GIOIOSA IONICA (RC) - Castello Pellicano
Il casale di Geliosa, che nel tempo fu sottoposto alla signoria di nobili e
potenti, appartenne ad Alberico Piscicella (un avventuriero assurto ai fasti
della Signoria locale per meriti militari) nel XIII secolo (1194-1265) e ai
Carafa di Roccella (1501-1558). Per lunghi secoli sottoposta alla giurisdizione
territoriale, politica, amministrativa, giudiziaria, fiscale e perfino
religiosa della vicina Grotteria, Motta Giojosa costituì una borgata priva di
autonomia. Al periodo aragonese risale la costruzione, o ricostruzione, del più
vistoso monumento che oggi possegga Gioiosa Ionica, il poderoso Castello
Aragonese, uno dei più belli, a cinque chilometri dalla costa. Situato in un
punto alto, sulla rupe rocciosa l'imponente monumento che costeggia il torrente
Gallizzi, a notevole altezza, vista panoramica la sua terrazza che domina la
cittadina, circondata dai vicoli il suo accesso la "Porta Falsa". L'analisi
delle fonti induce a ritenere che la costruzione del castello vada collocata
durante il periodo svevo (1194-1265) o nei primi decenni del dominio angioino
(1266-1443). Il castello normanno, altresì chiamato Castello Bizantino e Castello
dei Carafa, nel 1559 divenne proprietà dei marchesi Caracciolo, che ne furono
proprietari fino al XIX secolo (da loro restaurato nel 1658, come reca lo
stemma posto all’ingresso), quando passò ai marchesi Pellicano Barletta,
attuali proprietari. Fu abitato, sino alla morte, dal Marchese Corrado
Pellicano. Il castello è a pianta più o meno triangolare e presenta due torri circolari
dislocate agli angoli esposti ad oriente e occidente (la “torre nuova” e la
“torre vecchia”), recanti bassa scarpata e toro ben lavorato. L'ingresso è
posto sull'antico fossato, presso la parete meridionale, e immette in un lungo
corridoio che separava le due ale del complesso, l'orientale e l'occidentale. A
tale ingresso si accede attraverso un ponte in muratura con annessa scalinata.
Al di qua del fossato si trova un edificio signorile che a partire dalla metà
del Seicento è stato adibito a palazzo baronale e dimora del feudatario.
L'ultimo tratto di strada pubblica che conduceva a tale abitazione e allo
stesso castello venne recintata da un muro trasversale edificato ai piedi della
torre orientale nel quale si inserì un ampio portale corredato da un cancello
cancello. Lungo la vecchi strada venne realizzato un giardino e il fossato fu
trasformato in un cortile che costruì il raccordo tra i ruderi della
fortificazione e il palazzo baronale. Quello dei Pellicano è un antico, nobile
e dovizioso casato gioiosano investito dal blasone di Marchese. In tempi
recenti, il casato è stato anche insignito del Sovrano Ordine di Malta, un
titolo che, per il suo prestigioso merito, è stato sempre molto ambito dalla
nobiltà.
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