POMIGLIANO D'ARCO (NA) - Palazzo Baronale
Con l'introduzione, nell'Alto Medioevo, del regime feudale, Pomigliano fu
anch'esso costituito in feudo. Nel feudo il barone aveva suoi ufficiali per
l'esazione dei suoi diritti. Il suo rappresentante maggiore era il
“governatore”, che risiedeva nel castello o palazzo baronale, in piazza del
Mercato. Il Cantone, con uno sforzo titanico, ricostruiva nei suoi “Cenni
Storici” l'elenco dei vari signori che si susseguirono, accompagnando i singoli
talvolta di aneddoti curiosi e simpatici; così ricorda le conseguenze che la
città patì per mano dei Francesi di Carlo VIII (ben trecento pomiglianesi
furono massacrati in modo orrendo), nonché le numerose eruzioni vesuviane, come
quella del 1631, che gravi danni arrecò alle strade e all'acquedotto (detto del
Carmignano). Ma pure lo storico annota la visita a Pomigliano del Re Carlo di
Borbone, che nel gennaio del 1735 si fermò a pranzo in città con tutto il suo
seguito, per proseguire poi verso Nola. L'avvento dei Giacobini, al quale i
pomiglianesi si opposero fieramente, lasciò lutti e incendi, malgrado la fine
della fase feudale. Il Palazzo Baronale, situato in Piazza Municipio, fu
ricostruito a metà del Seicento da Diomede Carafa, feudatario del casale a
causa di un violento incendio. Nel 1735 Carlo III di Borbone, durante un
viaggio verso Nola, vi soggiornò alcuni giorni. A memoria di tale episodio, nel
centro del paese, in Piazza Mercato, fu eretto un piccolo monumento costituito
da una colonna di marmo sormontata da una scultura da una scultura raffigurante
un cesto con alcuni pomi. Nei secoli successivi la colonna con i pomi fu
inserita anche nello stemma comunale. È sede del Comando di Polizia Locale e
della Protezione Civile di Pomigliano d'Arco. L'edificio è detto anche Casotto
Mocerino, dal nome dei proprietari. Il palazzo, costruito tra la fine del 1600
e l'inizio del 1700, nel luogo dove in precedenza sorgeva il castello, possiede
un'articolata organizzazione dei volumi: la sua pianta trapezoidale,
organizzata intorno ad un androne baricentrico, occupa una superficie compresa
fra due strade (via Guadagni e via Libertà) che convergono in piazza Municipio,
su cui si prospetta la facciata principale. Sul retro della costruzione si
estende una vasta corte, mentre sulla destra, ad angolo fra la piazza e via
Libertà, si erge una elegante e slanciata torre cilindrica, leggermente
rastremata nella zona basamentale e terminante al vertice con un cornicione dal
disegno piuttosto sobrio. L'immobile, che presenta un'altezza massima di circa
13 metri, sorge su di un'area pianeggiante e si articola su tre livelli: il
pianterreno, anticamente adibito a scuderia, ospita attività commerciali
tuttora funzionanti; il primo piano è organizzato in due appartamenti serviti
dalla scala principale; il secondo piano è articolato in una serie di pregevoli
terrazzi. Il palazzo, inoltre, si caratterizza per la presenza di finestre e
balconi incorniciati da gentili profili e sovrastati da finestrelle sottotetto.
Per approfondire suggerisco di guardare questo sito: http://palazzoconfuso.it/
nel quale si può anche visitare virtualmente il palazzo.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Pomigliano_d%27Arco, http://www.mondimedievali.net/Castelli/Campania/napoli/provincia000.htm#pomiglianpal,
Foto: la prima è di Lukewill (Wikimedia Commons), presa da http://www.geoplan.it/foto-monumento/monumenti/monumenti-interesse-pomigliano-d-arco-palazzo-baronale.jpg,
la seconda è di Gennaro Di Mauro su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/136945/view
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