NASINO (SV) - Castello Del Carretto in frazione Vignoletto
Nel X secolo il territorio di Nasino venne compreso
nella Marca Aleramica e il secolo successivo tra i feudi assoggettati ai marchesi
di Clavesana. Nel corso del XIV secolo la proprietà fu infeudata alle famiglie
albenganesi Cepolla prima e ai Cepollini dopo, ma furono principalmente le due
maggiori signorie dei Clavesana e dei Del Carretto di Finale a contendersi per
tutto il Trecento la sovranità sul territorio nasiniese. Furono i marchesi
carretteschi a trattare un'alleanza politica e per scambi commerciali nella
valle con la Repubblica di Genova che, sotto il dogato di Antoniotto Adorno (1386),
riconobbe i Del Carretto come signori di Nasino e i Cepollini di Albenga come
vassalli. Con l'estinzione della famiglia albenganese, nel corso del XV secolo,
il possesso del feudo nasiniese pervenne interamente al ramo dei Dal Carretto
di Zuccarello e il secolo successivo al ramo familiare di Balestrino. Facente
parte dei feudi imperiali dal XVI secolo, il territorio di Nasino fu annesso
"sulla carta" al Regno di Sardegna nel 1735 (assieme ai feudi
imperiali delle Langhe), ma effettivamente consegnato alla sovranità del re Carlo
Emanuele III di Savoia solamente dopo l'editto datato 3 ottobre 1752 del
marchese Ottaviano Tommaso Costa Del Carretto. Quest'ultimo rimase alla guida
del feudo fino all'invasione dell'esercito napoleonico nel 1797. Nella frazione
di Vignoletto si possono ammirare ancora oggi le rovine del castello. Non è
semplice risalire alla data della sua costruzione a causa delle numerose
modifiche a cui è stato sottoposto. Si presume eretto intorno al XII secolo,
quando l'intero territorio era sotto il dominio dei Clavesana. Infeudato nel
'300 al ramo dei Cepolla (poi detti Cepollini) passò verso la fine del secolo
ai marchesi Del Carretto che acquistarono i diritti su Nasino da Giovanni
Saluzzo Clavesana, il quale a sua volta li aveva avuti da Segurano Cepolla.
Incorporato nel marchesato di Balestrino, nel 1735 entrò a far parte del Regno
di Sardegna. Il castello si presenta con una particolare pianta rettangolare
stretta ed allungata a schema "direzionale", cioè orientato in
configurazione strategica rispetto al controllo sul borgo sottostante e sulla
valle. Dal terrapieno scarpato, verso Sud, sporgono due torri, una ad Est,
distribuita su tre piani con tracce di affreschi e una scala esterna che
conduce all'attuale ingresso, ed una più bassa verso Ovest. Verso Nord il
castello si presenta a cuneo e con una cortina di mura ancora ben conservate e
rialzate. All'interno gli ambienti si sviluppano su due piani, ancora esistenti
e a tratti coperti a volta con tracce di intonaco e di affreschi. Una
chiesetta, probabilmente marchionale, sorge sulla spianata a Nord. Il castello
è stretto fra le due montagne di Aguraia e Castellermo e domina l'alta val
Pennavaire incombendo direttamente sul borgo di Nasino e sulla strada che
risale la valle. Le sue discrete condizioni di conservazione permettono di
osservarlo ancora in tutti i particolari, seppure solo dall'esterno. Circondato
da orti e terrazze è inserito in un ambiente incontaminato.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Nasino, http://www.webalice.it/nasino.pennavaire/
Foto: la prima è presa da http://www.webalice.it/nasino.pennavaire/Foto/castello001.JPG, la seconda è di IVG.it su http://www.ivg.it/photogallery_new/images/2012/03/castello-di-nasino-171029.660x368.jpg
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