CELENZA SUL TRIGNO (CH) - Torre nel borgo medievale e Torre
della Fara
Il primo impianto risale al X secolo ma rimaneggiato fino al
XVIII secolo, mentre la torre risale al XVIII secolo. Il borgo attualmente è parzialmente
integro ma, specialmente dopo la seconda guerra mondiale ne furono distrutti molti
punti, tuttavia, precedentemente erano già state demolite alcune delle porte
urbiche, così come furono demoliti il Castello Ducale e la Chiesa del
Purgatorio fuori le mura sita presso la Porta da Capo o Maestra. L'orientamento
delle strade del borgo, che si
sviluppa su di un crinale di un colle, era a pettine con due assi principali,
il tratturo Ateleta-Biferno e la strada per l'Abbazia di Santa Maria del
Canneto. Il punto centrale del borgo
era la Piazza Maestra che era circoscritta dalla chiesa, riedificata nel 1605,
e dal Palazzo ducale Caracciolo-Pignatelli-D'Avalos. Le strutture difensive
sono rimaste nei residui toponomastici nelle due porte urbiche, nelle case con
mura a scarpa della via di confine Frainili (ov'era una torre prima della
seconda guerra mondiale), nelle case-mura di via Palazzo, nelle case-torre di
Via Palazzo (come il Palazzo Piccoli-D'Aloisio) e nell'arco di via Frainili. Il
materiale impiegato per la costruzione del borgo, tra l'altro, è il laterizio. La più antica menzione del paese risale all'anno 1309,
ricordata come Celentia, e ancora nell'anno 1328 come Celencia. Nel 1451,
Celenza era compresa nella baronia di Monteferrante, posseduta, per investitura
di re Alfonso V d'Aragona, da Marino Caracciolo di Santo Buono, al quale
successero i figli Tiberio, Ettore, Galeazzo e Sergiovanni. Successivamente
appartenne ai d'Avalos, dei duchi di Guglionesi; ai Pignatelli e di nuovo ai
Caracciolo fino all'abolizione della feudalità. La torre medievale si
trova accanto alla chiesa parrocchiale ed ha pianta circolare. La muratura è a
scarpa e attualmente è usata come cisterna.
La torre della Fara, nella omonima località, è posta presso
il fiume Trigno ed il tratturo Ateleta-Biferno ed era in collegamento visivo
con centri limitrofi e con il monastero di Santa Maria del Canneto di Roccavivara
(Molise). La torre risale al XII secolo ed è un esempio di torre isolata di
avvistamento e di presidio. Anche se il toponimo richiama la fara longobarda è,
tuttavia, arduo identificare l'epoca di costruzione del sito. La torre ha una
struttura cilindrica ed è realizzata in pietra irregolare, ma sono utilizzati
anche frammenti lapidei per incorniciare le aperture e le feritoie. E' alta 15
metri e con diametro di 6 metri. La torre è priva di mura a scarpa e, ad un
terzo dell'altezza vi è un'apertura la quale, verosimilmente, costituisce un
ingresso sopraelevato. Inoltre, nell'interno vi sono i fori ove appoggiavano le
travi per il sostegno dei vari livelli. La copertura all'interno è a volta con calotta
ribassata. L'utilizzo della malta nella Torre della Fara diminuisce con
l'altezza così come diminuisce lo spessore dei muri sempre col crescere
dell'altezza. Attualmente nella torre di Celenza non si hanno dati sulla
copertura a terrazzo una volta forse merlato, dell’ambiente terraneo o
sotterraneo adibito anche a cisterna d’acqua e sono stati asportati gli
elementi lapidei di alcune partiture architettoniche. Altri link suggeriti: https://www.mondimedievali.net/Castelli/Abruzzo/chieti/celenzatrigno.htm,
http://www.costieradeitrabocchi.it/torre-della-fara/
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Celenza_sul_Trigno, https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_della_Fara,
http://www.altovastese.it/arte/torre-della-fara-celenza-sul-trigno-ch/, http://www.celenzasultrigno.com/storia_del_comune.html
Foto: entrambe raffigurano la Torre della Fara e sono prese
da http://www.altovastese.it/arte/torre-della-fara-celenza-sul-trigno-ch/
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