PAPASIDERO (CS) - Castello Normanno-Svevo
Il centro storico del paese si presenta con un impianto
urbanistico tipicamente mediavale, che si è costituito all'incirca tra i secoli
XI e XIII prendendo avvio da una rocca longobarda diventata castello in epoca
Normanno-Sveva (1190-1250), ampliato nal periodo Angioino (1300) ed Aragonese
(dal 1400 al 1500). Il nome Papasidero deriva dal nome di un'Abate
(Papas-Isidoros, padre o prete Isidoro) capo di un convento nella regione
mercuriense, patria del monachesimo Basiliano. Papasidero dal 1500 subì un'aumento
della popolazione e fu elevato ad Università Feudale (Comune). Il paese appartenne
agli Alitto di discendenza normanna, ai Sanseverino e agli Spinelli di Scalea
ai quali rimase fino al 1806. Il grande castello sorge in posizione dominante
rispetto al centro urbano, su uno spuntone roccioso detto "L’Armi" e domina le valli del
fiume Lao e Ombrece. Il
suo impianto medievale irregolare che segue il ciglio
della rupe fa pensare ad una origine normanna; i successivi adeguamenti sono
leggibili nei baluardi eretti in difesa dell’ingresso e nelle torri quadrate.
Tra i ruderi, all’interno, una corte piccola e una più grande di disimpegno ai
numerosi locali della residenza.
Il castello si presenta inoltre come struttura realizzata con pietre appena sbozzate
messe in opera con molta malta, spigoli ed ornie di pietre di tufo squadrate,
riprese con laterizi. Dopo
il primo periodo, presumibilmente normanno, il castello, adeguato più volte ad
opera delle famiglie succedutesi come i Marsico, gli Alitto e gli Spinelli, nel
Settecento fu trasformato da questi ultimi in palazzo. L'edificio presenta
una pianta grosso modo rettangolare, con una sola torre semicircolare;
anticamente, doveva essere il punto di raccordo della cinta muraria.
Fonti: http://atlante.beniculturalicalabria.it/schede.php?id=93,
http://www.calabriaportal.com/castelli-fortezze/215-castello-di-papasidero.html,
http://papasidero.altervista.org/ita/
Foto: da http://www.papasidero.info/cenni-storici/ e da http://www.comuni-italiani.it/078/092/foto/
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