mercoledì 15 giugno 2016

Il castello di mercoledì 15 giugno






VALFENERA (AT) - Torre castello

L’abitato di Valfenera sorge all’estremo limite occidentale della Provincia di Asti, confina direttamente con le Province di Cuneo e di Torino e rappresenta una delle porte del Basso Monferrato; anche il suo antico nome di Vallis Finaria è riconducibile all’ubicazione di confine tra la pianura torinese e le colline artigiane. L’importanza strategica di questo territorio, abitato in epoca romana e, con grande probabilità, già precedentemente da popoli Celto-liguri, è testimoniata da numerosi ritrovamenti archeologici. Storicamente terra di confine fu teatro di cruente battaglie, mentre la dominazione sulla pianura padana passò ai Longobardi e ai Franchi; Valfenera fu costituita in feudo al principio del X secolo e assegnato a Sigiberto; verso il Mille passò all’abbazia di Nonantola; nel 1041 il territorio di Valfenera venne donato all’imperatore Enrico III il quale la diede in dono al Vescovo di Asti; il feudo di Valfenera passò poi alla famiglia dei Gorzano, i quali, sotto la guida dei Marchesi di Saluzzo, fecero erigere intorno al 1200 un castello difensivo laddove oggi è la piazza T. Villa. Il castello aveva sette torri fortificate, da cui l’omonimo nome “città delle sette torri”. L'imponente sistema di fortificazione venne messo alla prova più volte. Resta famoso l'assedio del 1553 subito dalle truppe imperiali da parte dei francesi già dominatori di Villanova d'Asti e di San Damiano, ma questa volta l'attacco non riuscì. L’abitato, estremo baluardo del Marchesato e fino al XIV secolo situato intorno all’antica Chiesa di S.Pietro, in questi secoli fu trasferito per ragioni difensive verso occidente, nell’ubicazione che tuttora mantiene, in seguito alla fondazione voluta dagli Astesi del centro fortificato di Villanova (1248). La proprietà del feudo di Valfenera passò alle più influenti famiglie, ai Brizio (1135), ai Cavazzoni (1280), agli Isnardi de Castello (1325) giungendo nel 1437 ai Mazzetti, che per primi ebbero il titolo di ‘Conti’ di Valfenera; ultimi Signori del luogo furono i Muratore (1545), Giulio Cesare Benso (1600), antenato del grande statista Camillo, i Nomis  (1630), donatori alla comunità dell’attuale Chiesa parrocchiale, e i Morozzo della Rocca (1773), la cui stirpe si estinse solo nel 1912 con la morte della Marchesa Carolina. Teatro di guerra tra francesi e spagnoli, il paese fu sottoposto nei secoli XVI e XVII a violenti saccheggi e completamente raso al suolo, castello compreso, nel 1557 dalle truppe del generale Brissac. Il Palazzo Tommaso Villa, ora sede municipale, sorge sulle fondamenta del medievale castello difensivo, di cui rimane solamente la quattrocentesca torre civica in laterizio, e si affaccia sulla piazza centrale del paese, anch'essa dedicata all'illustre statista. La parte dell'edificio in cui hanno sede gli uffici comunali nonché i locali oggetto del finanziamento richiesto risale alla fine del ‘700; fu acquistato verso il 1870 dallo statista Tommaso Villa (1832 - 1915), di antica famiglia valfenerese. La torre civica di Valfenera è tradizionalmente denominata in lingua piemontese "ciochè much", ovvero "campanile mozzo"; questa accezione del termine potrebbe fare ipotizzare l'esistenza di una parte sommitale, poi abbattuta. E' l'emblema dell'antica storia e dell'identità comunale di Valfenera, storicamente conosciuta come "città delle sette torri". E' collocata nella parte più alta della piazza centrale del paese, a lato delle sedi "dei tre poteri" medievali: il Municipio (potere politico), il Palazzo dei Marchesi Morozzo della Rocca, ultimi feudatari di Valfenera (potere feudale), e la Chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Bartolomeo e Giovanni Battista (potere religioso). Le torri civiche si diffusero ovunque il governo comunale, raggiunto uno sviluppo molto avanzato, volesse sottolineare la superiorità del governo comunale sui palazzi nobiliari o dei più facoltosi cittadini. La torre civica di Valfenera, edificata certamente con funzioni militari difensive nel quadro di più estese fortificazioni, presenta difficoltà di datazione e di inquadramento. Venne presumibilmente edificata nel ‘300, come baluardo di un castello difensivo, in seguito allo spostamento verso ovest delle fortificazioni e del centro abitato di Valfenera, appartenente alle terre del Marchesato di Saluzzo. Il castello medievale venne demolito nel 1557 dalle truppe francesi guidate dal Duca di Brissac nella guerra franco-spagnola che insanguinò il Piemonte durante il XVI secolo. Dopo essere stata elevata e modificata strutturalmente tra il ‘500 ed il ‘600, dalla fine del XVII secolo svolse anche la funzione di campanile religioso e mantenne tale utilità fino al 1952 e, con la costruzione del nuovo campanile a lato della chiesa parrocchiale, cadde in uno stato di abbandono. Ai restauri esterni condotti nel 2004, è seguito nel 2010 l'intervento di restauro e risanamento conservativo dell'interno, consentendone l'accesso. Di particolare interesse e suggestione è il panorama a 360° di cui si può godere dalla sommità: il visitatore può spaziare con lo sguardo sulle colline dell'astigiano e la piana verso Torino, circondata dall'arco alpino.

Fonti: http://www.comune.valfenera.at.it/, http://www.mepiemont.net/paesi/prov_at/valfen.html

Foto: la prima è presa da http://www.ilmonferrato.info/bs/valfen/torre.jpg, mentre la seconda da http://www.comune.valfenera.at.it/Web-comuni-new/sitiComuni/Valfenera_file/torre-slide/images/valfenera-torre-007.JPG

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