CISTERNA DI LATINA (LT) - Palazzo Caetani
Feudo dei Conti di Tuscolo, potentissima famiglia romana, Cisterna fu da questi
ceduta ai Frangipane nel 1146, i quali rafforzarono il borgo con una cinta
muraria e con l'edificazione di una rocca. Il 5 settembre 1159 fu eletto papa, il cardinale Rolando
Bandinelli che assunse il nome di Alessandro III. Tuttavia la sua elezione, fu
ostacolata dall'Imperatore Federico Barbarossa che inviò le sue truppe per far
arrestare il Papa. Quest'ultimo, protetto dai Frangipane, fuggì prima a
Cisterna e poi a Ninfa dove fu ufficialmente incoronato. L'Imperatore quindi
decise di vendicarsi assediando i due abitati e distruggendoli. In seguito i
Frangipane ricostruirono Cisterna. Nel 1328 fu nuovamente assediata e distrutta
da Ludovico il Bavaro. Gli abitanti però avvertiti da un velletrano, avevano
già abbandonato da tempo il centro che rimase spopolato per tre secoli. Nel 1504
papa Giulio II affidò Cisterna in feudo ai Caetani. Fu Bonifacio Caetani, ad
intraprendere diversi lavori urbanistici per ricostruire Cisterna, distruggendo
le rovine del castello e sostituendole con una residenza rinascimentale nota
come Palazzo Caetani. Poi, nella loro opera di riqualificazione, i Caetani
curarono la costruzione della chiesa di Santa Maria Assunta e di una stazione
postale lungo l'Appia. In seguito Bonifacio istituì un Principato e fece di
Cisterna la capitale. Il prestigio della famiglia Caetani, unito alla fama
delle vicine paludi pontine e alle abbondanti riserve di caccia, fece sostare a
Cisterna numerose personalità storiche come papa Paolo III, papa Urbano VIII,
numerosi vescovi e cardinali nonché diversi aristocratici della Capitale. Nel 1589,
vi sostò papa Sisto V, nel 1596 papa Clemente VIII, nel 1792 papa Benedetto
XIII, nel 1839 papa Gregorio XVI. Papa Pio VI avviò un massiccio progetto di bonifica,
il quale però fu bruscamente interrotto dalla Rivoluzione francese e
dall'invasione del Lazio delle truppe napoleoniche. Queste ultime, si
dedicarono a distruggere le opere di bonifica avviate dal Papa, provocando il
ritorno della palude, apportando a Cisterna un rovinoso declino. Inoltre la
diffusione del brigantaggio, i cui esponenti sfruttavano le foreste della palude,
per nascondersi, causò diversi morti e scontri con i Carabinieri. Palazzo
Caetani fu costruito nel 1560, per volontà di Bonifacio Caetani, e venne
ultimato nel 1574. Il palazzo, i cui lavori furono diretti dall'architetto Francesco
da Volterra fu fatto erigere sulle rovine dell'antica rocca dei Frangipane, di
cui ha inglobato una torre quadrata in pietra, l'unico edificio sfuggito alle
devastazioni precedenti. I Caetani ne fecero la loro residenza principale per
il dominio sui loro latifondi nelle paludi pontine e chiamarono ad abbellire la
residenza diversi artisti come i fratelli Federico e Taddeo Zuccari, Girolamo
Siciolante da Sermoneta e Stefano Duperac. Non ha una pianta completamente
regolare, in quanto ha inglobato l'antica torre e ha dovuto seguire la
conformazione ondulata del terreno. Comprende due torri e un cortile quadrato
interno, pavimentato a selci. Buona parte dell'edificio è crollato sotto le bombe
della Seconda guerra mondiale e in molti tratti, è stato irrimediabilmente
danneggiato. Sottoposto ad un delicato restauro negli Anni Novanta, il palazzo
ha recuperato in parte l'antica bellezza, rivelando interessanti affreschi
tardo-rinascimentali. Nel 2008 è iniziato un intervento al piano nobile per
eliminare ulteriori superfetazioni e incongruenze architettoniche, restituendo,
tra l'altro, al cortile parte della sua antica eleganza. Palazzo Caetani ospita
ogni anno, numerosi eventi e manifestazioni culturali (mostre, presentazioni,
convegni, concerti, esibizioni teatrali) soprattutto nella suggestiva cornice
