RIVOLI VERONESE (VR) – Forte Wohlgemuth
Il comune è sempre stato un importante luogo di passaggio per coloro che dal
nord Europa volevano raggiungere il Mediterraneo, o viceversa. Alle piste paleolitiche
si è sovrapposta, la Claudia cui è seguita, nel Medioevo, la strada imperiale.
I primi insediamenti appartengono però al neolitico. Già intorno al 1100 sulla
Rocca di Rivoli esisteva una fortificazione, il primo importante scontro si
ebbe però il 14 gennaio 1797, quando le truppe napoleoniche affrontarono
l'esercito austriaco che sembrava dovesse avere la meglio considerata la
superiorità numerica, ma Napoleone, riuscì a ribaltare la situazione riportando
la vittoria dopo una cruenta battaglia. Durante la guerra d'indipendenza Rivoli
fu oggetto di nuovi combattimenti: il 1848 alcune divisioni dell'esercito
piemontese si scontrarono vittoriosamente contro le truppe austriache del
maresciallo Radetzky. Nelle immediate vicinanze di Rivoli, tra il 1850 e il 1851
fu costruito un forte in cima alla collina chiamata Monte Castello (m 227
s.l.m.). Assieme ai forti di Ceraino e Monte proteggeva le strade che da Affi passando
a Rivoli collegavano il lago di Garda all'Adige. Denominato
"Wohlgemuth" in onore di un generale austriaco distintosi nella
campagna del 1848, il corpo principale del forte era inizialmente costituito da
una doppia casamatta semicilindrica sovrapposta, simile a quella del forte di
Tombetta di Verona (del tipo "torre massimiliana", perchè ideata da
Massimiliano d'Asburgo). Era dotato di 17 cannoni. Il forte era collegato con
una strada sia con l'abitato di Rivoli sia con il forte Chiusa attraverso
un'altra strada che scendeva sulla riva destra dell'Adige e lo attraversava in
direzione di Ceraino mediante un porto scorrevole. E' costruito in conci di
pietra locale (in particolare Rosso Ammonitico), con archivolti in cotto. Molto
belli e ben rifiniti sono i fori per le artiglierie e le casamatte interne. Nel
1866 venne armato con 14 cannoni (di cui 8 con canna rigata, a lunga gittata),
ma possedeva anche alcune artiglierie da disporre nel vicino piazzale (dove poi
gli italiani costruiranno la Batteria Bassa). Passato agli italiani con
l'annessione del Veneto, il forte fu modificato con l'inversione del tiro delle
batterie e con l'aggiunta di una batteria più bassa e di una caserma. La
costruzione fu dunque completata fortificando la parte esposta a nord, fino a
quel momento del tutto indifesa poiché originariamente il forte era stato
concepito per difendere i confini austriaci e quindi era rivolto verso sud. La
batteria "Rivoli bassa" fu costruita nel 1884 su di un piazzale
immediatamente a Nord del forte ed aveva il compito di battere d'infilata lo
sbocco della Val d'Adige verso Nord-Est. Si tratta di un grande piazzale chiuso
fra potenti bastioni. Tali bastionature, che in realtà sono volumi interrati,
contengono magazzini, casamatte, camerate e locali di vario genere. La caserma
Massena fu invece costruita a Sud del forte, riparata dal Monte Castello (oggi
è la sede di numerose associazioni del territorio). Inoltre venne costruita a
meridione del paese di Rivoli anche una polveriera (acquisita dal Comune, in
attesa di restauro). Il forte di Rivoli e gli edifici attigui sono stati
utilizzati come magazzino dall'Esercito Italiano fino alla fine degli anni Ottanta.
Attualmente il forte ospita un museo sulla Grande Guerra e di Radio d'epoca,
mentre la Batteria bassa ospita manifestazioni e mostre temporanee. Dall'anno
2012 è il compendio è stato concesso per la gestione a due associazioni:
l'Associazione Museale Walter Rama e l'Associazione Culturale ARS Poliedrica. Per
approfondimenti, suggerisco questi link:
http://www.museowalterrama.it/,
https://it.wikipedia.org/wiki/Forte_Rivoli,
http://www.fortificazioni.net/pastrengo/RIVOLI.htm
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Rivoli_Veronese,
http://www.comune.rivoli.vr.it/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/1,
Foto: la prima è di Maus su
http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/166439,
la seconda è presa da
http://static.panoramio.com/photos/original/6500689.jpg
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