SAN MICHELE DI GANZARIA (CT) – Castello Ducale dei Gravina
La fondazione del centro abitato risale all'anno 1000 e fu dovuta, probabilmente, agli Arabi. Il casale continuò ad essere abitato anche dopo la cacciata degli Arabi e, durante la dominazione angioina, fu eretta la chiesa di San Michele Arcangelo detta anche "Fanum Gallorum", il Tempio dei Francesi. Il più antico documento sinora conosciuto riguardante il feudo della Ganzaria è un atto del 1276 che attesta il possesso del feudo da parte di Guglielmo De Padula. Gli succedette Attardo De Padula e, a questi, il genero Guglielmotto de La Timonia. Indi il feudo venne quindi confiscato avendo partecipato alla ribellione di Caltagirone del 1394 contro il re Martino I e, successivamente concesso, presumibilmente attorno al 1395, a Ranieri Morana. In seguito passò nelle mani della potente famiglia dei Modica di Caltagirone e quindi ad Antonio Gravina, figlio primogenito di Agata Modica e Vassallo Gravina Speciale, detto "il Bellicoso", capitano negli eserciti di Carlo V. Alla fine del XVI secolo il casale era andato distrutto da un incendio e il paese venne ricostruito da Antonio Gravina con la stipula dei Capitoli datata 25 settembre del 1534. I Capitoli vennero confermati nel 1554 dal viceré Ferdinando De Vega; con essi il barone Antonio Gravina assegnava, ad un piccolo gruppo di profughi albanesi "tuctu lu feudu di Sanctu Micheli e tucta la Sausetta Soprana". Alla base dell'accordo vi era, per gli albanesi, l'impegno a condurre sul luogo trenta famiglie; il barone Gravina avrebbe fatto approntare delle capanne provvisorie e avrebbe fatto costruire, entro tre anni, delle abitazioni definitive per gli albanesi, che avrebbero coltivato il feudo in cambio delle case. Antonio Gravina morì nel 1558 e venne sepolto nella cappella annessa al castello baronale in seguito conosciuta come chiesa del Carmine andata distrutta poi nel secondo dopoguerra. La baronia venne successivamente elevata a ducato nel 1625 per concessione del re Filippo IV di Spagna, nominando Giovanni Gravina primo Duca di San Michele. Dopo l'abolizione della feudalità, San Michele di Ganzaria divenne comune nel 1812. Nel 1832 fu visitato dai reali di Napoli, Ferdinando II delle Due Sicilie e Maria Teresa d’Austria che lasciarono in dono 100 monete d'oro affinché venisse rifatto il pavimento della chiesa madre. Nel 1503 i Principi Gravina edificarono un imponente castello a cavaliere della collina del Carmelo, che ha subito parecchi rimaneggiamenti negli anni e i cui ruderi sono ancora oggi visibili (parte delle mura perimetrali, di un balcone del piano superiore e di uno dei merli). Pare che anticamente fosse a due piani e provvisto di un sotterraneo lungo circa due chilometri che lo collegava alla montagna. In questo video, di Michele Iannizzotto, è inquadrato anche ciò che resta dell’edificio: https://www.youtube.com/watch?v=CWiA2wlLMls
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/San_Michele_di_Ganzaria, http://turismo.provincia.ct.it/il-territorio/i-58-comuni/san-michele-di-ganzaria.aspx, http://www.siciliainfesta.com/comuni/san_michele_di_ganzaria.htm, http://www.catania-sicilia.it/san_michele_di_ganzaria.htm
Foto: la prima è presa da http://www.studioiannizzotto.com/, la seconda è di Salvatore Brancati su http://www.foto-sicilia.it/foto.cfm?idfoto=76865&provincia=CT&citta=san%20michele%20di%20ganzaria
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