ARIANO IRPINO (AV) - Castello Normanno
Rappresenta, senza dubbio alcuno, una delle testimonianze più interessanti
ed affascinanti per quanto riguarda l'"Irpinia Normanna". Sorge sulla
sommità del colle denominato "Castello", nella zone più alta e
panoramica del territorio cittadino. Edificata in una posizione strategica e di
difficile accesso, crocevia tra il Sannio, l'Irpinia e le Puglie, la fortezza
domina le valli dell'Ufita, del Miscano e del Cervaro. Come risulta dai
documenti pervenuti fino ai giorni nostri, la sua funzione non è stata tanto
quella di proteggere la città da eventuali attacchi provenienti dalle zone
limitrofe, quanto quella di ergersi a baluardo per sostenere un assedio in caso
di guerra, di modo da frenare l'invasione del regno. Eretto su di un precedente
fortilizio longobardo, il Castello di Ariano Irpino rappresenta
una delle più antiche roccaforti
della potenza militare dei Normanni
nell'Italia meridionale. Proprio nel castello della città
irpina,
Ruggero
II d'Altavilla - detto
"Il Normanno"
– tenne,
nel
1140, il suo
primo Parlamento in qualità di
"Re delle Due
Sicilie". Qui emanò le "Assise di Ariano", la
nuova "Costituzione" del Regno di Sicilia: questo Corpus legislativo
(una sintesi di tradizioni giuridiche diverse, ispirate al Diritto Romano, al
Codice Giustinianeo, all'Editto di Rotari, al Diritto Canonico ed alle Testimonianze
Bibliche e Cristiane) venne adottato quasi integralmente, e con poche
variazioni, nelle "Costituzioni di Melfi" di Federico II di Svevia.
Va precisato, al riguardo, che il periodo di massimo splendore cittadino si
ebbe proprio sotto i Normanni (1042), con Ariano al centro di una vasta Contea
che comprendeva buona parte del Sannio e l'Irpinia. A partire dall' XI secolo,
Ariano fu Sede Vescovile. I Normanni, giunti in Italia meridionale dalla
Normandia intorno al 999 come mercenari dei Principi longobardi, erano
cavalieri forti ed audaci. Si trattava, prevalentemente, di cadetti di famiglie
feudali che, essendo stati esclusi dalla successione paterna, erano stati
costretti all'avventura ed all'esercizio della militia. Ben presto, cresciuti
di numero per l'arrivo di compatrioti, iniziarono a svolgere un'intensa azione
politica creando delle autonome signorie territoriali. Pertanto, alla fine
dell' XI secolo, in Irpinia fu costituita la "Contea di Ariano", uno
dei primi organismi politici posto in essere dai Normanni nel Mezzogiorno. L'imponente
struttura del Castello Normanno di Ariano Irpino – eretta in un periodo compreso tra l'XI ed il XII secolo - è connotata
dalle caratteristiche tipiche dell'architettura Aragonese. Nel corso dei secoli
il castello è appartenuto a numerosi feudatari tra i quali
Ruggiero II, Enrico de Vaudemont, Francesco
Sforza de Cotignola. Dopo il disastroso terremto che causò enormi danni
al borgo e al Castello nel
1456,
il feudo venne aquistato da
Alberico
Carafa. Di forma trapezoidale, il maniero presenta lati di dimensione
diversa ed alte Torri, disposte ai quattro angoli. Le quattro grandi Torri
risultano essere in comunicazione tra di loro attraverso lunghi corridoi,
ricavati nello spessore dei bastioni. L'interno di ciascuna torre si articola
in due vani di varia dimensione (più grande il vano inferiore, più piccolo
quello superiore) il cui diametro varia dai 13 fino a 16 metri. Tali vani
prendono luce ed aria da bocchettoni cilindrici o, talvolta, biconici. Sono
ancora visibili le caditoie, intercalate dagli orecchioni - questi ultimi usati
per le comunicazioni rapide fra le milizie operanti lungo le merlature e le
postazioni nei piani sottostanti. I muri di cortina sono muniti di
contrafforti, ora interrati. I lati più corti sono quelli nord e sud,
rispettivamente di 40 e 56 metri circa. I lati est ed ovest, invece, si
estendono per circa 72 ed 81 metri. Assedi, incuria e terremoti hanno
accentuato il degrado della struttura a partire dal XVI secolo, tanto che -
nell'Ottocento - della costruzione originaria non rimangono che i Torrioni,
