CAROVIGNO (BR) - Torre in località Torre Santa Sabina
Il suo nome deriva probabilmente
dalla Santa venerata in epoca bizantina in una delle tante cripte rupestri che
era possibile ritrovare nelle terre limitrofe, anche se la tradizione popolare
vorrebbe che il suo nome derivi da una statua della Santa che fu ritrovata
nelle acque antistanti la torre da alcuni pescatori. Il sito in cui sorge la
torre è stato utilizzato come approdo della Carbina messapica fin dal VII
secolo A.C., come testimoniano i frammenti ceramici rinvenuti sui fondali. In
epoca imperiale la località fu sede della stazione di sosta detta Ad
Speluncas (così chiamata per via delle grotte presenti in zona), ubicata
lungo la Via Traiana. In periodo bizantino il suo territorio era cosparso di
insediamenti rupestri e il nome di Santa Sabina deriverebbe dal culto dedicato
a questa santa in una delle cripte allora esistenti. Nel XIII secolo si
insediarono nella contrada i Cavalieri Teutonici, e vi costruirono un ospedale
e forse la prima torre. Un inventario di Raimondo Orsini del Balzo della fine
del Trecento menziona infatti in questa località una torre distrutta. Un altro
documento risalente al 1557 tratta dell’utilizzo che fu fatto della pietra
delle cave carovignesi per la costruzione della cattedrale di Bari: questo
documento è importante perché i blocchi di pietra, data la loro dimensione,
furono trasportati via mare, passando dal porto di Santa Sabina, che, secondo
il verbale di consegna, era munito di torre. Studi sul territorio suggeriscono
che l'area è stata colpita da due maremoti: uno data 6 aprile 1667 e fu
originato dal terremoto che distrusse Dubrovnik (Croazia); un secondo tsunami
flagellò le coste il 20 febbraio 1743 ed ebbe come epicentro il Canale
d'Otranto. La torre di Santa Sabina, la cui storia è poco nota per mancanza di
documenti certi che ne attestano l’esistenza durante il medioevo, è una delle
tre torri a forma ottagonale "a cappello da prete" della Puglia,
oltre a quelle di Torre San Giovanni e di San Pietro in Bevagna. In particolare
la torre di Santa Sabina ha forma stellare a quattro spigoli orientati verso i
punti cardinali, con coronamento merlato. Potrebbe essere stata edificata tra
la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, come torre di controllo del
porticciolo, dai feudatari di Carovigno; venne poi demanializzata dalla Regia
Corte sul finire del Cinquecento (nel 1597) secondo le disposizioni del viceré Pedro
Afàn de Ribera entrando a far parte del circuito di torri di avvistamento
antisaraceno e contro il contrabbando che già all'epoca imperversava sulle coste.
È infatti collegata visivamente con Torre Pozzelle a nord e con Torre Guaceto a
sud, che comunicavano tra loro attraverso un piccolo falò acceso dai soldati
quando avvistavano in lontananza il nemico proveniente dal mare, in particolare
le incursioni turche. Particolarmente movimentata fu la notte tra il 24 e il 25
Novembre del 1815, durante la quale ci fu un tentativo di incursione da parte
dei corsari che le guardie, poste a presidio della torre, brillantemente
sventarono. Qualche anno dopo, nel 1829, si verificò un fatto che diede avvio
al degrado cui la torre fu sottoposta per quasi un secolo: la Regia Curia volle
liberarsi dell’onere delle torri costiere, ormai poco utili, aprendo le
trattative di vendita con i privati, ma per quella di Santa Sabina nessun
acquirente si fece mai avanti, per cui l’antica costruzione rimase abbandonata
per anni ed anni. Ritornò in mani private nel 1915, quando fu acquistata dall'ammiraglio
Alfredo Dentice di Frasso, il quale la fece restaurare da un famoso ingegnere
leccese. Al contrario del suo ascendente, invece, il conte Luigi Dentice di
Frasso la vendette ad altri privati, (famiglia Russo) i quali tuttora risultano
proprietari. Recentemente i proprietari della torre hanno effettuato una serie
di lavori di restauro e conservazione dell'antica torre costiera.
Foto: la prima è presa da http://www.viefrancigene.org/it/resource/statictrack/tappa-27-da-torre-canne-torre-santa-sabina/, la seconda è presa da http://www.lalanternadelpopolo.it/Torre%20Santa%20Sabina.htm
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