GROTTAMMARE (AP) - Castello
Grottammare ha origini antichissime. Vi sono tracce antropiche risalenti al neolitico.
Sul suo territorio è stata scoperta una necropoli picena risalente al VII.V
secolo a.C. Possesso nel Medioevo dell'Abbazia di Farfa, fu dato a Fermo nel 1214
da Aldobrandino d'Este. Tra il XIII e il XVI secolo fu a lungo contesa tra Fermo
ed Ascoli. L'attuale impianto di mura fortificate risale proprio al XVI secolo,
caratterizzato da violente contese con le comunità vicine e da attacchi
pirateschi. Dal XVIII secolo cominciò l'espansione verso la zona costiera, il
cui impianto urbanistico, opera dell'architetto di origine lombarda Pietro
Augustoni, si deve all'intervento di papa Pio VI (1779). Di enorme importanza,
per la storia nazionale, l'incontro che vi si tenne il 12 ottobre 1860, tra Vittorio
Emanuele II, ospitato a Palazzo Laureati, e una delegazione di notabili
partenopei che gli offrirono formalmente il Regno delle due Sicilie. Le
fortificazioni del paese alto presentano due diversi momenti edilizi: la zona
più in alto, che corrisponde al più antico insediamento e, adiacente a questa,
sulle pendici del colle, lo stanziamento più recente. Il sistema murario più
antico è di incerta datazione: secondo fonti archivistiche potrebbe risalire al
IX-X secolo, con elementi murari del XII-XIII secolo, forse ascrivibili a un
restauro concesso dal Cardinale Ranieri nel 1248, come è riportato in un
documento citato in una guida del XIX secolo. Al XV-XVI secolo risale la
seconda fase costruttiva, con il Torrione della Battaglia, quando le mura erano
accessibili attraverso tre porte, Porta Marina a est, Porta Castello a ovest e
Porta Maggiore a sud. Le fortificazioni avevano una funzione difensiva
dell’abitato e dell’antico porto, molto attivo tra il XIII e il XIV secolo,
come mostra anche la sua riedificazione nel 1299 per volere della città di
Fermo, alla quale in questo periodo il paese era soggetto. Nel 1640-43, in
occasione della guerra tra Urbano VIII e il duca di Parma Odoardo Farnese per
il Ducato di Castro, Grottammare fu scelta come presidio per tutto il litorale
da Ancona fino ai confini con il regno borbonico e il castello venne rafforzato
e munito di cannoni. Il castello era completato da una torre che fungeva da
faro che si trovava nel punto più alto della rocca. La torre-faro,
probabilmente arricchita da un orologio, aveva forma cilindrica e si sviluppava
su tre piani; nel 1766 fu in parte demolita perché pericolante e nei primissimi
anni del XIX secolo venne abbattuta anche la porzione restante.
I ruderi del castello
presentano un basamento costituito da muri a scarpa in laterizio che si
dispongono secondo un andamento curvilineo. Da questo basamento si elevano i
resti di una torre e di un muro perimetrale che conservano ancora i beccatelli
e due feritoie di artiglieria. A poca distanza si trova un’altra torre con
resti di beccatelli, internamente voltata a botte, che si colloca su un
basamento a scarpa. I resti sono inseriti in uno scenario molto suggestivo, sia
per il panorama che si può godere sia per la ricca vegetazione, dove
predominano i pini d’Aleppo.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Grottammare, http://www.comune.grottammare.ap.it/contents/Castello/380
Foto: le prime due sono cartoline della mia collezione, la terza è presa da http://www.comune.grottammare.ap.it/userfiles/image/Turismo/Castello/Castello%202.JPG
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