Il blog si ferma e tornerà a pubblicare articoli sui nostri amati castelli dal giorno 8 gennaio.
Auguri a tutti !
Valentino
NB: Il castello nella foto è a Maenza (LT)
ebbene sì....anche io, in modo immaginario, voglio infilare un foglietto di carta con notizie sulla mia vita e i miei interessi in una bottiglia e gettarla nell'immenso mare della rete, dove chissà chi lo leggerà !!! PROVATE A DIGITARE LA LOCALITA' ITALIANA DEL CASTELLO CHE CERCATE NELLA FINESTRA IN ALTO A SINISTRA, FORSE NE HO GIA' PARLATO IN QUESTI ANNI....ALTRIMENTI SUGGERITEMELO PER I PROSSIMI POST :-)
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Valentino
NB: Il castello nella foto è a Maenza (LT)
MONTEPESCALI (GR) - Cassero
Affacciato su Piazza del Cassero, si presenta come un complesso costituito da un palazzo a pianta rettangolare, al cui lato destro è addossata la Torre dell'Orologio. Il complesso fu costruito quasi certamente nel corso dell'XI secolo, svolgendo originariamente funzioni religiose in quanto originariamente era un convento che includeva anche la chiesa di Santa Cecilia e la torre era, all'epoca, adibita a campanile. Nel corso del XII secolo il complesso conventuale fu soppresso e trasformato in rocca e divenne la sede del feudo controllato dalla famiglia Aldobrandeschi. Nel Trecento, il passaggio di Montepescali alla Repubblica di Siena portò alla trasformazione della rocca nel cosiddetto Cassero Senese, che successivamente venne ristrutturato per ospitare il locale Palazzo di Giustizia: la realizzazione del cassero comportò anche la soppressione della chiesa che vi sorgeva. Perso lo status di Libero Comune, il borgo vide una graduale dismissione dei palazzi pubblici, che furono gradualmente venduti ai privati e trasformati in edifici abitativi: tale destino fu seguito anche dal cassero. L'edificio che ospitò il Palazzo di Giustizia ha subito profonde modifiche hanno alterato gran parte degli elementi stilistici, pur potendo intuire dall'articolazione del complesso le primitive funzioni di complesso religioso. La Torre dell'Orologio, a pianta quadrata, con strutture murarie rivestite in pietra, si eleva ben oltre il tetto del palazzo. Nella parte alta è collocato un orologio, risalente alla seconda metà dell'Ottocento, che ha sostituito quello originario perduto durante la battaglia del 1555 tra Fiorentini e Senesi per il controllo di Montepescali: l'antico orologio è conservato nel Museo d'Arte e Storia di Ginevra. Al di sopra, vi è una piccola apertura ad arcotondo rivestito in laterizi, mentre sugli altri lati si aprono più ampie monofore, sempre ad arco tondo. La parte alta, non perfettamente conservata, presenta alcuni resti di merli che testimoniano l'esistenza di una merlatura sommitale nei secoli scorsi. I Tolomei, donarono la campana della torre in memoria della loro parente la Dantesca Pia, che secondo la leggenda finì i suoi giorni in maremma in località Castel di Pietra, nel territorio di Giuncarico. Questa campana ricorre spesso, nei momenti che regolavano la vita del Comune di Montepescali ed era insieme all'orologio un vanto per il comune a un collegamento con il quadrante dell'orologio, quadrante unico che era posto sul fronte nord della torre. Ancora oggi, all'interno delle mura della torre, in corrispondenza del posto dove si trovava l'orologio originale, si può vedere il quadrante con le sue ore, inciso nel muro, che serviva per rimettere dall'interno l'ora esatta sull'orologio posto esternamente. Questi due pezzi, rari per quel tempo, ebbero però, anche se in epoche diverse, la disavventura di essere trafugati e la campana in particolare distrutta. Altri link suggeriti: https://wikimapia.org/18244515/it/Piazza-del-Cassero, https://www.youtube.com/watch?v=zQal_iMdmsE (video di Fabio Balocchi), https://www.youtube.com/watch?v=mPxSSrHT2wI (video di DronePills)PIZZIGHETTONE (CR) - Castello
