Gropparello, poco distante da Celleri di Carpaneto Piacentino
sorge questo bel castello dei Confalonieri, antica e nobile famiglia piacentina
alla quale appartiene anche San Corrado che, secondo alcuni studiosi, sarebbe
proprio nato qui. Secondo altre autorevoli fonti San Corrado è nato a
Calendasco di cui è patrono. Forse è nato a Piacenza nel 1290. Oggi
un lungo viale alberato, che collega la citata strada provinciale con la
Torre
medesima, nasconde il castello dalla visuale dei più. Il Campi riferisce che
nel corso di una battuta di caccia il giovane Corrado (in valchero?) avrebbe
fatto appiccare il fuoco ad un boschetto per stanare la selvaggina ma, complice
il vento, le fiamme si sarebbero sviluppate in maniera molto ampia provocando
vasti danni. Il duca Galeazzo Visconti sospettò trattarsi di una manovra dei
Guelfi piacentini, suoi acerrimi nemici, per attirare le sue truppe fuori di
Piacenza, per impegnarle in combattimento, e diramò l’ordine di punire
severamente i responsabili.
I messi viscontei
recatisi sul posto per eseguire l’odine ducale arrestarono un contadino che
alla loro vista si era dato alla fuga. Il malcapitato, assolutamente innocente,
condotto in carcere venne costretto (come si faceva ai tempi) a confessare i
suoi misfatti e, di conseguenza, condannato a morte. Nel giorno fissato per
l’esecuzione, mentre il povero condannato transitava dinanzi all’abitazione dei
Confalonieri per essere condotto al patibolo, Corrado si fece avanti
dichiarandosi responsabile di tale incendio. Le guardie risposero che ora non
sarebbe stato possibile sospendere l’esecuzione. A questo punto
Corrado, con la forza, liberò il malcapitato tenendolo poi nascosto nella
propria casa. Recandosi quindi nel pubblico palazzo, fece ammenda,
dichiarandosi disposto a pagare i danni causati, come poi avrebbe fatto (forse,
essendo nobile, venne solamente spogliato di tutti i beni e costretto
alla povertà). Dopo tale episodio il nobile Corrado, abituato a lussi e
divertimenti, si fece frate francescano (e la moglie suora di Santa Chiara)
iniziando il suo pellegrinaggio per l’Italia impegnandosi ovunque con opere di
bene. Nel 1351 morì a Noto, in Sicilia, dove si era ritirato in una grotta vivendo
per 35 anni da esemplare
anacoreta. Beatificato da Leone X nel
1515, il suo culto fu approvato con il titolo di Santo dal Papa Paolo III
Farnese nel 1544 (?). L’attuale Torre Confalonieri originariamente era il C
astello
Vecchio di Celleri. Lo si rileva da un rogito del 30 gennaio 1392
dove si attesta che Cristoforo Coppalati vende metà del
vecchio castello di
Celleri, in cattivo stato… a Marsilio Confalonieri. Nel 1520 Gian Luigi
Confalonieri, doppo la beatificazione, dispose che in una delle torri venisse
eretto l’oratorio dedicato a (San) Corrado Confalonieri. Nel 1636 la Torre
apparteneva a Cristoforo Confalonieri che in quell’anno, unitamente a Alfonso
Pallastrelli, si era asserragliato nel castello di Rezzano per cercare di
resistere agli spagnoli. Il vasto edificio adiacente alla
Torre è
stato costruito nel 1875 da Carlo Confalonieri. All’interno della torre la
cappella dedicata a San Corrado che appare anche in un affresco posto
all’ingresso del castello medesimo. Sul web ho trovato anche questo dove sembra
si parli del castello, ma non sono sicuro sia lo stesso edificio….http://www.altavaltrebbia.net/castelli/val-chero/2193-castello-pollastrelli.html
Fonti: testo di Sergio Efosi su
http://quadernivaltolla.wordpress.com/2014/04/07/torre-confalonieri-gia-vecchio-castello-di-celleri/,
http://www.comune.carpaneto.pc.it/sottolivello.asp?idsa=71&idvocebox=81&idbox=20
Foto: la prima è presa da
http://sergiovaltolla.wordpress.com/2014/04/08/torre-confalonieri/, la seconda è del mio amico (e inviato speciale del blog) Claudio Vagaggini
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