SAN FIOR (TV) - Resti castello in frazione Castello
Roganzuolo
Il toponimo Castello Roganzuolo proviene probabilmente dall'antico nome Castrum
de Regençudo, come attestato nella documentazione di epoca caminese e si
riferisce alla presenza di un "castello di reggenza", presso cui
operava un reggente incaricato dai Caminesi e avente funzioni di difesa. Luogo
«dove sono state trovate tracce del più antico insediamento umano di tutta la
zona», propriamente paleoveneto: secondo i reperti ritornati alla luce
nell'area sottostante la chiesa monumentale, si suppone che in epoca preromana
Castello Roganzuolo fosse luogo, oltre che di insediamento, anche di culto. Per
il paese inoltre passava già in età paleoveneta la strada – che nel territorio
di Castello risponde al nome di Cal Moranda – che univa i colli di Marostica
all'area del Tagliamento. In epoca romana doveva essere sede di insediamento,
dato il ritrovamento di alcuni reperti (soprattutto monete) in un punto
strategico: doveva infatti essere luogo di qualche importanza nel controllo
degli snodi viari tra Postumia e Mellarè), fin dal I secolo a.C. Questa
funzione permase almeno fino all'età barbarico-cristiana. Notizie più chiare si
hanno sullo sviluppo medievale, epoca nella quale, sul colle che è oggi sede
della chiesa monumentale, fu edificato il Castello di Reggenza, struttura
merlata ghibellina: nel XII secolo
Alberto vescovo di Ceneda, che era conte
da Camino, investì i Caminesi di molti castelli, tra cui quello di
Roganzuolo. Il castello fu distrutto dai veneziani nel 1337: rimasero solo una torre
(attuale campanile) e la cappella, nucleo dal quale nacque la comunità
parrocchiale, attorno alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo che fu costruita a
partire dai resti della fortezza abbattuta. Poi, nel Cinquecento, ebbe luogo
un'importante vicenda artistica: arrivò a Castello Roganzuolo Tiziano Vecellio,
il quale, in cambio di un trittico rappresentante una
Madonna con bambino
tra i santi Pietro e Paolo, richiestogli dalla Luminaria, chiese che gli fossero
concessi i terreni di Col di Manza, nei quali gli venne edificata la villa che
desiderava lì avere (la
caseta, oggi Villa Fabris di Colle Umberto). Per
l'artista bellunese la posizione di Castello Roganzuolo si poneva a metà strada
tra il paese natale, Pieve di Cadore, e la città in cui più era attivo in
quegl'anni, Venezia: dunque, stando sui colli morenici del coneglianese, aveva
facile accesso sia al mare che ai monti, nonché un quieto luogo di sosta nei
viaggi tra Pieve e Venezia. Ecco un video (di Gian Pietro) girato nei pressi
della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, sul luogo dove sorgeva l'antico
castello: https://www.youtube.com/watch?v=92svscu3g-k. Altro link suggerito: http://www.comune.san-fior.tv.it/c026072/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/54
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Roganzuolo
Foto: di Paolo Steffan su https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Santi_Pietro_e_Paolo_(Castello_Roganzuolo)#/media/File:Castel-Campanil_2008-07-15.JPG
e da http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/burvGalleryDettaglio.aspx?id=325
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