SEFRO (MC) - Castello Da Varano
L'origine di Sefro risale ad epoca remota, come è
testimoniato dai numerosi insediamenti rinvenuti nelle montagne che lo
circondano. L'etimologia del Paese potrebbe derivare da “Sefer”. Nel 2009,
difatti, nei pressi del paese, è stato trovato un antico giacimento di ferro.
Si ritiene sia stata data dai commercianti fenici che si sarebbero avventurati
nel cuore di questa terra per approvvigionarsi di minerali ferrosi. La sua
recente storia inizia grazie allo stretto rapporto creatosi con Camerino,
all'inizio del XIII secolo, quella di Sefro era una comunità solida,
economicamente autosufficiente, civilmente evoluta e particolarmente dinamica
tanto che il rettore pontificio della Marca nel gennaio del 1240, lo dichiarò
libero Comune, appartenente al ducato spoletano e compreso nel distretto
camerinese. In seguito al saccheggio di quella città da parte delle truppe
ghibelline di Manfredi di Svevia nel 1259, i Camerti trovarono rifugio a Sefro
e da qui, sotto la guida di Ranieri della Rocca di Santa Lucia e Gentile da
Varano poterono tornare nella loro città dopo breve tempo. Di questa situazione
si poté avvantaggiare instaurando un rapporto privilegiato con la signoria
Camerte, si dotò di Statuti propri, raggiunse una densità demografica rilevante
rispetto alle cittadelle del circondario. Gli statuti del 1423 descrivevano un
centro abitato di modeste dimensioni, che era il cuore del paese e si
distribuiva intorno al Castrum, mentre era attribuita una maggiore importanza
alle tre contrade, tuttora esistenti, di Casii, Saxorum e Paghi et Gori,
soprattutto nella determinazione delle magistrature. Oggi non mancano le
moderne edificazioni, ma il paese ha mantenuto l’antica divisione in tre
terzieri e ha conservato alcuni caratteri propri dell’epoca medievale. Fra i
terzieri in cui fu diviso il comune di Sefro si annovera Sassi (Saxorum), nel
quale tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV, fu costruito in posizione
piuttosto centrale il Castrum Sefranum. Questa fortificazione muraria con
torre, portico e altri edifici veniva utilizzata dalla popolazione di Sefro, al
pari di tante altre nei dintorni, come presidio militare di difesa contro
eventuali nemici e, in caso di attacco, svolgeva la funzione di rifugio per la
comunità. Gli edifici che compongono il castello sono in pietra calcarea bianca, con
archi a sesto acuto e a tutto sesto e la loro disposizione farebbe pensare al
fatto che Sassi fosse il primitivo castrum di Sefro, e che gli edifici
circostanti non sarebbero stati altro che un borgo della stessa contrada. Gran
parte degli edifici che costituiscono la contrada, nonostante le
ristrutturazioni degli anni passati, presentano caratteristiche antiche, come
gli edifici uniti a schiera, le viuzze strette, gli archivolti e diversi
sottopassi, che li inseriscono inequivocabilmente nel periodo medievale. Anche il castello, come la Pieve, in epoca medievale aveva una funzione
importante, poiché non solo costituiva un essenziale strumento di difesa, ma
permetteva anche la crescita della popolazione e la nascita di altre attività
artigianali. Nel periodo che vide protagonisti i Da Varano di Camerino, il
Castello fu sicuramente una loro proprietà e oggi di tale struttura medievale,
impropriamente chiamata Castello dei Varano o Torre dei Varano, rimangono
alcuni resti per mezzo dei quali è ancora possibile distinguere la struttura
dell’opera fortificata. Dopo essere rimasta seriamente danneggiata in seguito
al terremoto del 26 settembre 1997, la costruzione - già appartenente al Comune
da una decina d'anni circa, è stata restaurata. Attualmente all’interno di
alcune stanze della fortezza è ospitato il Museo della Civiltà Contadina, nato
grazie al lavoro e alla passione del suo ideatore, il Sig. Florindo Ferretti,
che continua anche oggi ad occuparsene. La collezione del museo è costituita da una varietà di oggetti caratteristici
legati al mondo agreste e da una vasta serie di utensili comunemente usati
nelle case e nei campi risalenti al 1800 e ai primi anni del 1900. Gli oggetti
sono sistemati in ordine preciso e occupano completamente le pareti. Grazie ad
un contributo, richiesto dal Comune di Sefro per il completamento della
struttura museale, da qualche anno è stato allestito un altro piccolo spazio in
cui sono state collocate le attrezzature più ingombranti.
Fonti: http://www.marcamontana.it/it/i-comuni-di-marcamontana/sefro/1681-il-castrum-sefranum,
https://it.wikipedia.org/wiki/Sefro
Foto: la prima è presa dal gruppo Facebook "B&B
Trekkinapp", https://www.facebook.com/BB-Trekkinapp-849561648465521/?fref=photo,
mentre la seconda e la terza sono prese da http://www.iluoghidelsilenzio.it/wp-content/gallery/fortezza-da-varano-di-sefro-mc/sefro_01.jpg
e http://www.iluoghidelsilenzio.it/wp-content/gallery/museo-della-civilta-contadina-sefro/museo-arte-contadina-02.jpg
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