BARDOLINO (VR) – Castello Della Scala
Nell'alto medioevo la zona fu soggetta fin dall'epoca longobarda ai monaci colombaniani
della potente Abbazia di San Colombano e del grande feudo monastico di Bobbio,
che vi fondarono il
Monastero di San Colombano di Bardolino che diverrà
un potente priorato autonomo. Essi evangelizzarono il territorio favorendo
l'espansione dei commerci, dell'agricoltura (specie la vite e l'olivo) e della
cultura, introducendo importanti innovazioni ed aprendo vie commerciali. Si
narra della visita sopra Malcesine di re Pipino ai santi Benigno e Caro: in uno
di quei viaggi il re destinò all'Abbazia di San Zeno di Verona la chiesa di San
Colombano e tutte le sue pertinenze. Fra l'856 e l'859 vi fu una disputa fra
Verona e i paesi del lago. I paesi della sponda veronese divennero un'unica
entità amministrativa con sede a Garda. È del IX secolo l'edificazione del
primo castello, autorizzato da re Berengario al fine di costituire mezzi di
difesa contro le invasioni degli Ungari, permesso accordato a tutte le comunità
del lago. A Bardolino il castello si ingrandì fino a costituire, con gli
Scaligeri, un unico fortilizio per tutto il paese. Il castello fu dunque rifatto
ed allargato nella sua forma organica, assumendo la forma ancor oggi visibile
nella torre, nelle porte e nell’andamento delle strade. Vennero erette delle
mura robuste rinforzate da torri, spalti e merlature: circondato da un fossato,
comunicava, attraverso porta San Giovanni (o superiore) a nord con Garda e
Porta Verona (o porta inferiore) a sud-est. Una delle più antiche carte
topografiche del lago di Garda (una mappa del 1439 esistente all’ Archivio di
Stato di Venezia) illustra Bardolino con una struttura quasi quadrata aperta
verso il Lago (con una torre ad ogni lato), che comprende il porto fra due
speroni che si protendono verso il lago, una torre nell'angolo sud-est sopra
porta Verona del castello, la piazza caseggiata e nel fondo il campaniletto
acuspidato di San Nicolò. Nel XII secolo Bardolino è ricordato come comune autonomo, e risale al 1222 la
costituzione, comune a quasi tutti i centri del lago, dei diritti di pesca
riservati alle famiglie del luogo. Durante il medioevo e l'età moderna
Bardolino seguì i destini di Verona. Si ricorda che fu il centro della marina
veneziana sul lago, e nel 1526 fu saccheggiato e subì il rapimento di propri
abitanti a fini di riscatto da parte dei lanzichenecchi. Sotto gli austriaci fu
capoluogo del distretto che raggruppava tutti i comuni veronesi rivieraschi. Del
Castello di Bardolino oggi purtroppo resta ben poco da vedere: le due porte
d'accesso al paese – quella a nord (Porta san Giovanni) e quella a sud (Porta
Verona) - ampiamente restaurate e rimaneggiare nel corso dei secoli. Visibili
sono inoltre i resti delle mura e una delle torri difensive della cinta, mozza e
a pianta rettangolare, posta nelle vicinanze del porto e molto suggestiva per
la forte pendenza sul lato sinistro a causa di un naturale cedimento del
terreno. Restauri conservativi nella zona a nord del paese hanno posto in luce
lacerti delle mura e delle altre strutture difensive, ormai conglobate in
edifici posteriori.
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