FABBRICO (RE) - Castello Guidotti
Il primo documento che la menziona risale all'anno 772, due
secoli dopo, nel 980, Ottone II in uno scritto, conferma la proprietà di una
pieve ivi ubicata al vescovo di Reggio Emilia. Il territorio di Fabbrico entrò
a far parte dei possedimenti di Giberto III detto il Difensore, appartenente
alla famiglia Da Correggio nei primi anni del XIV secolo. Nonostante il
rafforzamento del castello voluto dai Signori di Correggio, i ripetuti attacchi
delle famiglie rivali, in primo luogo gli Este e la guerra tra Spagna e
Francia, culminarono con la distruzione del castello nel 1557 e la caduta del
Principato di Correggio nelle mani Estensi nel secolo successivo, i quali
governarono la villa, ad eccezione del periodo napoleonico, sino alla Unità
d'Italia nel 1859. Il
complesso del Castello Guidotti in Fabbrico di Reggio Emilia comprendente il
primitivo borgo con il fossato di difesa, le mura e i bastioni, risale al XIII
secolo, seppur costruito su precedenti più antichi insediamenti e con
successivi interventi. L’importanza del borgo fortificato è testimoniata anche
da una mappa del 1500 dipinta ad affresco in Vaticano. Durante il XVI secolo,
Fabbrico fu sede comitale del principe Fabrizio da Correggio e del figlio di
questi Cosimo. Nell’ultimo quarto del 1600 gli Estensi, duchi di Modena, ne
completarono la cessione alla Famiglia Guidotti che ne era già in parte
proprietaria. Paolo Guidotti con i figli Giovanni e Tommaso, Tesorieri del Duca
Rinaldo d’Este, utilizzarono parte degli edifici per l’industria della seta,
specializzandosi nella produzione dei damaschi, attività che durò a Fabbrico
fino al 1720, Successivamente la parte più antica del complesso venne destinata
ad uso agricolo, mentre, nel 1854, si provvedeva a costruire l’imponente villa
su disegno dell’architetto Cesare Costa, lo stesso che aveva progettato il
Teatro Comunale di Reggio Emilia. Interessante il cortile minore dove si
scorgono fossati, mura e particolari dell'antico fortilizio matildico. Il
castello, ancora abitato dalla Famiglia Guidotti, è stato restaurato ed alcune
ampie sale del periodo tardo-medievale ( Sala della Caccia, Sala dei Gigli di
Francia e Sala degli Armigeri )
sono ora aperte per ricevimenti e riunioni. Dal 2005,
a seguito di una convenzione stipulata fra
l’Amministrazione Comunale e la
Famiglia Guidotti, il Castello di Fabbrico in determinate
occasioni è aperto al pubblico per visite guidate su prenotazione. Ma in
passato l'edificio fu teatro, purtroppo, di drammatiche vicende. Dal 23 Aprile
1945 vi furono concentrati da 50 a 70 prigionieri, uomini e donne,
repubblicani, militari e civili. Nonostante il Medioevo fosse passato da secoli,
dentro la prima stanza dell' ala est avvennero torture e sevizie allucinanti;
furono usati ferri, funi e catene, fino alla fine di Maggio, quando fu
riconsegnata la stanza, imbrattata di sangue e con ancora le funi alle quali
venivano appesi i prigionieri per esssere bastonati a sangue; a molti furono
cavati gli occhi, altri furono portati fuori e sepolti dove capitava ancora
agonizzanti o finiti a badilate. Tra questi, Leopoldo Barbieri.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Fabbrico, http://castellodifabbrico.it/?page_id=15,
http://turismo.comune.re.it/it/fabbrico/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/castelli-torri-campanili/castello-guidotti,
http://mortidimenticati.blogspot.it/2006/05/gli-orrori-del-castello-guidotti-di.html,
http://reggioemiliaturismo.provincia.re.it/interessi/castelli/fabbrico_2.aspx
Foto: la prima è di mony72 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/366294/view,
la seconda è di tipetta65 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/329422/view
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