CALIZZANO (SV) - Castello Del Carretto
Possedimento della Marca Aleramica di Bonifacio del Vasto dal 1091, il
feudo, nel 1142, venne ceduto ad Enrico I Del Carretto seguendo così le sorti
del Marchesato del Finale. Nel 1335 Carlo IV di Lussemburgo confermò il dominio
terriero della famiglia Del Carretto che mantenne quindi l'investitura del
castello, del territorio di Calizzano e delle terre circostanti. Nonostante un
atto del 7 giugno 1444 sancì il gesto di fedeltà della popolazione calizzanese
verso i marchesi Del Carretto fu proprio un componente della famiglia carattesca,
Marco Del Carretto, signore di Calizzano, nella guerra di dominio tra la Repubblica
di Genova e il marchesato finalese del 1447-1452, a tradire un altro componente
della famiglia (Galeotto Del Carretto) stipulando una sorta di convenzione
pacifica tra il borgo con la repubblica genovese. La reazione al tradimento fu
tremenda; il borgo venne saccheggiato ed incendiato, il castello distrutto,
costringendo alla fuga Marco Del Carretto ed i suoi cugini e scatenando una
profonda crisi economica tra gli abitanti, costretti all'elemosina; l'episodio
riportò il feudo calizzanese nelle mani del marchese Galeotto. Tra il 1530 e il
1540 vennero compiute nuove opere costruttive, quali il convento dei Domenicani
e la chiesa dell'Annunziata al Pasquale. Successivamente venne ampliata, grazie
all'abbattimento delle mura, anche la chiesa di San Lorenzo. Nel 1572, a causa
dell'alleanza francese del marchese Del Carretto, truppe provenienti dalla Spagna
invasero il marchesato finalese e le sue terre feudali, tra cui Calizzano. La
popolazione del marchesato non riuscì ad imporre resistenza, soggiogata dalla
cessione del borgo a Filippo III di Spagna da parte di Andrea Forza Del
Carretto. Calizzano giurò in seguito la propria fedeltà al nuovo governatore
marchesale Don Pedro de Toledo e al regno spagnolo; il governatore confermò gli
stessi statuti, il 27 febbraio 1603, varati dalla famiglia Del Carretto nel 1600.
Il borgo vide così "invasioni" di soldati spagnoli ed alemanni
provvedendone, tra l'altro, al loro sostentamento e alloggio fino allo scoppio
della peste bubbonica nel 1631, che mise in ginocchio il paese intero. Nel 1713
il trattato di Utrecht stabilì la fine del dominio spagnolo e il conseguente
passaggio del marchesato finalese alla Repubblica di Genova. Nuove guerre
locali si scatenarono intorno al 1747-1748 quando truppe piemontesi, comandate
dal Regno di Sardegna, cercarono di sottrarre le terre alla repubblica genovese
per poi cederle alla famiglia Del Carretto. Il trattato di Aquisgrana ristabilì
il dominio genovese sulle terre. Durante l'invasione francese del 1797,
comandate da Napoleone Bonaparte, il borgo subì gli scontri tra l'esercito
d'oltralpe con l'esercito dell'impero austro-ungarico, divenuto possessore
delle terre dopo l'occupazione di Genova e della Liguria. Negli incendi,
appiccati da entrambi gli schieramenti, finirono bruciate le chiese ed il
convento. Edificato sull'altura che domina il sottostante borgo e lo snodo
stradale, dell'antico castello, costruito probabilmente da Enrico II Del
Carretto nel XIII secolo, ne rimangono pochi resti dopo le distruzioni avvenute
nel XV secolo e definitivamente in epoca napoleonica. Di sicuro per la
popolazione il castello doveva rappresentare una porto sicuro in cui rifugiarsi
in caso di attacchi esterni. La sua
posizione
è
dominante
rispetto alla direttrice che conduce ora, come in antichità, a
Bardineto, al passo del Melogno e al passo Giovetti. Salire al castello non
comporta un eccessivo sforzo fisico, vi si può accedere attraverso una salita
che parte dal centro storico di Calizzano e conduce sull'altura nell'arco di
una ventina di minuti.
Dal castello partono inoltre
diversi itinerari per gli
amanti delle escursioni, in un territorio particolarmente amato
dagli amanti delle camminate all'aria aperta. Una volta guadagnata la cima
della collina non è difficile immaginare come dovesse essere strutturato
l'insediamento fortificato poiché il recinto perimetrale è ancora ben delineato
e al suo interno si intravvede una
cisterna interrata, utile
per la raccolta dell'acqua
piovana, fondamentale ambiente sia per l'approvvigionamento
idrico di chi abitava il castello sia per far fronte ai periodi di pericolo in
cui non era possibile uscire dalle mura anche per molto tempo. Nella zona occidentale sono inoltre visibili i resti della torre circolare ed è
facilmente comprensibile l'andamento della cinta muraria che, scendendo dalle
alture intervallate da torri, abbracciavano e proteggevano l'abitato medievale.
Ecco un interessante video al riguardo della Regione Liguria: https://www.youtube.com/watch?v=72uw1aqmgZg
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Calizzano, http://www.liguriaheritage.it/heritage/it/liguriaFeudale/Savona.do?contentId=30034&localita=2205&area=213
Foto: la prima è presa da http://www.liguriaheritage.it/heritage/download/fstore/1424184145751/Calizzano-01.jpg, la seconda è di Alessandro Collet su http://www.panoramio.com/photo/113123297
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