sabato 3 settembre 2016

Il castello di domenica 4 settembre






BOSA (OR) – Castello di Serravalle (o Malaspina)

Si trova sulla cima del colle di Serravalle, da cui prende il nome, a 81 metri s.l.m, ed è raggiungibile tramite s’Iscala ‘e sa rosa e s’Iscala longa, due lunghe scalinate poste ad est e a ovest del borgo, oppure attraverso s’Iscala ‘e s’ainu che percorre le strette vie e ancora, in macchina, imboccando la strada che costeggia il cimitero. Comunemente denominato anche castello dei Malaspina, deve questo appellativo alla tradizione secondo cui sarebbe stato costruito nel 1112 dall'omonima famiglia di nobili toscani trapiantati nell'isola alla metà dell'XI secolo. L'intero complesso del castello di Serravalle occupa un ettaro, all'interno del quale si colloca il castello vero e proprio, dell'ampiezza di 2000 mq. La fortificazione è ancora oggetto di studi e scavi archeologici per ridefinirne chiaramente la cronologia e gli interventi. Si è soliti individuare tre fasi cronologiche distinte a partire dal primo impianto, forse nel XII secolo, a cui apparterrebbero parti del muro a nord comprendente una torre. Degli inizi del XIV secolo sarebbe la ricostruzione della torre N/E (ad opera di Giovanni Càpula), tipologicamente assimilabile alle torri dell'Elefante e di San Pancrazio, a Cagliari, erette tra il 1305 ed il 1307. La torre è realizzata in vulcanite chiara, priva di merli, ma terminante in una serie di mensole sporgenti. Era divisa in tre piani. Successivamente - probabilmente durante il regno di Alfonso il Magnanimo - sarebbe stata costruita la grande cinta di mura che include sette torri di diversa forma, cinta che oltre a difendere il castello vero e proprio racchiude anche, nella vasta piazza d’armi, la chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos, cappella palatina del castello al cui interno sono stati rinvenuti una serie di affreschi risalenti al Trecento. Recenti scavi rivoluzionerebbero la cronologia del sito, ascrivendo a epoca successiva alla conquista arborense la realizzazione delle strutture oggi visibili. Tuttavia è necessario attendere il completamento di questi studi per rivedere la storia del castello di Bosa, monumento complesso non solo per le stratificazioni al suo interno, ma anche per le vicende storiche che lo caratterizzarono. Una leggenda narra della giovane che sposò il Marchese Malaspina, progenitore di quel Corrado che Dante Alighieri colloca nel valle dei principi  dell’ VIII° canto del Purgatorio (“Fui chiamato Currado Malaspina; non son l’antico, ma di lui discesi; a’ miei portai l’amor che qui raffina“, la famiglia Malaspina offrì ospitalità al poeta durante l’esilio). Si dice infatti che il Marchese fosse di carattere collerico e assai geloso della giovane moglie, al punto che fece costruire un passaggio sotterraneo per far si ch’ella potesse raggiunge la Cattedrale in centro al borgo senza esser vista da alcuno, tunnel del quale non è mai stata invero trovata alcuna evidenza storico-archeologica. Ebbene, un giorno il Marchese, in uno dei suoi celebri attacchi d’ira, accecato dalla gelosia e convinto d’esser stato tradito, prese il coltello e tagliò di netto le dita di entrambe le mani della moglie, lasciandola esangue sul pavimento e conservando il macabro trofeo nel proprio fazzoletto. Se non che più tardi, mentre girava per Bosa coi suoi amici ecco che senza pensare tirò fuori il fazzoletto dalla tasca e subito le dita rotolarono per terra, tutti videro e il popolo si sollevò, così che il Marchese venne messo agli arresti. Quanto alla bella e dolce marchesa la leggenda vuole che il suo spirito erri ancora lì dove si compì il fatto, mentre secondo un’altra variante le sue dita si pietrificarono come roccia proprio presso il castello, rocce che in base ad altra versione invece altri non sarebbero che “sos testimonzoso“, ovvero coloro che assistettero al fatto, rimasti impietriti dall’orrore. Il castello di Bosa è stato inserito nella serie di francobolli “Castelli d’Italia”; il suo mastio è infatti raffigurato nell’esemplare da 450 lire del 1980. Altri link per approfondimenti sul castello: http://www.castellodibosa.com/castellodibosa/castello-malaspina-bosa/storia.html, video di Antonio Sanna (https://www.youtube.com/watch?v=ywbDz20H2Yw), http://www.bosa.it/ita/citta/il_castello.htm.


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