venerdì 24 giugno 2016

Il castello di venerdì 24 giugno






CALIZZANO (SV) - Castello Del Carretto

Possedimento della Marca Aleramica di Bonifacio del Vasto dal 1091, il feudo, nel 1142, venne ceduto ad Enrico I Del Carretto seguendo così le sorti del Marchesato del Finale. Nel 1335 Carlo IV di Lussemburgo confermò il dominio terriero della famiglia Del Carretto che mantenne quindi l'investitura del castello, del territorio di Calizzano e delle terre circostanti. Nonostante un atto del 7 giugno 1444 sancì il gesto di fedeltà della popolazione calizzanese verso i marchesi Del Carretto fu proprio un componente della famiglia carattesca, Marco Del Carretto, signore di Calizzano, nella guerra di dominio tra la Repubblica di Genova e il marchesato finalese del 1447-1452, a tradire un altro componente della famiglia (Galeotto Del Carretto) stipulando una sorta di convenzione pacifica tra il borgo con la repubblica genovese. La reazione al tradimento fu tremenda; il borgo venne saccheggiato ed incendiato, il castello distrutto, costringendo alla fuga Marco Del Carretto ed i suoi cugini e scatenando una profonda crisi economica tra gli abitanti, costretti all'elemosina; l'episodio riportò il feudo calizzanese nelle mani del marchese Galeotto. Tra il 1530 e il 1540 vennero compiute nuove opere costruttive, quali il convento dei Domenicani e la chiesa dell'Annunziata al Pasquale. Successivamente venne ampliata, grazie all'abbattimento delle mura, anche la chiesa di San Lorenzo. Nel 1572, a causa dell'alleanza francese del marchese Del Carretto, truppe provenienti dalla Spagna invasero il marchesato finalese e le sue terre feudali, tra cui Calizzano. La popolazione del marchesato non riuscì ad imporre resistenza, soggiogata dalla cessione del borgo a Filippo III di Spagna da parte di Andrea Forza Del Carretto. Calizzano giurò in seguito la propria fedeltà al nuovo governatore marchesale Don Pedro de Toledo e al regno spagnolo; il governatore confermò gli stessi statuti, il 27 febbraio 1603, varati dalla famiglia Del Carretto nel 1600. Il borgo vide così "invasioni" di soldati spagnoli ed alemanni provvedendone, tra l'altro, al loro sostentamento e alloggio fino allo scoppio della peste bubbonica nel 1631, che mise in ginocchio il paese intero. Nel 1713 il trattato di Utrecht stabilì la fine del dominio spagnolo e il conseguente passaggio del marchesato finalese alla Repubblica di Genova. Nuove guerre locali si scatenarono intorno al 1747-1748 quando truppe piemontesi, comandate dal Regno di Sardegna, cercarono di sottrarre le terre alla repubblica genovese per poi cederle alla famiglia Del Carretto. Il trattato di Aquisgrana ristabilì il dominio genovese sulle terre. Durante l'invasione francese del 1797, comandate da Napoleone Bonaparte, il borgo subì gli scontri tra l'esercito d'oltralpe con l'esercito dell'impero austro-ungarico, divenuto possessore delle terre dopo l'occupazione di Genova e della Liguria. Negli incendi, appiccati da entrambi gli schieramenti, finirono bruciate le chiese ed il convento. Edificato sull'altura che domina il sottostante borgo e lo snodo stradale, dell'antico castello, costruito probabilmente da Enrico II Del Carretto nel XIII secolo, ne rimangono pochi resti dopo le distruzioni avvenute nel XV secolo e definitivamente in epoca napoleonica. Di sicuro per la popolazione il castello doveva rappresentare una porto sicuro in cui rifugiarsi in caso di attacchi esterni. La sua posizione è dominante rispetto alla direttrice che conduce ora, come in antichità, a Bardineto, al passo del Melogno e al passo Giovetti. Salire al castello non comporta un eccessivo sforzo fisico, vi si può accedere attraverso una salita che parte dal centro storico di Calizzano e conduce sull'altura nell'arco di una ventina di minuti. Dal castello partono inoltre diversi itinerari per gli amanti delle escursioni, in un territorio particolarmente amato dagli amanti delle camminate all'aria aperta. Una volta guadagnata la cima della collina non è difficile immaginare come dovesse essere strutturato l'insediamento fortificato poiché il recinto perimetrale è ancora ben delineato e al suo interno si intravvede una cisterna interrata, utile per la raccolta dell'acqua piovana, fondamentale ambiente sia per l'approvvigionamento idrico di chi abitava il castello sia per far fronte ai periodi di pericolo in cui non era possibile uscire dalle mura anche per molto tempo. Nella zona occidentale sono inoltre visibili i resti della torre circolare ed è facilmente comprensibile l'andamento della cinta muraria che, scendendo dalle alture intervallate da torri, abbracciavano e proteggevano l'abitato medievale. Ecco un interessante video al riguardo della Regione Liguria: https://www.youtube.com/watch?v=72uw1aqmgZg

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Calizzano, http://www.liguriaheritage.it/heritage/it/liguriaFeudale/Savona.do?contentId=30034&localita=2205&area=213

Foto: la prima è presa da http://www.liguriaheritage.it/heritage/download/fstore/1424184145751/Calizzano-01.jpg, la seconda è di Alessandro Collet su http://www.panoramio.com/photo/113123297 

Nessun commento: