MELPIGNANO (LE) - Palazzo Marchesale Castriota-De Luca
Con l'avvento dei Normanni, Tancredi d'Altavilla assegnò il
feudo a Giambattista Lettere nel 1190. Nel 1396 passò a Raimondo Orsini del
Balzo e nella seconda metà del XV secolo, attraverso il re Ferrante d'Aragona,
fu ceduto agli Aiello Tarantini. Nei secoli alla guida del feudo si
succedettero varie famiglie feudatarie: i Mosco, i Ramirez, i Castriota, gli Acquaviva
d'Aragona. Nel 1757 divenne proprietà dei marchesi De Luca che furono gli
ultimi feudatari. Il Palazzo Marchesale Castriota, fu edificato nel 1636 per
volere di Giorgio Castriota-Scanderbeg. La costruzione dell'edificio fu
commissionata all'architetto Francesco Manuli che nella realizzazione operò
soluzioni architettoniche sobrie e decorazioni eleganti e poco appariscenti,
più vicine ad un gusto rinascimentale. Mostra in maniera evidente la sua
origine di impianto difensivo, al quale appartengono le garitte per gli armigeri,
le torri di vedetta e le mura di difesa con i camminamenti di ronda che
recingono l'ampio giardino retrostante. La facciata termina con un cornicione a
piccole mensole che accoglie un'epigrafe con il nome del committente. È
scandita da un portale ornato da due colonne che sorreggono il balcone centrale
mentre le finestre, decorate alternativamente da timpani triangolari e arcuati,
sono disposte progressivamente ad intervalli sempre più brevi in prossimità del
balcone centrale. Nella zona interna si trova un giardino dove si sviluppano
una serie di finestre e logge in pietra leccese, una fontana al centro dei
viali disegnati a scacchiera, un pergolato e panche in pietra. Il palazzo nell'Ottocento
ha ospitato una ricca pinacoteca, ora trasferita a Molfetta, che annoverava,
tra gli altri, dipinti del Veronese, del Domenichino, del Tintoretto, del Giaquinto,
oltre che dei più rinomati pittori salentini dell'epoca. L'edificio, oggi in
fase di restauro, diventerà contenitore culturale polifunzionale. Per
approfondire, consiglio di leggere questa tesi realizzata dal Prof. Stefano
Musso: http://www.ssrm.arch.unige.it/did/l3/ssrm/tesipdf/06le.pdf
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Melpignano, http://www.sudsalento.org/cms/home.do?idAmb=46&idCont=566&idMenu=1013&liv=1
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, mentre
la seconda è di Carmelo61 su http://www.flickriver.com/photos/carmelo61/4771033508/
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