MONTAZZOLI (CH) – Castello Franceschelli
Il nome del castello trae origine dalla nobile famiglia che
ne ha avuto il possesso (assieme al dominio sull'intero feudo di Montazzoli,
costituito da migliaia di ettari di terreno, fabbricati, armenti ed altro) dal
1686 in poi, cioè la famiglia dei Baroni Franceschelli. Prima del loro arrivo si
avvicendarono nella proprietà del castello i di Sangro ed i Gizzi. L’edificio
può essere definito più precisamente palazzo fortificato, così come si legge
nelle Visite Pastorali. Il castello sorge su uno stretto sperone calcareo tra
il torrente Allosa e il fiume Sinello, sovrastante le valli circostanti ed il
borgo. La conformazione di tale sperone ha condizionato fortemente l'andamento
della pianta dell'edificio che sebbene sia tendente al rettangolo è infatti
molto irregolare, con ambienti distribuiti intorno ad un cortile interno con
cisterna. A causa della quasi totale mancanza di fonti documentarie è molto
difficile distinguere gli interventi costruttivi. Alcuni studiosi ritengono che
il castello abbia avuto origine da una torre quadrangolare posta nel punto più
alto del sito, nel lato nord, presso il cortile interno che controllava la
parte più a nord del Colle Ripa. Una corte esterna posta ad est constava di mulino,
frantoio e magazzini. A partire dai secoli XVI-XVII, furono apportati diversi
ampliamenti fino alla chiusura del complesso intorno al cortile odierno di
forma poligonale irregolare. L'accesso al castello è possibile tramite due
strade che terminano nella corte esterna. La strada più antica è quella sita
presso le antiche fabbriche e magazzini, strada oggi non più praticabile,
l'altra strada, trattasi di percorso carrozzabile e raggiungibile da sud
tramite un ponte levatoio che serve una gradinata ciottolata che immette su di
un piano con un panorama. Il complesso, sorto nel XVI secolo, si distribuisce
in altezza su due livelli (più un mezzanino sul prospetto est) ed è
caratterizzato esternamente da una forte scarpa basamentale separata, sui
prospetti est e sud, dalla superiore parte appiombo da un marcapiano in
travertino. Il prospetto nord invece, quasi interamente ricostruito dopo il
terremoto del 1907, è in blocchi di pietra squadrati e regolari e conserva della
muratura antica solo un basamento contraffortato e una piccola porzione
angolare. Anche le cinque grandi finestre che si aprono sul lato nord con
spalle in mattoni e arco fortemente ribassato, hanno caratteristiche diverse da
quelle degli altri prospetti. La compatta massa muraria dei prospetti sud ed
est è interrotta esternamente solo dalle aperture: quadrate e più piccole
quelle del piano inferiore, più ampie e dotate di balconi su mensole in pietra
quelle del piano nobile, che in alcuni casi si presentano sormontate da lunette
in pietra. Le mura si presentano in uno stato di degrado dovuto alle calamità
naturali e alle manomissioni effettuate nel tempo. Si nota in più parti che è
stato impiegato materiale di recupero, come nel caso dell’arco d’ingresso a
sesto acuto, gli architravi e i piedritti delle finestre poste nella parte alta
della facciata, tutti in pietra arenaria e calcarea. Attraverso un portale si
entra in un cortile interno coperto da una volta a botte con lunette in cui vi
è conservata la trave che metteva in funzione il ponte levatoio. Dal cortile
interno si può entrare in alcuni appartamenti, anticamente adibiti a stalle ed
alloggi per la servitù e resi abitabili dagli ultimi eredi dei feudatari
Franceschelli nel 1920, alle cantine ed alle ex carceri in cui spicca una
finestrella quadrata che interrompe il marcapiano del lato est: sul suo davanzale
costituito da un blocco di arenaria è inciso il motto "Nolite Nocere” che
significa "Non fate del male". Dal cortile vi è una rampa che mette
nel piano nobile diviso in più appartamenti privati e solo uno di essi abitati
dai discendenti dei feudatari. Il piano terra conserva in parte pavimenti in
piastrelle di ceramica dipinte con motivi floreali probabilmente del
diciannovesimo secolo. Di particolare pregio artistico anche i soffitti di
alcuni ambienti interni sia del piano terra che del piano nobile, affrescati
con motivi geometrici e floreali o con volute neoclassiche realizzati
probabilmente tutti tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo. Anche il
cortile conserva elementi di interesse artistico come il frammento scultoreo
medievale murato nel pozzo. Il castello, di proprietà privata, è usato come
residenza da più famiglie. La sua visita è fruibile, tramite permesso dei
proprietari, solo in alcuni periodi dell'anno, tuttalpiù in estate. Per
approfondire, visitare: http://www.montazzoli.altervista.org/antefatto.htm
Fonti: http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=castelloch&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuCast3162&tom=162,
testo di Maria Concetta Augruso su http://www.mirabiliadabruzzo.it/i-monumenti-d-abruzzo/chieti/castello-baronale-franceschelli.html,
http://it.wikipedia.org,
Foto: di Zitumassin su http://it.wikipedia.org
e da www.gopixpic.com
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