lunedì 15 maggio 2017

Il castello di lunedì 15 maggio




CORNELIANO D'ALBA (CN) - Castello

Corneliano sorge sul percorso dell'antica strada romana che collegava Alba a Torino. Divenuta fundus della gens Cornelia (da qui il nome), Corneliano assunse una certa importanza solo dal XII secolo, quando, con l'avvento dei Liberi Comuni, fu riscoperta la sua importanza strategica ai fini del controllo del territorio. Fu così eretto un castello sulla collina sovrastante al paese. Corneliano si schierò rapidamente al fianco di Alba contro la città di Asti, il cui vescovo aveva mire espansionistiche nella zona. Nel 1262 iniziò la signoria dei De Brayda, nell'ambito del Comune albese prima, della Contea d'Asti dalla metà del '300, dei Savoia dal '500. A questi feudatari si affiancarono nel 1459 i Mastorgio, ai quali subentrarono nel 1471 i Romagnano di Santa Vittoria. Nel '600, estinti i De Brayda, risultano presenti nel feudo anche i Mathis di Bra e i Peres Binelli. Le lunghe guerre della prima metà del '500 rovinarono l'abitato e le fortificazioni del castello, del quale restano oggi solo l'elegante torre decagonale e imponenti resti dei muraglioni a sostegno della spianata su cui sorgevano le dimore dei feudatari. Il castello di Corneliano, situato nel Roero albese, fu edificato su di un modesto rilievo collinare compreso nell’antico “fundus cornelianus” e venne edificato forse già nel X secolo, con la funzione di fortificazione a recinto di rifugio per contrastare le scorrerie di Ungari e Saraceni. Il villaggio che si sviluppò accanto al castello è citato per la prima volta in un documento del 940 redatto in Asti, dove è menzionato un Manfredus de Corneliano; e ancora nel 955, per la cessione di un campo appartenente al vescovo di Asti. Ma il castello appare soltanto in una pergamena del 1192, quando Oberto e Guglielmo di Montaldo, con il sostegno del vescovo di Asti, cedettero e ricevettero in feudo dagli Albesi terreni situati “in castro et villa Corneliani et in eis pertinentiis”. Nel 1218 fu alienato a Giorgio degli Alfieri e dal 1262 venne in possesso dei signori albesi De Braida, che ampliarono le residenze e le cortine murarie. Nel 1294 pervenne al marchese Tommaso di Saluzzo; appartenne inoltre a Bonifacio del Vasto. Fu danneggiato dalle compagnie di ventura inglesi e spagnole; subentrati i Savoia, dal 1583 cadde in stato di abbandono, e in rovina dal 1604. Nel 1728 un certo Perez Binelli, proprietario di una parte del feudo e del castello, si propose di demolire due torri della cortina muraria; si hanno notizie di distruzioni e reimpieghi di laterizi prelevati dai ruderi. Cinquant’anni dopo, nel 1778, proprietario del castello fu il conte Carlo Pasero che concesse in uso i terreni circostanti a un agricoltore del luogo, il quale “riduce a coltura la rippa del castello” roncando i terreni da tempo rimboschiti al fine di preservare e contenere le muraglie perimetrali; il consiglio comunale segnalò i rischi che le case del villaggio potessero essere investite dai crolli e la controversia si protrasse nel tempo con ricorsi al tribunale e petizioni al prefetto della popolazione locale. Ancora negli anni sessanta del Novecento, in seguito alla costruzione di un raccordo stradale, avvennero crolli nella cortina orientale, che forse conservava le tracce dei paramenti murari tardomedievali. La fortificazione è nota per le forme della sua torre superstite a pianta decagonale; tuttavia il complesso monumentale attende ancora di essere indagato e descritto per le difficoltà di interpretazione che presentano i resti materiali apparenti in superficie, che non sono mai stati oggetto di saggi archeologici. Dai resti e dalle tracce planimetriche registrati sulla mappa del catasto storico di età napoleonica è possibile prendere atto che sull’area del primitivo castrum di rifugio si insediò un castello signorile fortificato e infine una residenza aulica, le cui forme sono emblematiche del potere dei signori locali. La torre superstite è formata da un prisma decagonale alto 22 metri che domina il paesaggio del borgo; è ornata da una elegante ed elaborata cornice composta da una quadrupla sequenza di archetti pensili sovrapposti. E’ evidente la perizia impiegata dai magistri da muro con la messa in opera dei paramenti esterni, apparecchiati in mattoni laterizi con disposizione di fascia e di punta e due file per ogni lato di buche pontaie, distribuite con grande perfezione degli allineamenti verticali e orizzontali. Si noti l’inesistenza di feritoie e monofore, ad eccezione di una apertura all’ultimo piano della cella e del portale di accesso che si apre al primo piano ed era un tempo accessibile unicamente per mezzo di scale asportabili, simulando l’antica consuetudine tardo medievale della difesa passiva. Venne decapitata forse ancora in età moderna privandola della merlatura; gli impalcati lignei e le scale interne furono demoliti per fatiscenza nel secolo scorso. L’area della fortificazione, la grande torre centrale e il circostante bosco secolare, costituiscono l’immobile che la famiglia Torreri, proprietaria del bene da più di due secoli, ha donato alla Fondazione Torre di Corneliano d’Alba onlus, nata appunto su iniziativa della famiglia dei proprietari e di una ventina di persone interessate al recupero e alla valorizzazione del sito. Dunque nei secoli il castello di Corneliano si è evoluto in residenza signorile, mutando i suoi decori architettonici in funzione del prestigio delle famiglie locali. La letteratura divulgativa destinata al commercio turistico fa risalire le sue origini ai secoli XI e XII, con ampliamenti avvenuti nel secolo XIII: tuttavia la torre è quanto rimane di una grande palazzo di abitazione costruito nei primi decenni del Quattrocento: un castello senza funzioni militari, pervenuto alla fase terminale della sua metamorfosi e quasi del tutto privo di artifici difensivi e reali o simbolici, ormai ridotti a ornati decorativi. Come dimostra la sostanziale inutilità bellica della torre decagona, con la sua raffinata architettura pre-rinascimentale, dove prevalsero le ragioni di rappresentanza di coloro che vi abitarono.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Corneliano_d%27Alba, http://www.comunecornelianodalba.it/Home/Guida-al-paese?IDPagina=15481, http://www.torredicorneliano.it/it/la_torre_di_corneliano/la_storia

Foto: la prima, la seconda è di marcofederico su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/192464/view, la seconda è presa da http://www.torredicorneliano.it/it/la_torre_di_corneliano/photogallery

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