CASTELNUOVO RANGONE (MO) - Torre castello Rangoni
La prima citazione del nome del paese appare in un atto di donazione datato 1025
fatta dal vescovo Ingone all'abate di San Pietro Ardorico, riguardante terreni
e case “in Castro Novo super ripam fluminis Tepidi de mane”, come dire
in
Castelnuovo sulla riva del fiume Tiepido dal mattino (ovvero dalla parte
destra del fiume, a Levante, che scorre verso il fiume Panaro a nord). È noto
che nel XIII secolo il castello e una parte del territorio erano di proprietà
dei signori Pico della Mirandola, che vi dovevano tenere un presidio di militi;
inoltre nel 1391 il marchese di Ferrara ne investì formalmente la famiglia Rangoni.
In quel tempo Castelnuovo, allora detto Rangone, era un borgo fortificato
raccolto intorno al castello turrito, protetto da una cerchia murata e da un
fossato, presidiato da una guarnigione permanente di armati al soldo dei
Rangoni. La rivalità tra gli abitanti di Castelnuovo e quelli di Castelvetro,
dovuta a questioni di confine e soprattutto all'orgoglio municipale, era assai
viva. Nel 1796 l'occupazione francese segnò la fine del feudalesimo e la fine
del governo dei Rangoni; modificando anche denominazione del paese in
Castelnuovo in Piano Nel 1815, l'anno della Restaurazione del duca Francesco IV
d'Asburgo-Este e della riforma amministrativa del ducato, il comune di
Castelnuovo fu abolito e aggregato a quello di Spilamberto come sezione (oggi
diremmo frazione). La torre che oggi ancora si innalza nel centro di
Castelnuovo, a pianta quadrata, faceva parte della rocca marchionale dei
Rangoni, innalzata negli ultimi anni del XIV secolo; era la torre di guardia
del borgo murato circondata dal fossato perimetrale, le cui acque erano
alimentate dal rio Gamberi e dal torrente Petazzara, secondo qualche autore
così chiamato perché sboccava nella fossa in petto, ossia di fronte, al
castello. Nel 1865, l'amministrazione comunale acquistò ciò che restava del
castello, fece demolire i tratti delle mura rivolti a occidente e a oriente con
la porta d'ingresso, abbattere il ponte, spianare le fosse, ricostruire il
palazzo feudale già dei Rangoni, adattandolo a residenza municipale, secondo
l'antico schema che prevedeva il portico in basso, la doppia fila di finestre
ad arco al piano nobile, il coronamento merlato. Il 17 aprile 1945, un
bombardamento aereo anglo-americano colpì pesantemente il paese, danneggiando
la torre e il palazzo comunale. Nel dopoguerra si provvide all'accurata opera
di ricostruzione. Recenti ritrovamenti hanno riportato alla luce anche l'antica
cinta muraria del 1200, una delle più antiche d'Italia, nel centro storico del
paese. Il castello è oggi visibile nella sua integrità in un dipinto di
Ludovico Borsari del 1860. Sullo storico torrione, al cui interno si svolgono
esposizioni e altri eventi, si trova un orologio costruito nel 1608 dal
modenese Benedetto Bassini.
Fonti: http://it.wikipedia.org/wiki/Castelnuovo_Rangone,
http://digilander.libero.it/gattienrico/castelnuovo/castelnuovo.htm
Foto: la prima è una cartolina postale rintracciata sul web, la seconda è di
Guido Piano su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/27858/view
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