CASTELPIZZUTO (IS) - Castello baronale
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Castelpizzuto anteriori alla dominazione angioina. Nel 1269 Carlo I d'Angiò lo assegnò
in feudo a Tommaso d'Evoli. Al declinare del secolo, Castelpizzuto venne diviso
in tre parti, e i tre utilisti furono Gualtiero da Ponte, Nicola Roccafoglia e,
forse, Alferio d'Isernia. Morto Gualtiero senza prole nel 1312, la quota a lui
intestata venne incamerata e venduta al predetto Alferio. Alferio d'Isernia nel
1316, avendo acquistato la quota del Roccafoglia divenne signore integrale di
Castelpizzuto e nel 1333 gli successe il primogenito Nicola. Si ignora quanto
tempo durò la signoria dei d'Isernia, quantunque si possa presumere che si sia protratta
per tutto il secolo XIV. Castelpizzuto divenne in tale periodo feudo dei
Gaetani, che ne erano in possesso certamente nel 1456, anno in cui ne figura
titolare Giacomo Gaetani. In seguito fu feudo dei Pandone ai quali successero i
Capece Galeota, il cui dominio fu brevissimo. Dai Galeota il fuedo passò alla
famiglia d'Agostino; e Silvia d'Agostirio isernina (consorte di Cesare di
Blasio, triventino) ebbe a successivi eredi nel feudo i figli Giulio Cesare e
Donato. La d'Agostino nel 1575 vendette Castelpizzuto ai Terzi che a loro volta
cedettero il feudo ad un membro della famiglia Monacello. Nel 1597 Silvia
d'Agostino riscattò il feudo che più tardi, o per vendita o per eredità, passò
in dominio dei Marchesano, che lo vendettero in favore della casa di Blasio. Ai
di Blasio successe casa Sommaia, ed a questa la famiglia de Vincentiis
anteriormente al 1640, e fino al 1713, quando morì Francesca de Vincentiis
consorte di Carlo Terzi cavaliere di San Giacomo. In tal modo, Castelpizzuto
tornò alla famiglia Terzi, che la detenne in feudo sino all'eversione della
feudalità, col titolo di Conte. L'ultimo titolare dei Terzi per Castelpizzuto
fu il Conte Pasquale Terzi, in vita nel 1806. Il castello conserva nella
struttura le forme tipiche di un edificio medioevale adibito a scopi militari -
sono infatti visibili segni delle antiche fortificazioni - e poi rimaneggiato
secondo una prassi altrettanto tipica in epoca rinascimentale per assecondare
esigenze non più difensive. Nell'edificio è inserita una torre angolare
di forma cilindrica e mozza. Nello scorso secolo il palazzo è stato diviso tra
i nuovi proprietari, subendo ulteriori modifiche e divisioni interne. L'edificio
si affaccia davanti alla chiesa del paese, su una piccola piazza. La sua
facciata originale è stata definitivamente compromessa, in parte è stata
intonacata e sono state create nuove aperture. Nulla è rimasto della sua antica
imponenza. Si distinguono due piani. Al primo piano, centralmente rispetto alla
facciata, si apre il portone principale, in pietra con arco a tutto sesto. Alla
sua destra vi è un altro portone, di dimensioni minori, anch'esso in pietra,
che oggi probabilmente costituisce l'ingresso di un'altra abitazione. Ai due
lati dei portoni vi sono oggi due garages. Nel piano superiore si aprono tre
finestre di scarso valore artistico. Nello zona retrostante l'edificio si
conserva la torre medievale circolare: questa si affaccia sul cortile, al quale
si può accedere da un cancello posto a sinistra rispetto alla facciata. Il
piano basso è quello che è riuscito a conservarsi meglio dai lavori di
ristrutturazione e di adattamento che l'edificio ha subìto. Non è stato così
per il secondo piano, radicalmente trasformato. Il palazzo oggi non è
visitabile in quanto è un’abitazione privata.
Fonti: http://www.comune.castelpizzuto.is.it/pag_storia.html,
http://www.mondimedievali.net/Castelli/Molise/isernia/provincia000.htm#castelpizz,
http://www.molise.org/territorio/Isernia/Castelpizzuto/Arte/Monumenti/Palazzo_Baronale
Foto: premesso che non sono sicuro che l'edificio inquadrato sia proprio il castello.....da http://www.fotoeweb.it/molise/Castelpizzuto/Foto%20di%20Castelpizzuto.jpg
e di Christian Del Pinto su www.mondimedievali.net
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