parte della cinta muraria e poche altre costruzioni, oggi immerse nel verde
della splendida e rigogliosa Villa Comunale. Oltre l sisma del 1456, altri
eventi tellurici (1550, 1638, 1694, 1732) hanno gravemente danneggiato la
struttura del Castello che fu completamente abbandonato già a partire dalla
prima metà del XVII secolo. Fu in seguito restaurato grazie a dei lavori di
consolidamento, a cui parteciparono molti cittadini arianesi. Gli scavi
archeologici (condotti sin dagli anni '80) hanno dimostrato il progressivo
sviluppo della struttura nel corso dei secoli. In età longobarda, sulla sommità
del banco di arenaria su cui si fonda il Castello venne edificata una Torre
(donjion) circolare che, in seguito, fu dotata di un sistema murario edificato
contro terra. L'impressione originaria, dunque, era quella di una collina
fortificata con una Torre centrale. In una seconda fase, riconducibile all'Età
Normanno-Sveva - tra il XII ed il XIII secolo - la Torre cilindrica fu
sostituita con un mastio (o maschio) quadrangolare, una seconda cinta muraria e
quattro Torri, anch'esse di forma quadrangolare. Soltanto molto più tardi,
intorno alla fine del XV secolo, il Castello assunse l'aspetto che ha oggi, con
Torri cilindriche "a scarpa", la base delle quali ora risulta in
parte interrata dalla Villa Comunale, che circonda tutta l'imponente struttura.
La metà dell'attuale fortezza è interrata. Chi visita la torre Est - a cui si
accede nel piano inferiore tramite due rampe di scale - si accorge di trovarsi
al di sotto del livello stradale. Nel vano interrato si aprono tre ambienti,
con postazioni a semiluna e con feritoie per colubrine medie passavolanti, le
cui gittate erano "radente uomo". Sul lato Sud, tra la "Torre
della Madonna degli Angioli" e la "Torre di S.Elziario" (così
denominate dalla tradizione) si apriva, nella prima cinta, un primo ingresso
con fossato e ponte levatoio e, nella seconda, la porta principale con secondo
fossato ed altro ponte levatoio. La circostanza che il Castello arianese
presentasse, in antico, anche due ponti levatoi risulta attestata, nel 1585, da
un inventario avente ad oggetto i beni allora esistenti nel maniero (anche se,
già all'epoca della stesura del suddetto documento, i due ponti levatoi
risultavano, purtroppo, estremamente deteriorati ed inaccessibili). Recentemente,
il complesso è stato oggetto di un lungo progetto di restauro, che ha
consentito di restituire alla struttura condizioni di manutenzione ottimali.
Oggi, intorno all'area del Castello Normanno si estende la Villa Comunale:
splendido parco e meta di villeggianti, con una superficie interamente coperta
dall'ombra di alberi secolari. Inaugurato nel 2009 il Museo della Civiltà
Normanna ha sede proprio nel Castello Normanno. L’apertura del museo ha
restituito nuovo lustro allo storico edificio. Le sue sale espongono importanti
collezioni tra cui una raccolta di monete del regno e di epoca medievale,
pergamene, cinquecentine, incisioni, residui di armi da taglio, un piatto
argenteo di evangelario e materiali lapidei. Riproduzioni di grande pregio come
il mantello che
Ruggero II
indossò per l’incoronazione. Ben curata la sezione didattica attrezzata con
pannelli illustrativi che espongono la storia del Regno normanno, interessante
il plastico della battaglia di Hastings. Altri link da consultare: http://www.comunediariano.it/ariano/castello.htm,
http://www.museodellaciviltanormanna.it/index-2.html, http://www.terredicampania.it/museo-dei-castelli/i-castelli/dettagli/530-ariano-irpino-castello.html,
http://youtu.be/O0k3deCP1DU (video).
Fonti: http://www.avellinoturismo.it/arte-e-cultura/castelli/item/318-il-castello-normanno-di-ariano-irpino.html,
http://it.wikipedia.org, http://www.castellidirpinia.com/ariano_it.html, http://www.incampania.com/beniculturali.cfm?Menu_ID=211&Sub_ID=216&Info_ID=4603
Foto: una cartolina della mia collezione e da http://arianoalcentro.blogspot.it/2008/11/il-castello-normanno-di-ariano-irpino.html
Nessun commento:
Posta un commento