RONSECCO (VC) - Castello
Le origini di Ronsecco sono alquanto misteriose: è
verosimile pensare che il primo insediamento sia sorto nei pressi della chiesa
del Viri Veri, attestato, secondo il Panero, dal 999 (Panero 1985, p. 20). Il
ritrovamento di alcuni ruderi di costruzioni nei pressi della cascina Rondolina
ed il dislivello del terreno, fanno pensare che il paese sia stato edificato
sulle rive dell'Ariatello e che la chiesa di Viri Veri fosse l'antica
parrocchiale. Nel 1700, comunque, il luogo era già ridotto a cantone: infatti,
in una visita pastorale del 13 maggio1748, si parla della chiesa "del
cantone di Viriverio" (Dattrino 1992). Il toponimo di Ronsecco sarebbe già
citato, secondo il Dattrino, in un diploma del 9 ottobre 707, nel quale
Ariperto II, re dei Longobardi, pose sotto la podestà del vescovo di Vercelli
Emiliano l'abbazia di San Genuario ed i suoi territori fino al confine di
Ronsecco (Dattrino 1992). Il toponimo sarebbe composto da "ronco" e "secco",
giunto a noi in forma sincopata, e il suo significato è "luogo incolto,
terreno arido" (AA.VV. 1991, p. 554). Nel diploma del 7 maggio 999,
riguardante la donazione di alcuni territori alla Chiesa di Vercelli da parte
di Ottone III, e in alcuni documenti imperiali analoghi dell'XI-XII secolo, Ronsecco
è citata soprattutto nella forma Ronchum Sicum (Ordano 1985, p. 209). Il nome
di Ronsecco è poi ricordato in un diploma del 17 ottobre 1152 dell'imperatore
Federico Barbarossa in favore del vescovo Uguccione. Quest'ultimo, nel 1160,
fece spostare il centro di Biella dal piano all'altura del Piazzo e, quasi
certamente, fu sempre lui a spostare Ronsecco nell'attuale luogo (Settia 1984,
p. 333; Ordano 1985, p. 210). Nel XII secolo la famiglia Bondonni (o Bondonis)
era una delle piú importanti di Vercelli; il 18 giugno 1181 Guala, divenuto
vescovo alla fine del 1170, cedette Ronsecco al proprio genitore Jacopo
Bondonis (Dattrino 1992). Sotto la signoria dei Bondonni, che durò fino al
1560, furono edificati due castelli: il primo probabilmente tra la fine del
XIII e l'inizio del XIV secolo; il secondo, di cui sono visbili i resti, forse
verso la fine del XIV secolo (Ordano 1985, p. 212). Nel 1467, durante la guerra
di Gattinara, fra i Savoia e Galeazzo Maria Sforza, i due castelli furono al
centro di importanti operazioni militari (Ordano 1966). Dopo la famiglia
Bondonni si succedettero nella signorìa del luogo le famiglie Ghisleri, Braida,
Parato e, in seguito, nel 1724, i Lafranchi di Chieri. Nel 1701 la località di
Ronsecco fu creata comune e in seguito fece parte dei beni della mensa
arcivescovile di Vercelli (Dattrino 1992). Del piú antico dei due castelli non
è rimasta ormai alcuna traccia, mentre del secondo, edificato accanto al piú
antico, sono ancora visibili le vestigia della base del suo muro di cinta. Il
complesso si sviluppava secondo una pianta quadrata (Ordano 1966; Ordano 1985,
p. 212), le strutture superiori sono andate distrutte ed in parte sostituite da
recenti costruzioni. Poco distante da Ronsecco è situata, inoltre, la cascina
Castellazzo, forse appartenuta ai Tizzoni, nella quale si trova l'antico
oratorio pubblico di Santa Teresa (Archivio della Curia arcivescovile di
Vercelli, visite pastorali). Il toponimo "castellazzo", assai
significativo, è rimasto alla cascina che si trova sulla riva della roggia
Mussa. Ancora nel catasto attuale una piccola area del cascinale conserva la
denominazione "castello", facendo apparire chiaramente la presenza di
una fortificazione nel luogo, successivamente abbandonata e in disuso, la quale
diede alla zona la tipica denominazione di "castellazzo". Nessun
documento noto fa riferimento a questa località fortificata, che tuttavia ha
lasciato traccia nelle leggende locali, avvedutamente raccolte dall'Ordano
(Ordano 1966; Ordano 1985, p. 212). Esse fanno menzione del "castellazzo"
come luogo abitato da gente malvagia, distrutto poi dai Tricerresi con l'aiuto
dei soldati di Vercelli. La fortificazione del "castellazzo" si
inserisce quindi nella questione costituita dalla probabile contemporanea
presenza di almeno due luoghi fortificati in territorio di Ronsecco, fatto che
porterebbe a ipotizzare l'esistenza di una pluralità di diritti sulla zona,
peraltro non attestata dalle fonti. L'area conserva interesse esclusivamente
archeologico. Il complesso del castello, dopo i Lanfranchi passò alla mensa
Arcivescovile di Vercelli. Attualmente presenta pianta quadrangolare,
sormontata da muratura in laterizio scarpata, con cortile centrale. E' di
proprietà privata. Per approfondimenti suggerisco il seguente link: http://www.edelweiss-ronsecco.it/castello.html
Fonti: http://www.archeovercelli.it/fortifah.html#anchor319981,
scheda su pubblicazione "Castelli in Piemonte" di Rosella Seren Rosso
(1999)
Foto: entrambe prese da http://www.edelweiss-ronsecco.it/castello.html
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