domenica 14 dicembre 2014

Il castello di lunedì 15 dicembre






MAROSTICA (VI) – Castello Superiore dei Della Scala

Dall'alto del colle Pausolino il Castello Superiore è protagonista di uno dei più spettacolari orizzonti veneti. Come per la Rocca di Asolo, la storia di questi luoghi si perde nella notte dei tempi. Una lunga teoria di castellieri punteggiava ogni altura a dominio di quella che fu la più importante via di comunicazione paleo-veneta, che attraversava trasversalmente il Veneto proprio a ridosso della prima fascia collinare pedemontana. In epoca romana, a dimostrarne l'importanza, la via “Marostegana” meglio conosciuta come “strada della lana”, da Padova puntava direttamente sulla cittadina dominata da un castello, porta d'accesso verso l'altopiano (di Asiago). Sul colle Pausolino fu infatti costruita, in epoca romana, una fortificazione, utilizzata anche in epoca medievale (un documento del 1262 - il Regestum possessionum comunis Vincencie - oltre a confermare il complesso fortificato sul Pauso, cita la presenza di altre tre torri sovrastanti i colli di Marostica: una sempre sul Pauso, una sul Pausolino e la terza sul monte Agù). Con la conquista da parte degli Scaligeri del territorio vicentino nel 1311, anche Marostica passò sotto il dominio di Cangrande della Scala. Con Cangrande venne avviato il processo di ridefinizione urbanistica della città, con lo spostamento del centro storico che passò dall'antico Borgo, di epoca romana e medioevale, all'attuale centro intramurario. Risale infatti al 1312 la costruzione dei due castelli: il Castello Inferiore, detto anche Castello Da Basso, e il Castello Superiore. La costruzione delle mura ( che, come due braccia piegate, avvolgono la cittadella che si trova proprio sotto sulla prima fascia pianeggiante e si congiungono al Castello Inferiore) ebbe inizio invece il giorno 1 Marzo 1372 da parte di Cansignorio. Sono quattro le porte che permettono di accedere al centro storico caratterizzato dalla "Piazza degli Scacchi": la Porta Vicentina a sud, quella Breganzina ad ovest, quella Bassanese ad est e la Porta del Castello Superiore a nord. Lungo le mura ci sono dei camminamenti, gli stessi che in epoca antica permettevano un servizio di guardia. Tra il 1934 e 1935, nella parte sud della mura, fu praticata una nuova apertura al fine di agevolare l'accesso alla ex stazione ferroviaria. Il Castello Superiore è a base quadrata con quattro torresini ai lati, una grande torre centrale e un rivellino nella facciata volta verso la pianura sottostante che proteggeva la  porta che immetteva nel castello vero e proprio. Nel rivellino si può vedere ancora adesso lo stemma in  pietra dei signori Scaligeri. Al suo interno si può ancora vedere il vecchio pozzo, ma oltre a questo sorgeva anche un mulino ed una chiesa. Si deve pure ricordare che a nord per raggiungere l’entrata del Castello Superiore  a compimento dell’ultimo tratto della parte orientale della cinta muraria  vi era  una porta detta di Tramontana cui seguiva l’accesso al tratto di strada per raggiungere l’entrata vera e propria. Quando il complesso difensivo fu completato, il Castello Superiore piano piano perdette la sua iniziale funzione di centro difensivo del Borgo, in quanto tutte le attività  civili e militari nel tempo furono acquisite dalle strutture in piano, attorno alla chiesa di Santa Maria e del Castello Inferiore. Passò di mano, per avvenimenti politici o guerreschi, a tutte le signorie dominanti in quell'effervescente sprazzo di storia tra feudalesimo e liberi comuni, compresa la Repubblica di Venezia. Nel 1508-1510 vi fu la guerra della lega di Cambrai (una specie di coalizione europea) contro la Serenissima: in tale situazione bellica sia  nel 1509 che nel 1510 Marostica venne occupata e rioccupata più volte dalle truppe di Massimiliano d’Asburgo, e il Castello Superiore sede del podestà subì importanti danni tanto da indurre il Podestà a trasferirsi nel Castello Inferiore. Da allora il Castello superiore rimase diroccato coinvolgendo nella rovina le altre strutture che come detto sopra erano presenti all’interno della rocca. Nel 1550 precipitò anche la grande campana che si trovava nella torre alta del castello. Con il recente restauro, quel che resta di questi affascinanti muri viene giustamente valorizzato senza eccedere in ricostruzioni. Alcune merlature a “coda di rondine” ghibellina, ci ricordano i falsi storici di ricostruzioni ottocentesche. La maniera corretta per arrivare al castello è salire per il sentiero “passeggiata dei Carmini” che parte dalla famosa Piazza degli Scacchi, sale alla parte alta del centro storico e affronta il ripido sentiero a scalini (scivolosi) nel grande giardino di ulivi. All’interno delle sue mura vi è un ristorante che ne prede il nome (http://www.castellosuperiore.it/)

Fonti: http://www.magicoveneto.it/bassano/marostica/Castello-Superiore-di-Marostica.htm (da consultare, pieno di interessanti immagini), http://it.wikipedia.org, http://www.castelliveneti.it/marostica.htm, http://www.bassanodelgrappaedintorni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=399:marostica-citta-murata-il-castello-superiore&catid=129:marostica&Itemid=239

Foto: di maurodiotto & mara su http://www.panoramio.com e da http://www.bassanodelgrappaedintorni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=399:marostica-citta-murata-il-castello-superiore&catid=129:marostica&Itemid=239

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