domenica 4 gennaio 2015

Il castello di lunedì 5 gennaio






MONTEMESOLA (TA) – Palazzo Marchesale dei Saraceno

Per la situazione di incertezza, dovuta alle controversie fra i feudatari ed alle ripetute scorrerie che portavano gli abitanti a rifugiarsi nella vicina Grottaglie, Montemesola non ebbe un reale sviluppo urbanistico e demografico. Sin dal Duecento, fu infatti infeudata a vari signori, e fu oggetto di divisioni e contese. Appartenne, fra le tante, alle famiglie Carducci, Chyurlia e Saraceno, che vi costruirono una sontuosa dimora. Il Palazzo Marchesale costituisce il nodo principale dal quale dipartono le vie principali: Viale delle Rimembranze e via Roma da un lato, chiuse dal portone di San Gennaro; via Regina Margherita e via Vittorio Emanuele dall'altro lato, chiuse dal portone di San Francesco di Paola. Il disegno urbanistico di Montemesola assunse la sua configurazione definitiva col marchese Andrea Saraceno Junior, il quale facendo demolire le abitazioni più fatiscenti creò le attuali vie cittadine e piazze, facendo avviare anche i lavori della Chiesa di Santa Maria della Croce. La parte del palazzo feudale prospiciente la piazza, cioè quella volta a Ponente, fu fatta costruire nel 1471 dal barone Giovanni de Noha, quando per bonificare il feudo, impiegò la dote della moglie Luisa Muscettola. Nel 1794 il marchese Andrea Saraceno restaurò la residenza e la ingrandì dalla parte orientale, ornandola di un largo cortile nel quale si accede attraverso un portone turrito. Del castello dei Muscettola, il marchese Saraceno conservò solo le garitte ubicate sul prospetto sud, dotando il suo palazzo di una splendida facciata. Il cortile, di forma quadrata, aveva all´intorno stalle, rimesse, ed abitazioni per la servitù. In fondo, al centro di questo cortile, un ingresso ampio e foggiato ad arco, comprende una grande scalinata a due rampe. Il palazzo venne così ad avere quattro ingressi di cui due principali (a Oriente e Ponente) e due secondari (a Nord e Sud). Furono inoltre ristrutturate due vaste terrazze, una a Settentrione e l´altra a Mezzogiorno, dalle quali si godono singolari bellezze panoramiche; fu abbellita la cappella dedicata a San Carlo e decorata con pregiati stucchi. Le molte stanze e gallerie, ornate di vari affreschi, erano arredate con mobili antichi in noce ed intarsiati a mosaico. Vi era inoltre una ricca pinacoteca di celebri autori tra i quali alcune tele del Giordano, del Caravaggio e del Lippi, opere trasferite a metà del secolo XIX presso Napoli. La facciata del Palazzo Marchesale di Montemesola è dotata di un'ampio portale, caratterizzato dalla presenza dello stemma dei Saraceno; al piano superiore (il primo piano) sono presenti nove finestre in stile rococò. La facciata termina con un elegante cornicione, semplice e lineare. Il Palazzo Marchesale di Montemesola può essere considerato uno dei più grandi esempi di residenze nobiliari della provincia di Taranto ed è anche per questo motivo che l'edificio è dichiarato monumento nazionale. Altri link per approfondire: http://www.cittamontedoro.it/it/multimediale/itinerari-turistici/torri-castelli-e-palazzi-nobiliari/poi/palazzo-marchesale/, http://www.guzzardi.it/arberia/mappa/puglia/montemesola/pagine/monumenti.htm


Foto: da http://www.cittamontedoro.it e da https://www.flickr.com/photos/82811616@N05/8444953224/ (di “Montedoro la città del noi”)

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