della sua caratteristica corte. È sede permanente della Biblioteca Comunale e
un laboratorio della Facoltà d'Ingegneria dell'Università "La Sapienza"
di Roma. Nel Palazzo è allestita una modesta Pinacoteca Civica d'arte moderna e
contemporanea, una selezione non rappresentativa di opere di artisti locali e
nazionali. In due sale è stato allestito il Museo dei Butteri e del Cavallo,
dove sono conservati documenti e materiali sulla vita nelle paludi pontine e
sull'allevamento dei butteri; nonché opere d'arte dedicate al cavallo (Aligi
Sassu, Mirella Bentivoglio fra gli autori). Nota anche come "Sala del
Vescovo", la Sala Zuccari era uno degli ambienti di rappresentanza dei
Caetani e gli affreschi sulle sue pareti sono stati attribuiti ai fratelli
marchigiani Federico e Taddeo. Gli affreschi rappresentano i possedimenti dei
Caetani (Ninfa, Sermoneta, Circeo, il mare, la campagna) nonché uno spaccato
delle paludi pontine nel XVIII secolo. La Sala della Loggia si apre su una
suggestiva loggia che guarda in direzione Sermoneta ed è stata adornata con
dipinti floreali risalenti al XVIII secolo. Sulla parete dirimpettaia alla
loggia è stato raffigurato un tramonto sulla campagna, riproduzione di un
panorama estivo che si poteva osservare dalla loggia. Nei sotterranei dell'edificio
si snodano le misteriose
Grotte di Palazzo Caetani, di cui non si
conosce l'esatta estensione e lo scopo per cui furono create ma che diedero
rifugio alla popolazione durante la guerra. Le Grotte di Palazzo Caetani,
costituiscono un complesso di grotte, cave e cunicoli sotterranei profondo fino
a quindici metri, che si snodano anche sotto il centro storico, dirette verso
destinazioni sconosciute. Resta ancora misterioso il motivo preciso per cui e
da chi furono costruite le grotte. Una leggenda le fa risalire all'epoca
romana, come parte delle antiche
cisterne di Nerone che avrebbero dato
il nome all'abitato. Gli scavi archeologici hanno confermato l'esistenza di catacombe
sfruttate dall'antichissima comunità cristiana di Tres Tabernae. Molto più
probabilmente sono una serie di antiche cave di tufo e pozzolana, scavate a
partire dal Medioevo e impiegate fino al XVI secolo per ricavare il materiale
necessario per costruire Palazzo Caetani e numerose case di Cisterna.
L'esistenza di queste cavità sotterranee fu quindi sfruttata dai Caetani per la
realizzazione di cantine per la conservazione del cibo e, forse, anche come
camminamenti nascosti e passaggi segreti per fuggire in caso di pericolo. Le grotte
diventarono durante la seconda guerra mondiale, un rifugio sicuro per circa
quattromila persone che qui si rifugiarono per sfuggire ai bombardamenti
alleati. Diversi tentativi sono stati effettuati per esplorare completamente le
grotte. I bombardamenti prima e la ricostruzione poi hanno spezzato l'antica
rete rendendo difficile capire dove effettivamente fossero dirette. Scavi di
vario genere hanno permesso di scoprire l'esistenza di grotte sotto diverse
abitazioni del centro storico (impiegate come cantine), lungo il fosso di
Cisterna nell'area oggi interrata, e sotto l'ex convento di Sant'Antonio Abate,
rendendo plausibile l'ipotesi che fossero impiegati come camminamenti segreti. Oggi,
una parte delle Grotte sono state restaurate e aperte al pubblico. Altri link
suggeriti: http://www.comune.cisterna-di-latina.latina.it/storia/pal_caetani.htm,
http://www.iluoghideicaetani.it/2015/04/12/palazzo-caetani-a-cisterna-di-latina/
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Cisterna_di_Latina, https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Caetani,
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, mentre
la seconda è di M. Pesci ed è presa da http://www.tesoridellazio.it/public/cisterna_di_latina_(lt)__palazzo_caetani__foto_di_m._pesci_(10_2010).jpg
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