SINAGRA (ME) - Castello
L’ubicazione a ridosso della fiumara, un tempo
navigabile e quindi unica via di comunicazione tra l’entroterra ed il mare, fa
supporre che Sinagra sia stato uno dei primi insediamenti dell’area nebroidea.
Il significato del nome riconduce alla dominazione romana. Secondo gli
studiosi, infatti, l’etimo Sinagra potrebbe derivare dal latino “sinus”,
(insenatura) nome peraltro coerente con la posizione del paese, o da “sinus
agri” (campo nei pressi del fiume”, o ancora “sine agro” (senza campo) perché
tutto era ricoperto da boschi. Un’ultima interpretazione sull’origine del nome
fa riferimento a “sinus aggeris” insenatura arginata. Di questi argini, sembra
che vi siano tracce ancora oggi. Le prime notizie documentate su Sinagra sono
comunque da collocare in epoca normanna. In una bolla di Papa Eugenio III,
datata 1082, si legge dell’assegnazione, fra l’altro, del casale di Sinagra
alla chiesa di Messina. Si dice che nel 1053, il Conte Ruggero, ospite del
Monastero di San Nicolò di Raccuja, uno dei più importanti cenobi brasiliani
dei Nebrodi, girando per i feudi di Sinagra, Naso e Ficarra, abbia voluto farne
dono ai numerosi ordini monastici attivi sul territorio. Dopo i Vespri
siciliani, le terre tolte ai francesi furono divise ed assegnate ai nuovi
feudatari. Il territorio di Sinagra fu restituito alla famiglia Lancia,
marchesi del Vasto e del Monferrato, che lo aveva perso qualche anno prima a
conclusione delle sanguinose lotte tra Angioini e Svevi per avere servito
questi ultimi, essendo imparentata con il grande sovrano Federico II, sposo di
Bianca, rampolla dell’aristocratica famiglia. Sotto il dominio dei Lancia, la
nuova baronia conobbe un lunghissimo periodo di splendore. Fu ampliato il
castello, costruite chiese, conventi e dato impulso alle attività produttive.
Nel 1460, la baronia era talmente potente da avere concessa da re Giovanni la
giurisdizione criminale su tutto il feudo. Dal XVI secolo, a governare la
baronia di Sinagra fu la famiglia Afflitto. Quest’ultima, legata più al feudo
di Mezzogiorno che avrebbe voluto trasformare il principato, cedette Sinagra ai
Ventimiglia, già signori del centro nebroideo. In seguito, mancando eredi
maschi, con il matrimonio tra Laura Ventimiglia e Girolamo Ioppolo, la baronia
passò a quest'ultima famiglia che unì così sotto un unico dominio Sinagra e
Naso. Tra alterne vicende, la baronia rimase nelle mani della nobile famiglia
fino all'abolizione dei diritti feudali, nel 1812, anno in cui Sinagra divenne
comune autonomo. Il castello sorgeva isolato sulla cima di un cocuzzolo sulla
destra della fiumara di Sinagra, e abbastanza lontano dal nucleo abitato di
primo impianto, in una posizione, però, che consente il controllo diretto sulla
sottostante fiumara e sulla via di penetrazione verso l’interno che essa
rappresenta. Allo stato attuale risultano leggibili gli avanzi di parte delle
mura perimetrali e la torre cosiddetta “dell’orologio”. Breve cronistoria su
Sinagra ed il suo castello:
nel 1081 la località è citata nel privilegio
istitutivo della diocesi di Troina – Pirri 1733, p.495.
Nel 1248 è menzionato come casale – ivi, p. 777.
Nel 1250 è prerogativa del vescovo di Patti – Principato
1988, ad vocem.
Nel 1308-10 è menzionato il casale – Sella 1944, p.54.
Nel 1320 è acquisita dai Lancia e sarà portata in dote da
Margaritella ad Antonio Ventimiglia (1364) – Principato 1988.
Nel 1396 Enrico Rosso consigliere regio, figlio di
Guglielmo barone di Cerami riceve, per 1000 fiorini d’oro, la terra cum
fortilicio di Sinagra, che erano stati confiscati ad Antonio Ventimiglia –
Palazzolo 1998, p. 9.
Nel 1400 la baronia, restituita ad Antonio Ventimiglia,
rimane in potere di tale famiglia fino al XVI sec. – ibidem.
Nel 1400 è menzionata la terra e castello –
Mazzarese Fardella 1983, p. 221.
Nel 1750 ca. il castello è ancora integro ed
insieme all’annesso palazzo ducale e alla cappella di Sant’Antonio sovrasta
l’abitato – Amico 1855-56, II, pp. 502-503. Altro link sull'argomento: http://web.tiscali.it/valdemone/COMUNI%20%20VALDEMONE/Elenco%20ALFABETICO%20comuni%20-%20definitivo/Sinagra/Sinagra.htm
Fonti: scheda del Dott. Francesco Cimino su http://www.icastelli.it/castle-1234884911-castello_di_sinagra-it.php,
http://www.comunedisinagra.gov.it/pagina.php?tab=menu_left&id=1&liv1=Il%20Comune&liv2=&liv3=,
Foto: da http://www.lasiciliainrete.it/castelli/MESSINA/sinagra.jpg
e di rob.lof su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/394129/view
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