Il Castello costituiva il nucleo della piazzaforte di Pizzighettone, eretta a partire dal XII secolo e utilizzata per scopi difensivi fino alla seconda metà dell’Ottocento. A iniziarne la costruzione fu il consignore di Milano Bernabò Visconti, fra il 1369 e il 1370: per controllare e difendere il basso córso dell’Adda e l’asse stradale fra Cremona, Lodi, Milano e Pavia, che valicava il fiume proprio a Pizzighettone. Probabilmente, la struttura andava a sostituire o a integrare una precedente «rocha», che nel 1342 era governata da un castellano: un ufficiale incaricato non soltanto di gestire e difendere la roccaforte, ma di sorvegliare il territorio circostante. Inglobato nel Ducato di Milano alla sua costituzione nel 1395, il Castello rivierasco acquisì grande importanza strategica nel XV secolo, durante le guerre che opposero lo stato milanese alla Repubblica di Venezia: soprattutto, dopo l’attestazione del confine con la Serenissima a meno di venti chilometri da Pizzighettone. Sottratto nel 1403 al dominio visconteo dal casato cremonese déi Cavalcabò e inglobato nella signoria di Cabrino Fondulo tre anni dopo, nel 1419 il Castello e il borgo di Pizzighettone furono recuperati al dominio dei Visconti a opera del condottiero Francesco Bussone, detto il Conte Carmagnola. Dal 1424 il duca di Milano Filippo Maria Visconti promosse lavori di ristrutturazione e ampliamento del Castello e della cerchia muraria pizzighettonese. Proseguite dai suoi successori Francesco Sforza Visconti e Galeazzo Maria Sforza, queste opere trasformarono l’intero abitato in una città da guerra. Nel 1450 le munizioni del presidio castellano comprendevano diversi tipi di armi (bombardelle, balestre, canonus unus a bombarda), proietti lapidei, scale da arrampicata ed equipaggiamenti navali (cime, alzaie, dardi incendiarî, remi da galeone, una grossa àncora in ferro). Come altre fortezze, anche quella pizzighettonese fungeva anche da prigione di stato, per detenuti politici e militari di notevole rilevanza. Per esempio, nel 1525 vi fu tenuto prigioniero il re di Francia Francesco I di Valois-Angoulême e nel 1707 l’ex viceré di Napoli Juan Manuel Fernández Pacheco y Zúñiga, marchese di Villena. Conteso tra la Repubblica di Venezia, il re di Francia e il casato Sforza nel primo trentennio del XVI secolo, dal 1535 il Castello rivierasco fu incluso ufficialmente nei dominî di casa Asburgo (fino al 1700 il ramo di Spagna, dal 1706 quello d’Austria) che andarono a costituire lo Stato di Milano asburgico. Tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo le sue funzioni difensive furono ridotte. Gli incarichi di castellano e di membro della guarnigione furono spesso assegnati a militari di lungo córso, ai quali la Corona spagnola concedeva di trascorrere in tranquillità gli ultimi anni del servizio o della vita. Nel 1782 l’impianto castellano fu messo in disarmo insieme a tutti i fortilizi pizzighettonesi e due anni più tardi divenne parte del carcere militare realizzato dall’esercito asburgico all’interno della cerchia muraria. In particolare, il Castello fu utilizzato per la detenzione e il lavoro forzato dei vagabondi. Le funzioni difensive del fortilizio furono ripristinate nel 1796, con la calata in Italia delle truppe francesi comandate da Napoleone Bonaparte: dapprima contro l’esercito rivoluzionario, poi come opera difensiva della Repubblica Cisalpina. Cinque anni dopo un incendio danneggiò alcune parti del Castello. Diverse strutture superstiti furono abbattute a più riprese: le ultime demolizioni furono compiute negli Anni Sessanta del Novecento. Alcune aree castellane furono impiegate per la costruzione di alcuni edifici: abitazioni, magazzini e impianti produttivi. Dell'imponente fortificazione sono rimaste, a seguito della suddetta demolizione, due Torri: la Torre del Guado (già adibita a museo delle armi), dove nel 1525 fu imprigionato il Re di Francia Francesco I di Valois, sconfitto nella battaglia di Pavia dalle truppe dell'imperatore spagnolo Carlo V, e la Torre mozza del Governatore, che nel XV sec. aveva la funzione di torre-porta. Altri link per approfondimento: https://www.youtube.com/watch?v=D-sSPWtnXRA (video di GVM Pizzighettone), https://www.prolocopizzighettone.it/content/la-cerchia-muraria, https://www.preboggion.it/CastelloIT_di_Pizzighettone.htm, https://www.preboggion.it/CastelloIT_di_Pizzighettone.htm