VALFENERA (AT) - Torre castello
L’abitato di Valfenera sorge all’estremo limite occidentale della Provincia
di Asti, confina direttamente con le Province di Cuneo e di Torino e
rappresenta una delle porte del Basso Monferrato; anche
il suo antico nome di Vallis Finaria è riconducibile
all’ubicazione di confine tra la pianura torinese e le colline artigiane.
L’importanza strategica di questo territorio, abitato in epoca romana e, con
grande probabilità, già precedentemente da popoli Celto-liguri, è testimoniata
da
numerosi
ritrovamenti archeologici. Storicamente terra di confine
fu teatro di cruente
battaglie, mentre la dominazione sulla pianura padana passò ai
Longobardi e ai Franchi; Valfenera fu
costituita in feudo al principio del X secolo e
assegnato a Sigiberto; verso il Mille passò all’abbazia di
Nonantola; nel 1041 il territorio di Valfenera venne donato all’imperatore
Enrico III il quale la diede in dono al Vescovo di Asti; il feudo di Valfenera
passò poi alla famiglia
dei Gorzano, i quali,
sotto la guida dei Marchesi di Saluzzo,
fecero erigere intorno al 1200 un castello difensivo
laddove oggi è la piazza T. Villa. Il castello aveva
sette torri fortificate, da cui
l’omonimo nome “città delle sette torri”. L'imponente sistema di fortificazione
venne messo alla prova più volte. Resta famoso l'assedio del 1553 subito dalle
truppe imperiali da parte dei francesi già dominatori di Villanova d'Asti e di
San Damiano, ma questa volta l'attacco non riuscì.
L’abitato,
estremo baluardo del Marchesato e fino al XIV secolo situato intorno all’antica
Chiesa di S.Pietro, in questi secoli
fu trasferito per ragioni difensive verso occidente, nell’ubicazione che tuttora mantiene,
in seguito alla fondazione voluta dagli Astesi del centro fortificato di
Villanova (1248). La proprietà del feudo di Valfenera passò alle più influenti
famiglie, ai Brizio (1135), ai Cavazzoni (1280), agli Isnardi de Castello
(1325) giungendo nel 1437 ai Mazzetti, che per primi ebbero il titolo di
‘Conti’ di Valfenera; ultimi Signori del luogo furono i Muratore (1545), Giulio
Cesare Benso (1600), antenato del grande statista Camillo, i Nomis
(1630), donatori alla comunità dell’attuale Chiesa parrocchiale, e i Morozzo
della Rocca (1773), la cui stirpe si estinse solo nel 1912 con la morte della
Marchesa Carolina. Teatro di guerra tra francesi e spagnoli, il paese fu
sottoposto nei secoli XVI e XVII a violenti saccheggi e completamente raso al
suolo, castello compreso, nel 1557 dalle truppe del generale Brissac. Il
Palazzo Tommaso Villa, ora sede municipale, sorge sulle fondamenta del
medievale castello difensivo, di cui rimane solamente la quattrocentesca torre
civica in laterizio, e si affaccia sulla piazza centrale del paese, anch'essa dedicata
all'illustre statista. La parte dell'edificio in cui hanno sede gli uffici
comunali nonché i locali oggetto del finanziamento richiesto risale alla fine
del ‘700; fu acquistato verso il 1870 dallo statista Tommaso Villa (1832 -
1915), di antica famiglia valfenerese. La torre civica di Valfenera è
tradizionalmente denominata in lingua piemontese "ciochè much",
ovvero "campanile mozzo"; questa accezione del termine potrebbe fare
ipotizzare l'esistenza di una parte sommitale, poi abbattuta. E' l'emblema
dell'antica storia e dell'identità comunale di Valfenera, storicamente
conosciuta come "città delle sette torri". E' collocata nella parte
più alta della piazza centrale del paese, a lato delle sedi "dei tre
poteri" medievali: il Municipio (potere politico), il Palazzo dei Marchesi
Morozzo della Rocca, ultimi feudatari di Valfenera (potere feudale), e la
Chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Bartolomeo e Giovanni Battista (potere
religioso). Le torri civiche si diffusero ovunque il governo comunale,
raggiunto uno sviluppo molto avanzato, volesse sottolineare la superiorità del
governo comunale sui palazzi nobiliari o dei più facoltosi cittadini. La torre
civica di Valfenera, edificata certamente con funzioni militari difensive nel
quadro di più estese fortificazioni, presenta difficoltà di datazione e di
inquadramento. Venne presumibilmente edificata nel ‘300, come baluardo di un
castello difensivo, in seguito allo spostamento verso ovest delle
fortificazioni e del centro abitato di Valfenera, appartenente alle terre del
Marchesato di Saluzzo. Il castello medievale venne demolito nel 1557 dalle
truppe francesi guidate dal Duca di Brissac nella guerra franco-spagnola che
insanguinò il Piemonte durante il XVI secolo. Dopo essere stata elevata e
modificata strutturalmente tra il ‘500 ed il ‘600, dalla fine del XVII secolo
svolse anche la funzione di campanile religioso e mantenne tale utilità fino al
1952 e, con la costruzione del nuovo campanile a lato della chiesa
parrocchiale, cadde in uno stato di abbandono. Ai restauri esterni condotti nel
2004, è seguito nel 2010 l'intervento di restauro e risanamento conservativo
dell'interno, consentendone l'accesso. Di particolare interesse e suggestione è
il panorama a 360° di cui si può godere dalla sommità: il visitatore può
spaziare con lo sguardo sulle colline dell'astigiano e la piana verso Torino,
circondata dall'arco alpino.
Fonti: http://www.comune.valfenera.at.it/, http://www.mepiemont.net/paesi/prov_at/valfen.html
Foto: la prima è presa da http://www.ilmonferrato.info/bs/valfen/torre.jpg,
mentre la seconda da http://www.comune.valfenera.at.it/Web-comuni-new/sitiComuni/Valfenera_file/torre-slide/images/valfenera-torre-007.JPG
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