mercoledì 24 maggio 2017

Il castello di mercoledì 24 maggio






MOMBERCELLI (AT) - Castello

Mombercelli nacque nel X secolo, molto probabilmente come borgo fortificato longobardo, insieme alle vicine terre di Malamorte (l'attuale Belveglio) e Vigliano d'Asti. Documenti più certi lo danno sicuramente nel 1125 come parte di un feudo Imperiale che comprendeva principalmente i territori di Rocca d'Arazzo, Rocchetta Tanaro, Vinchio, Castelnuovo Calcea, ecc. sotto il dominio di Loreto d'Asti, località presso l'attuale Costigliole d'Asti. Il suo nome ha diverse ipotesi, quella del mons bergerum, nome latino dato al rilievo collinare, oppure dal piemontese mont birchà, indicante le betulle del luogo, ma molto più probabilmente dal longobardo mombirsàn, cioè luogo di caccia. Nel 1160, i signori di Asti strinsero degli accordi col Marchesato del Monferrato per un'alleanza militare al fine di edificare una propria torre nel recinto fortificato di Mombercelli, al confine dei territori, cioè l'attuale castello, oggi in disuso. In quel periodo vi furono scontri tra le famiglie guelfe e ghibelline, a più riprese, con saccheggi e delimitazioni dei territori astigiani in cui vennero coinvolte le casate del Marchesato di Manfredo di Lanerio - De Canelio (da cui deriva l'attuale Canelli), fino al marchesato di Finale e Cortemilia e Boverio, per concludersi alla cessione, intorno al 1305, del territorio mombercellese a tal Martino Alfieri, del ramo di casata omonima e tesoriere di corte di Amedeo V di Savoia come ricompensa dei suoi servigi. Qualche decennio dopo, nel 1342, Mombercelli passò in possesso a Galeazzo II Visconti, già co-signore di Milano; il borgo restò sotto il Ducato di Milano per quasi quattro secoli, sino all'inizio del Settecento. In questo periodo Mombercelli fu affidata alla casata milanese dei Maggiolini e Scarampi, che abitarono il castello fino al Seicento, insieme alla nobile famiglia dei Bellone, ma anche agli Asinari marchesi di Bernezzo. La presenza del maniero fortificato fu, all'epoca, un costante problema per i mombercellesi, costretti a veder transitare continuamente truppe militari, banditi, sbandati e viandanti vari. Durante la guerra tra Cristina di Francia ed i cognati Principi Tommaso e Maurizio, Mombercelli fu quindi occupata dai francesi fino al 1650, per passare poi agli spagnoli. Dopo la Guerra di successione spagnola per cessione dell'Austria, Mombercelli passò a Vittorio Amedeo II di casa Savoia e divenne ufficialmente parte del Regno di Sardegna nel 1736, per poi annettersi all'Unità d'Italia. Nel 2010 il proprietario del castello di Mombercelli, Franco Gambaudo, ha offerto la proprietà del maniero alla civica amministrazione. La costruzione risalente ai primi decenni dell’undicesimo secolo (citata in un documento del 1125) per tanti anni fu importante fortezza e subì più distruzioni durante le guerre tra guelfi e ghibellini, e in quelle fra le famiglie Alfieri e Solaro. Distrutto nel XIV secolo, venne ricostruito nel XVIII secolo per diventare dimora permanente dei conti Maggiolini. Attualmente ne rimangono imponenti resti sul colle che domina il borgo; si osservano gli imponenti muraglioni di sostegno e contenimento della rocca fortificata, al culmine della quale rimangono i resti del mastio. Ora, dopo il crollo del tetto, la grande costruzione è pericolante. Di buono ci sono le grandi cantine e le cucine al piano terra. La posizione è incantevole con vista panoramica eccezionale. L’offerta del castello al Comune era già stata fatta da Gambaudo alla precedente amministrazione con un’apposita lettera datata ottobre 2007.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Mombercelli, http://www.gazzettadasti.it/index.php/primo-piano/Il-castello-di-Mombercelli-offerto-al-Comune, testo su pubblicazione "Castelli in Piemonte" di Rosella Seren Rosso (1999), http://www.marchesimonferrato.com/web2007/_pages/gen_array.php?DR=all&URL=marchesidelmonferrato.com&LNG=IT&L=2&C=93&T=news&D=IT%7BA491A56C-7024-95CF-9558-4299CCBB3546%7D&A=0,

Foto: la prima è di sirhaplo su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/7124, la seconda è di Cinnamologus su http://mapio.net/a/66667369/

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