SEGONZANO (TN) - Castello
Situato a poca distanza dalle frazioni di Piazzo e Saletto, sorge su una
propaggine rocciosa che a nord cade a picco direttamente sul torrente Avisio,
mentre a sud digrada più dolcemente.
La
zona aveva durante il Medioevo una rilevanza notevole, in quanto forniva alla
flotta veneziana il legno di abete rosso con cui venivano costruiti gli alberi
maestri delle navi. Il legno veniva trasportato a Venezia via fiume. Per questo
motivo la Val di Fiemme ha potuto godere di una forte indipendenza, tanto che
nacque la “Magnifica Comunità di Fiemme”, ancora oggi esistente.
Alcuni storici locali, quali Carl Ausserer e Berengario Gerola,
hanno avanzato l'ipotesi che un castello sul sito sorgesse già alcuni secoli
dopo Cristo, facendo risalire la torre di sud-ovest tuttora esistente a quel
periodo, ovvero una torre di guardia romana mentre il resto ad un castelliere
preistorico. Non vi sono tuttavia testimonianze scritte al riguardo, e la prima
menzione che si ha del castello di Segonzano risale al 16 febbraio 1216, conservata
nel Codex Vangianus. Tale documento riporta l'investitura come feudatario di
Rodolfo Scancio ad opera del principe vescovo Federico Vanga, e
l'autorizzazione a costruire un castello nelle sue terre. Nel 1288, il dominio
del Tirolo passò a Mainardo II, e nel 1304 al figlio Ottone che affidarono il
castello e la giurisdizione di Segonzano ai Rottenburgo. Il dominio del
castello e del feudo a partire dal 1390 passò di mano in mano molto velocemente
a causa dei disaccordi fra Federico IV d'Asburgo e il vescovo di Trento Giorgio
di Liechtenstein, fino a che, nel 1424, il successore di Giorgio, Alessandro di
Masovia, lo cedette definitivamente a Federico; da lì, fino al 1500, il
castello venne governato da diversi capitani e procuratori alle dipendenze dei
conti del Tirolo. Tra il 1494 e il 1945 ospite del capitano Georg von Ebenstein
fu Albrecht Durer. In quell'anno, Massimiliano d'Asburgo nominò capitano del
castello Paolo Lichtenstein, il cui figlio, Cristoforo Filippo, lo vendette al
capitano italiano Giovanni Battista a Prato nel 1535, su autorizzazione del
principe vescovo Bernardo Clesio. Nel 1796, il tetto del castello venne
gravemente danneggiato durante la battaglia di Segonzano; l'edificio fu
saccheggiato e incendiato dalle truppe francesi di Napoleone. Poiché gli a
Prato non risiedevano più lì, ma a Trento o nel loro palazzo di Piazzo, non
venne effettuata alcuna riparazione, quindi la fortezza cominciò ad andare in
rovina; la sua progressiva degradazione è testimoniata da alcuni paesaggi
realizzati fra il 1830 e il 1845, anno nel quale dell'imponente maniero non
restavano che pochi ruderi. Nel 1865, gli a Prato concessero ai contadini
locali di utilizzare le pietre del castello, che vennero quindi destinate alle
più diverse opere, dai muretti dei campi alla recinzione del cimitero di Piazzo.
Ciò che resta del castello, ovvero parte delle mura meridionali e della torre,
è stato rimesso in sicurezza nel 2006 ed inaugurato nel 2007, durante una
rievocazione storica della battaglia di Segonzano, e viene occasionalmente
usato per ospitare eventi all'aperto turistici e culturali. Nel castello era
compresa una cappella, dedicata a san Rocco, costruita intorno al 1467.
Il
pittore tedesco Albrecht Durer realizzò due acquerelli raffiguranti il
castello, probabilmente nel il suo passaggio nella Val di Cembra durante il
viaggio verso Venezia, nel 1494-1495, uno ripreso da nord, presso il ponte di
Cantilaga, e l'altro da sudovest, da Faver.
Oggi
i resti dell’antica fortezza sono circondati da vigneti e meleti e si possono
facilmente raggiungere attraverso il sentiero della Corvaia, poco distante
dall’abitato di Piazzo di Segonzano. Altri link suggeriti: http://www.fabiovassallo.it/ita/valdicembra/castello.html,
http://www.trevenezie.it/it/castello-di-segonzano/
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Segonzano, http://www.tr3ntino.it/it/cultura-e-territorio/castelli/castello-di-segonzano/
Foto: la prima è presa da http://www.tr3ntino.it/images/cms/754x435/B-7785-castello-di-segonzano.jpg,
la seconda proviene da http://www.trevenezie.it/it/castello-di-segonzano/
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