TORRIGLIA (GE) - Castello Fieschi-Doria
Non esiste una data certa riguardante la sua costruzione, che presumibilmente avvenne immediatamente dopo l'anno Mille, sui resti di una fortificazione precedente, nata per controllare la zona di transito tra la Val Trebbia e la Valle Scrivia. Le prime notizie che ci sono giunte risalgono ad una bolla papale del 1153 del pontefice Anastasio IV. Nel 1180, il castello apparteneva ai Malaspina che lo mantennero fino al 1250 con l'approvazione dell'imperatore Federico II del Sacro Romano Impero. In seguito, nella seconda metà del XIII secolo, il castello fu acquisito dai Fieschi conti di Lavagna. Nel 1392, la fortezza subì un primo serio tentativo di assedio da parte delle forze di Raffaele Adorno. Nel 1430, le truppe inviate da Filippo Maria Visconti riuscirono nell'impresa, ma il castello tornò nelle mani dei Fieschi dopo meno di due anni. Tranne che per brevi periodi, infatti, Torriglia rimase possedimento della famiglia genovese fino al 1547, anno della ben nota congiura ai loro danni, in seguito alla quale il castello insieme ad altri beni di loro proprietà, vennero confiscati e passarono ad Andrea Doria. Sotto quest'altra grande famiglia genovese, il cui dominio durò ben oltre due secoli, il maniero cambiò profondamente aspetto. Vi si amministrava la giustizia dell'intero Feudo, si giudicavano tutti i reati, provvedendo agli interrogatori, alla tortura ed all'esecuzione delle pene corporali previste dallo Statuto. Era pertanto provvisto di carceri e di ambienti destinati alla tortura, collocati nella torre, da come si apprende dai documenti dove, tra gli altri, vengono documentati inoltre numerosi tentativi di evasione. C'erano poi i locali ove i notai del Borgo rogavano gli atti e si registravano le licenze, numerose stanze, cucine, magazzini e una Cappella dedicata a N.S. Signora della Neve. Nel 1799, due anni dopo la fine dei Feudi Imperiali, il castello venne assalito e distrutto dalla stessa popolazione di Torriglia, in quanto simbolo di asservimento. Il castello cadde in una inesorabile rovina che lo portò ben presto allo stato di rudere; il maniero fu tuttavia protagonista nella seconda guerra mondiale in quanto fu utilizzato come rifugio e punto di osservazione dalle bande partigiane nella lotta di Resistenza. L'opera di distruzione, insieme con i rifacimenti cui fu sottoposto nel corso dei secoli, rende purtroppo molto difficile risalire alla struttura originaria del castello. Senza dubbio, la torre a pianta quadrata e alta in origine almeno 19 metri, da cui forse Torriglia prende nome, è l'elemento di maggior rilevanza del complesso. Le numerose indagini effettuate dalla metà dell'Ottocento in poi hanno consentito di individuare tre fasi essenziali, dalla costruzione, al periodo medievale, alla trasformazione rinascimentale. Al primo periodo risale la torre attuale con le sue immediate adiacenze, assegnata all'inizio del Duecento. Fino ad un'altezza di circa sette metri la torre è costruita con grosse pietre regolari e rettificate, solidamente incernierate agli spigoli, che si sono infatti conservati. La parte superiore ha invece un tessuto più grossolano e fragile ed è andata quasi totalmente perduta. Interventi successivi comportarono l'aggiunta di baluardi a protezione della base della torre, con passaggi dalla copertura a volta. A sud della torre si sviluppa l'area residenziale, allungata sullo sperone di roccia che sovrasta il paese, per una lunghezza di circa venti metri. Con l'insediamento dei Fieschi sono ipotizzabili interventi atti a migliorare le caratteristiche abitative del complesso, ma è sicuramente successiva, con l'evoluzione delle armi da fuoco, la trasformazione dell'area meridionale: fu aggiunto a sud il possente bastione dalla caratteristica forma di prora, che conferisce al castello l'aspetto di una nave, e furono rinforzati i lati lunghi con due ulteriori bastioni semicircolari, ad assicurare la completa copertura dei due versanti. Durante il domino dei Doria, il castello assunse una spiccata funzione residenziale e gli spazi interni vennero nuovamente ridistribuiti secondo le nuove necessità. Interessato da lavori per il recupero dell'intero complesso, finanziati con fondi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Liguria, il castello è nuovamente accessibile al pubblico dal 2009.