MAROSTICA (VI) – Castello Superiore dei Della Scala
Dall'alto del colle Pausolino il Castello Superiore è protagonista di uno
dei più spettacolari orizzonti veneti. Come per la Rocca di Asolo, la storia di
questi luoghi si perde nella notte dei tempi. Una lunga teoria di castellieri
punteggiava ogni altura a dominio di quella che fu la più importante via di
comunicazione paleo-veneta, che attraversava trasversalmente il Veneto proprio
a ridosso della prima fascia collinare pedemontana. In epoca romana, a
dimostrarne l'importanza, la via “Marostegana” meglio conosciuta come “strada
della lana”, da Padova puntava direttamente sulla cittadina dominata da un
castello, porta d'accesso verso l'altopiano (di Asiago). Sul colle Pausolino fu
infatti costruita, in epoca romana, una fortificazione, utilizzata anche in
epoca medievale (un documento del 1262 - il
Regestum possessionum comunis
Vincencie - oltre a confermare il complesso fortificato sul Pauso, cita la
presenza di altre tre torri sovrastanti i colli di Marostica: una sempre sul
Pauso, una sul Pausolino e la terza sul monte Agù). Con la conquista da parte
degli Scaligeri del territorio vicentino nel 1311, anche Marostica passò sotto
il dominio di Cangrande della Scala. Con Cangrande venne avviato il processo di
ridefinizione urbanistica della città, con lo spostamento del centro storico
che passò dall'antico Borgo, di epoca romana e medioevale, all'attuale centro
intramurario. Risale infatti al 1312 la costruzione dei due castelli: il
Castello Inferiore, detto anche
Castello Da Basso, e il Castello
Superiore. La costruzione delle mura ( che, come due braccia piegate, avvolgono
la cittadella che si trova proprio sotto sulla prima fascia pianeggiante e si
congiungono al Castello Inferiore) ebbe inizio invece il giorno 1 Marzo 1372 da
parte di Cansignorio. Sono quattro le porte che permettono di accedere al
centro storico caratterizzato dalla "Piazza degli Scacchi": la
Porta
Vicentina a sud, quella
Breganzina ad ovest, quella
Bassanese
ad est e la
Porta del Castello Superiore a nord. Lungo le mura ci sono
dei camminamenti, gli stessi che in epoca antica permettevano un servizio di
guardia. Tra il 1934 e 1935, nella parte sud della mura, fu praticata una nuova
apertura al fine di agevolare l'accesso alla ex stazione ferroviaria. Il
Castello Superiore è a base quadrata con quattro torresini ai lati, una grande
torre centrale e un rivellino nella facciata volta verso la pianura sottostante
che proteggeva la porta che immetteva nel castello vero e proprio. Nel
rivellino si può vedere ancora adesso lo stemma in pietra dei signori Scaligeri.
Al suo interno si può ancora vedere il vecchio pozzo, ma oltre a questo sorgeva
anche un mulino ed una chiesa. Si deve pure ricordare che a nord per
raggiungere l’entrata del Castello Superiore a compimento dell’ultimo
tratto della parte orientale della cinta muraria vi era una porta
detta di Tramontana cui seguiva l’accesso al tratto di strada per raggiungere
l’entrata vera e propria. Quando il complesso difensivo fu completato, il
Castello Superiore piano piano perdette la sua iniziale funzione di centro difensivo
del Borgo, in quanto tutte le attività civili e militari nel tempo furono
acquisite dalle strutture in piano, attorno alla chiesa di Santa Maria e del
Castello Inferiore. Passò di mano, per avvenimenti politici o guerreschi, a
tutte le signorie dominanti in quell'effervescente sprazzo di storia tra
feudalesimo e liberi comuni, compresa la Repubblica di Venezia. Nel 1508-1510
vi fu la guerra della lega di Cambrai (una specie di coalizione europea) contro
la Serenissima: in tale situazione bellica sia nel 1509 che nel 1510
Marostica venne occupata e rioccupata più volte dalle truppe di Massimiliano
d’Asburgo, e il Castello Superiore sede del podestà subì importanti danni tanto
da indurre il Podestà a trasferirsi nel Castello Inferiore. Da allora il
Castello superiore rimase diroccato coinvolgendo nella rovina le altre
strutture che come detto sopra erano presenti all’interno della rocca. Nel 1550
precipitò anche la grande campana che si trovava nella torre alta del castello.
Con
il recente restauro, quel che resta di questi affascinanti muri viene
giustamente valorizzato senza eccedere in ricostruzioni. Alcune merlature a “coda
di rondine” ghibellina, ci ricordano i falsi storici di ricostruzioni
ottocentesche. La maniera corretta per arrivare al castello è salire per il
sentiero “passeggiata dei Carmini” che parte dalla famosa Piazza degli Scacchi,
sale alla parte alta del centro storico e affronta il ripido sentiero a scalini
(scivolosi) nel grande giardino di ulivi. All’interno delle sue mura vi è un
ristorante che ne prede il nome (http://www.castellosuperiore.it/)
Foto: di maurodiotto & mara su
http://www.panoramio.com e da http://www.bassanodelgrappaedintorni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=399:marostica-citta-murata-il-castello-superiore&catid=129:marostica&Itemid=239
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